B R O K E N

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Hey ragazzi ecco il secondo aggiornamento di oggi, non odiate i per ciò che ho scritto... Nei prossimi aggiornamenti tornerà l'aria hot...
Senza ulteriori indugi vi presento...     

                        B R O K E N

(capitolo 20)

*Y/N*

“Allora y/n, dopo la colazione, dovrebbe tornare mio padre” dice Draco

“D-Draco ma dobbiamo dire a tutti della gravidanza-” rispondo

“quando saremi tutti lì, tranquillamente lo diremo, andrà tutto bene” le sue mani mi avvolgono sotto le coperte. I suoi occhi sono grandi e trasparenti, quegli occhi mi hanno fatto innamorare, ora e per sempre.

“E'ora di andare y/n, sono già le dieci” dice mentre si alza dal letto andando verso il grande armadio, camicia nera e pantaloni neri, il solito.

Io mi sono vestita molto casual con una tuta ed una felpa con lo stemma dei serpeverde.

L'ansia cresce dentro di me, non devo farmi prendere dal panico, so bene che il padre di Draco è legato al sangue puro prima che alle persone, ma non riesco a pensare a cosa potrebbe fare se non accettasse la gravidanza.

“Buongiorno cari, venite è pronta la colazione” Narcissa è così gentile e carina con me. La sua voce è confortante.

“Mamma, Lucius, amici miei dobbiamo dirvi una cosa” Draco si alza dalla sua sedia venendo accanto a me, fissando ininterrottamente suo padre, non ha paura di lui.

“Non mi dire che, tu hai scopato questa mezzosangue ed adesso è pure incinta” Si è alzato dalla sua sedia a capotavola, con passo veloce, la faccia di Lucius e quella di Draco sono a pochi centimetri l'una dall'altra.

“Fammi parlare con lei Draco” Draco mi tiene dietro la sua schiena fino a quando Lucius non ha chiesto di parlarmi. Il mio cuore è salito in gola.

“Crucio!” La sua voce rimbomba nella cucina, la mia pancia qccoglie la maledizione che mi sta prosciugando, un dolore tremendo, mi accascio a terra, il pavimento freddo, l'unica sensazione che provo prima di svenire.

*Draco Malfoy*

E' lì, in un letto delle tante stanze della villa, adesso parlo con mia madre.

“Tesoro, so che fa male, passerà con il tempo, il tempo cura le ferite ricordatelo” Le mani di mia madre mi afferrano la vita.

“Che cazzo vuol dire questo, cos'ha y/n, dimmelo cazzo” ringhio

“y/n, niente, lei sta bene, il vostro bambino, ecco, lei ha subito due volte 'crucio' e ciò già la prima volta ha indebolito il feto, amore mi dispiace, ha avuto un aborto spontaneo, non voluto”

Mi sono liberato dalla sua presa, la mia faccia disgustata. Voglio solo farla pagare a mio padre.

“Dove cazzo sei, vigliacco, vieni, se non hai paura, sei solo un verme di questa società, se avevi le palle accoglievi mio figlio, hai ucciso il tuo cazzo di nipote. Giuro che se non farai la sua fine finirai a marcire ad Azkaban”

Urlo con tutta la voce che ho in corpo mentre apro tutti i cassetti del suo ufficio, lancio i fogli, ribalto la scrivania, fino a che non sento i suoi passi.

“hai fatto, finito? Di già? Credevo che tu fossi più bravo” La sua voce mi fa ribollire il sangue.

E' appoggiato alla porta, i suoi capelli biondi gli cadono sul viso, quel viso, mi vergogno ad essere suo figlio.

“Senti, tu, marcirai ad Azkaban, se non oggi, ti giuro che un giorno sfascerò quel cazzo di sorriso che ti ritrovi” Le mie mani si sono strette al suo colletto della giacca, sollevandolo da terra,

non sono mai stato più alto di lui, ma sicuramente più coraggioso di lui, io non sono come lui.

“vattene” ringhio

“E dove Draco, questa è casa mia” La sua ironia nella voce, vorrei staccargli la testa.

“Avada keda-” dico non finendo.

“Draco no, ti prego, aspetta” La sua voce, mi fa ricordare di non seguire ciò che mi vuole portare a fare.

“y/n” Le vado in contro lasciando mio padre strisciare sul pavimento, non la voglio lasciare più.

“Scusa, non doveva andare così, qui è tutto un casino, non riesco più a fare niente y/n, ti prego abbracciami come sai fare tu” dico prendendola fra le mie braccia.

Le sue piccole braccia sono casa mia.

“Non sei tuo parde Draco, pensa al nostro futuro, avremo dei bambini, un cane, anzi due e saremo felici”

“E' una promessa” dico mentre mi sciolgo nel suo abbraccio, indossa la veste da sala operatoria, avrebbero estratto il feto ormai morto di li a poco.

“y/n, non ti sforzare adesso, andiamo” La  prendo nelle mie braccia, il mio corpo si è irrigidito come la mia espressione, abbiamo perso un figlio.

*Ore dopo l'intervento*

E' così bella quando dorme, l'anestesia non ha ancora finito il suo effetto.

Oltre alla rimozione del feto le hanno operato anche una gamba, quando è svenuta è caduta e si è conficcata un coccio di un vetro appuntito nella gamba destra.

Ha aperto gli occhi, sembra stremata, non ha detto niente, mi ha solo preso la mano e ha iniziato a piangere.





Hey ragazzi. Questo capitolo sono consapevole che è molto triste. Ma preparatevi per i prossimi capitoli, siamo quasi a metà della storia ma ne devono succedere tante altre, avventure sexy ed avventure che faranno crescere i nostri personaggi, in poche parole deve ancora venire il meglio... A domani e grazie per 1k letture. <3

E X P E R I E N C EDove le storie prendono vita. Scoprilo ora