"Grecia, Giorno 3"

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<<Quindi sei finalmente arrivato alla conclusione che ti piace Theo>>

Mason era sdraiato sul letto, gambe e braccia allargate e testa gettata sui cuscini. Aveva fatto sedere Liam per terra, perché il letto era suo e nessuno doveva permettersi di salivi sopra. Liam non lo aveva ancora capito.

<<Si, mi piace e anche tanto>> ammise il Beta, questa volta sinceramente. Era rimasto già una nottata sveglio per rimuginare sui suoi pensieri, non avrebbe passato anche la mattinata in quel modo.

<<Hai impiegato quasi un mese per rendertene conto, sei troppo lento>> lo rimproverò per la sedicesima volta, il suo migliore amico.

Era vero, l'aveva capito troppo tardi. L'aveva capito quando si era ritrovato sul punto di perderlo, l'aveva capito quando si era stretto a lui nell'acqua e quando non avrebbe voluto fare altro che baciarlo e baciarlo fino allo sfinimento.

<<È sempre stato forte per me, ma io per lui...>> mormorò a voce bassa, così bassa che Mason fece fatica a sentilo in un primo momento.

<<Cosa?>> gli chiese il ragazzo umano.

<<In queste settimane è stato male>> iniziò il lupo mannaro <<Quasi tutte le notti si svegliava in preda ad un attacco di panico e sussurrava il nome della sorella>> mentre parlava si alzò dallo scomodo pavimento e raggiunse Mason sul letto, gli rubò uno dei cuscini e poi ritornò a sdraiarsi per terra.
<<Credeva di non essere abbastanza, crede ancora oggi di non essere abbastanza e lo posso notare da come si sente a disagio quando è con noi. Ho provato molte volte a convincerlo del contrario, molte volte ci avete provato anche voi, ma sembra che faccia finta di stare bene solo per fare contento me>>

<<Dove vorresti andare a parare con questo discorso?>> lo sollecitò Mason.

<<Vorrei amarlo, lo vorrei fare con ogni fibra del mio essere, ma lui non me lo permette>> Liam socchiuse gli occhi e sospirò. Stava iniziando a diventare tutto un po' troppo <<Si chiude a riccio e non mi lascia oltrepassare la barriera che si è costruito intorno>>

<<Theo ne ha passate tante, non è colpa sua se ha alzato un muro di cemento armato>> gli fece notare l'amico.

<<Ma io voglio capirlo e voglio comprendere il suo mondo, voglio ingarbugliarmi con lui nei suoi pensieri e riuscire a capire tutte le scelte che ha fatto, che sta facendo e che farà>>

<<Per riuscire ad entrare nel suo mondo, devi parlare con lui. Non devi piagnucolare insieme a me sul pavimento della mia camera>>

Essere rimproverato dal suo migliore amico, per Liam, era una botta tremenda. Significava che aveva davvero raggiunto livelli di squilibrio mentale assurdi.

<<Alcune volte abbiamo parlato di quello che prova e di quello che sente, ma ho la sensazione che in realtà non mi abbia detto tutto>> continuò, però, il lupo.

<<Se ti piace e se lo vuoi amare, parlagli. Non tenerti tutto dentro come fai sempre>> lo incoraggiò Mason.
Voleva davvero bene al suo migliore amico, solo che alcune volte si dimostrava un bambino. Era compito suo fargli capire che aveva quasi diciotto anni e che avrebbe dovuto iniziare a prendere le situazioni di petto.

<<Ho paura che mi abbandoni come è successo con Hayden>>

Dall'altro canto, Mason, conosceva anche uno dei segreti più oscuri di Liam.
La paura dell'abbandono.

<<Theo non è Hayden>> rise l'umano <<Quel ragazzo non ha niente a che fare con la codarda che ti ha lasciato in un momento tanto delicato per te. Il ragazzo che ti aspetta in camera, si farebbe ammazzare da Scott se glielo chiedessi>>

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