17 - In mancanza di ossigeno

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Galassia, Asgard.

Aveva sentito ogni parola.

Non l'aveva fatto apposta, in realtà stava solo passando davanti a quella stanza e le era capitato di origliare quella frase.

"Lilith non è chi dice di essere, ne ho le prove"

Perciò aveva deciso di fermarsi, acquattarsi dietro l'angolo, stando abbastanza vicina a quella porta aperta. Così da poter sentire ciò che quei due stavano dicendo.

Quando Hege e Vali si erano appartati nell'ufficio di quest'ultimo, nessuno dei due aveva mai pensato che qualcuno potesse passare da lì. I giardini e le conseguenti sale adibite all'allenamento e formazione delle guardie, erano luoghi in cui gli abitati del palazzo preferivano non mettere piede.

Perciò, i due si erano sentiti al sicuro nel parlare liberamente dei loro piani e delle loro ultime scoperte. Perché mai avrebbero pensato che, quella bambina curiosa, amava aggirarsi proprio da quelle parti isolate, lontano dalla vita di corte, che risultava essere ogni giorno più noiosa e opprimente.

Le parole pronunciate da Hege, avevano fatto sorgere molti dubbi, non solo nella mente di Vali, ma anche in quella della piccola Elin.

«Cos'hai trovato?» domandò curioso, il capo delle guardie.

«Dato che Odino è impegnato su Vanahein, ho pensato di approfittare della sua assenza per curiosare un po' in giro» iniziò. Quella volta, nemmeno lei era a conoscenza della reale posizione di Loki, perché lui non aveva ritenuto opportuno informarla degli eventi che lo stavano riguardando in quell'ultimo periodo.

Quindi, anche lei era convinta che, fino al giorno prima, lui si trovasse effettivamente su quel pianeta, per motivi di lavoro. Ma la realtà era un'altra e di quel suo viaggio su Midgard, assieme a Lilith, ne erano a conoscenza solo Kåre e Skurge. Nemmeno Elin aveva idea di dove fosse sparita la Dea dell'Oscurità per quei due giorni. Solo che lei non se ne stava preoccupando, almeno fino a quel momento, perché sapeva che Lilith non era solita informarla dei suoi spostamenti.

«Ovviamente nelle sue stanze non c'era nulla, il che lo scagiona da ogni tua infondata accusa» rivelò, puntandogli il dito contro e sperando che ciò bastasse a convincerlo del fatto che, Odino non stesse nascondendo nulla e che il loro reale problema era quella donna.

«Sono quindi andata nella stanza di Lilith e qui sì che le cose si sono fatte interessanti» continuò, mentendo. La verità era che lei nella camera della Dea non ci era mai entrata. Prima di tutto perché non sapeva nemmeno dove fosse, aveva provato molte volte a cercarla o seguirla, ma mai nulla. Era arrivata alla conclusione che Loki dovesse averle affidato una della cosiddette stanze segrete, in quel palazzo. Quelle camere create apposta per tenere lontano i ficcanaso come lei.

E poi, anche perché non aveva idea se quella donna potesse o meno essere nella stanza, nel momento in cui lei sarebbe entrata, e preferiva non rischiare in ogni caso. Tutto ciò che aveva trovato, in realtà lo aveva trovato in uno dei cassetti della scrivania nella camera di Loki. Ma questo, a Vali, ovviamente non poteva dirlo.

Per quanto ormai sapesse che il Dio degli Inganni le stava nascondendo qualcosa, non era comunque ancora disposta a tradirlo. Perché quello che avrebbe perso, voltandogli le spalle, sarebbe stato troppo a cui rinunciare.

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