"Il tuo comportamento è stato inaccettabile,Zayn. Luke è ancora scosso dalla vicenda,dice che sei stato talmente violento. Che diavolo ti è saltato in mente?" La voce di Bob Malik,al telefono,era bassa eppure così intimidatoria.
"Allora? Sto aspettando una risposta,signorino. Sei proprio un ragazzo viziato,è tutta colpa di tua madre. Sempre la pappa pronta,non è vero? Non mi sorprenderebbe sentire che al college ti chiamano figlio di papà." Lo derise l'uomo. Zayn strinse i pugni lungo le gambe.
"Mi dispiace,non si ripeterà più."
"Sarà meglio. Prendersela così tanto per una ragazza,poi. Si vede che non hai preso da me." Il padre di Malik sbuffó una risata.
E menomale,pensó il moro. Decise di tenere quella riflessione per se.
In lontananza si sentì la voce di una donna,che chiamava suo padre. Era la nuova moglie. Zayn si era sempre chiesto se quella poteva davvero essere considerata una donna,con tutto quel silicone che aveva in corpo.
"Adesso devo andare. Non voglio più doverti chiamare per queste cose,chiaro?"
"Va bene." Sussurró Zayn,e il padre riattaccó senza salutare.
..
Scarlett era seduta sul suo letto,al buio. Ecco che i sensi di colpa tornavano in modo ancor più violento,ancor più spietato.
Meredith non c'era e nella camera regnava il silenzio. La mora aspiró la nicotina dalla sua sigaretta e speró che almeno quella potesse calmarla. Ma niente. Stava male,male; l'immagine di Amy era nei suoi occhi ogni volta che li chiudeva.
Rimaneva incollata lì,come sabbia sulle mani. C'erano giorni in cui il dolore non lo poteva ignorare. Esso la colpiva nei momenti più insoliti; magari sotto alla doccia,mentre mangiava,mentre stava per andare a dormire.
Era stata lei. Era stata lei a fare quella merda enorme,che aveva completamente cambiato la sua vita. Quella merda aveva aperto una voragine nel suolo,una spirale che l'aveva inghiottita e che ancora la trascinava giù,nell'oscurità.
Ciò che aveva fatto aveva avuto conseguenze irreversibili che si sarebbe portata addosso per tutta la vita. Un senso di colpa che la divorava da dentro,un male che non poteva scomparire.
Teneva gli occhi fissi nel vuoto,incapace persino di piangere. Il dolore la colpiva ancora e ancora e lei restava inerme,sul suo letto.
Scosse la testa. Doveva rialzarsi,non doveva lasciarsi dominare. In quei tanti anni di buio,di delusioni soprattutto da parte di se stessa,aveva imparato che l'unico modo per scacciare via i terribili pensieri era fare delle cose.
Magari mettere in ordine la stanza,mangiare,andare ad una festa. Era vietato rimanere ferma,farsi sbranare dal male.
Aprì gli occhi e sollevó le serrande. Il cielo era ancora decente. Prese la borsa ed uscì in fretta dalla sua stanza.
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Same mistakes
FanfictionSuccedeva sempre così: potevano scappare e riempirsi la vita di sogni, ma quando non c'erano l'uno per l'altro, quando smettevano di sfiorarsi, cazzo, quando non si sfioravano più, sfiorivano. ATTENZIONE: LA STORIA CONTIENE ARGOMENTI DI NATURA SESSU...
