Quando rientriamo nel distretto più vicino lasciamo i villeggianti a una base di rifugiati in modo che abbiano lo spazio e le risorse per riposare. Sasha, Leon e io ci dirigiamo alla base della guarnigione dove troviamo la caposquadra Hanji e il trio inseparabile accompagnato da Reka.
Aspetta...
«C-che diamine-»
«Ciao [T/n], sono felice di vederti» risponde la ragazza sorridendomi, ferma in piedi davanti a me. Penso di star impazzendo, ora vedo anche i fantasmi?
«Che succede?» chiede il nostro vice.
«Una ragazza del corpo di ricerca è una nobile a quanto pare. E ci sono altri mutaforma come Eren» riassume l'albina con svogliatezza.
«E chi sarebbe questa ragazza?»
«Christa Lenz, bassa e bionda, molto carina» spiega al moro. Probabilmente non ci ha mai fatto caso, ma era anche lei presente alla nostra noiosa pausa dai giganti.
Nessuno vuole darmi spiegazioni sul fatto che ci sia una persona che ho visto morta a terra a Trost? Sono imbambolata come non mi era mai successo e continuo a osservare la ragazza. Non ho la minima idea di come reagire, da una parte vorrei piangere per l'emozione e dall'altra vorrei saltarle addosso.
«Abbiamo bisogno che qualcuno informi Erwin. Si trova ancora a Trost e deve raggiungerci il prima possibile. Per quanto riguarda noi, partiremo immediatamente verso le rovine del castello Utgard, dovrebbero essersi rifugiati lì i nostri compagni e non so quanto al sicuro siano con dei giganti all'interno del Wall Rose» ci espone il piano la caposquadra occhialuta. Mi offro volontaria per portare il messaggio dato che "Ercole è il cavallo più veloce", e magari mi riprendo un minimo. La donna approva e mi lascia una lettera da consegnare al Comandante.
Corro fuori dal mio amico quadrupede e appena monto vengo raggiunta dalla mia compagna bianca.
«Come mai tutta questa fretta?» mi chiede con gli occhi a fessura, non fidandosi del mio comportamento ansioso.
«Devo fare una cosa urgente a Trost, tutto qui e poi, sai, ERI MORTA! » le rispondo seriamente ma poi cambiando atteggiamento.
«Oh non mi vogliono nemmeno all'inferno quindi mi hanno rimandata indietro» ironizza lei.
«Reka ti prego...eri morta, ti tenevo tra le mie braccia» la guardo con sguardo triste, ripensando a quel giorno.
«Lo so, ti ringrazio, me lo ricordo ancora. Non volevo assolutamente ferirvi ma era l'unico modo per scappare da Reiner e gli altri»
«Reiner?»
«Sì, l'ho sentito parlare con i suoi compagni, Annie e Berthold, sul fatto di riunirsi con il suo popolo e recuperare qualcosa con il potere dei loro giganti. Sono loro gli impostori»
Annie ormai lo so ma loro due...non me lo sarei mai aspettato. Certo io e Sasha avevamo iniziato a sospettare qualcosa ma averne la certezza fa ancora più male.
«E come hai fatto? Mi ricordo del taglio al collo, che mi ha fatto insospettire parecchio ma-»
«Ho fatto da sola. Volevano fare loro ma io li ho convinti che era da tempo che desideravo suicidarmi e davanti ai loro occhi mi sono tagliata la gola. Ovviamente non l'ho fatto veramente, mi sono limitata a un taglio lieve per far uscire del sangue. Poi mi sono lasciata cadere all'indietro, atterrando nel modo corretto in modo da non morire sul serio. Non hanno controllato perché stava arrivando Marco che ovviamente hanno distratto per non fargli vedere il mio corpo pochi metri sotto di lui. Quando Reiner è venuto a vedere il mio corpo tu l'hai mandato via. Te ne sono veramente grata. Poi sono scappata dalla montagna di cadaveri prima che mi bruciassero viva e mi sono nascosta qua e là cercando un modo per avvertire qualcuno, ed eccomi qui»
Ascolto tutto silenziosamente e appena finisce l'abbraccio stretta, dopo essere scesa da cavallo per appunto poterle dimostrare tutto il mio affetto e la mia preoccupazione. Non pensavo avesse tutto questo coraggio, è veramente una ragazza formidabile. Mi è mancata tantissimo.
«Che devi fare a Trost?» chiede lei infine.
Al ricordo di quello che devo affrontare mi rabbuio e la ragazza mi lascia andare senza indagare oltre, forse ha capito qualcosa dalla mia espressione corrucciata nonostante non sia al corrente delle mie ultime avventure.
Corro a gran velocità per le distese erbose fino al distretto, pregando che Ercole non svenga per la fatica. Nel mentre cerco di fare mente locale: quale sarà la verità di cui è a conoscenza la ragazza? In realtà lei non è mai stata dalla parte del padre, voleva solo incastrarlo? Non penso, non avrebbe recitato così bene e poi perché non dirlo anche a noi? So che la caposquadra Hanji sarebbe stata più che disponibile ad aiutarci se la ragazza avesse abbassato la sua maschera e ci avesse detto chi è veramente. Se non l'ha fatto e ha deciso di aiutare quell'uomo vuol dire solo che anche per lei andava bene rapire una minorenne e farle sposare il padre. Che schifo poi! Abbiamo circa la stessa età, non la disturba avermi come matrigna?! Ho così tante cose da chiederle che ho persino paura di dimenticarle tutte.
Continuo a galoppare assorta nei miei pensieri stringendo la lettera che mi ha affidato la donna occhialuta da consegnare al Comandante. Così Christa è una nobile. Poveretta, che noie che l'attendono. Certo, sempre meglio che venire divorata dai giganti, ma almeno qui nessuno ti rinchiude in quei vestiti maledetti o non ti costringono a mettere su famiglia con qualcuno che non vuoi. Può scegliere con chi vivere. Se lo merita, è una ragazza d'oro.
«AAAAAAAH CHE STRAZIO!» sfogo tutto il nervosismo che ho dentro da un po' di tempo. Sono in mezzo al nulla nessuno dovrebbe avermi sent-
«Oh..» sussurro vedendo che mi sto avvicinando alle porte del distretto. Alcune guardie del corpo di guarnigione, addette a far entrare e uscire i soldati con il monta carichi, mi guardano male per l'urlo liberatorio di poco prima. Nell'imbarazzo più totale fermo il cavallo e chiedo scusa per poi salire sulle mura e scendere dalla parte opposta. Per tutto il tempo rimango in silenzio guardando la punta dei miei stivali con le guance arrossate.
Quando il montacarichi si ferma per farmi scendere, risalgo su Ercole, ringrazio l'uomo e scappo il più velocemente possibile da quella situazione imbarazzante. Ma perché mi vergogno di una cosa simile? Era solo un'urlo, no? Devo imparare a fregarmene delle persone il prima possibile. A palazzo, tra la gente a cui non appartenevo, è sempre stato semplice ma tra la mia gente è tutto diverso.
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𝕄𝕌ℝ𝔸 {Jean x reader}
FanfictionLa cura di una persona cara è un atto di puro amore. Così dovrebbe essere per chiunque, soprattutto per i genitori con i loro piccoli angeli. [T/n] è cresciuta per essere perfetta, con l'unico destino di amare incondizionatamente chiunque avesse s...
