20 - So come finirà

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Regni Ultraterreni, Inferi.

Loki aveva provato ad immaginare tante volte come sarebbe potuto essere il mondo degli Inferi. Vedendo e conoscendo Lilith, si aspettava qualcosa di cupo, inquietante ed estremamente scenico. Si aspettava tante cose, ma mai avrebbe scommesso sul fatto che, per accedere a quel Regno Ultraterreno si sarebbe dovuti passare da un semplice portone.

Lì, nella terra di Gerusalemme, in un luogo che sembrava essere stato dimenticato da tutto il resto della città, sorgeva un'imponente muraglia in sasso. Essa non serviva a collegare o difendere nulla, era semplicemente un ammasso di sassi abilmente incastrati e rovinati, posti nel mezzo di quel campo arido e vuoto.

Nel mezzo di quel muro, vi era la porta a doppia anta, in legno massiccio e perfettamente curato. Mentre, Lilith si era già avvicinata ad essa, Loki aveva scelto di rimanere più indietro, lasciandola elaborare tutti i ricordi che stavano invadendo la sua mente e ripensando a ciò che avevano fatto il giorno prima a New York.

Il piano elaborato da Lilith, era ingegnoso e complicato. Un piano degno di nota e che avrebbe impressionato chiunque, anche il più spietato dei cattivi. Loki ricordava bene la soddisfazione e l'ammirazione che aveva pervaso il suo corpo, nell'esatto momento in cui lei aveva smesso con la sua spiegazione. E soprattutto ricordava bene il fantastico sesso che avevano fatto dopo.

Dopo aver sentito tutto quel discorso e aver compreso ogni mossa che avrebbero dovuto fare, per raggiungere il loro obbiettivo, si sentiva ancor più motivato a intraprendere quella battaglia. Una battaglia che non era la sua, non lo era mai stata, ma che aveva comunque scelto di combattere. Un po' perché era stato obbligato, un po' perché quella vittoria gli avrebbe garantito nuovi vantaggi e un po' anche perché, ormai, i sentimenti che provava per quella donna avevano preso il sopravvento su buona parte della sua ragione.

Lui e Lilith, il giorno seguente quell'incontro nella sala del trono, erano discesi sulla Terra, tramite il Bifrost e senza alcun incantesimo di protezione. Avevano scelto di rendersi completamente visibili ad ogni presenza magica, perché volevano che lui sapesse. Volevano che li percepisse e capisse che stavano arrivando.

Si erano poi diretti nell'appartamento di Lilith, passando una giornata rilassante, come se da lì a poco non avessero dovuto affrontare una delle battaglie più difficili e importanti della loro vita.

Lilith gli aveva mostrato molte usanze e modi di passare il tempo tipici degli umani, che aveva avuto tutto il tempo di imparare durante quei cinque secoli.

***

«Cosa dovrebbe essere questa... roba?» le domandò Loki, alzando una patatina fritta e sventolandogliela davanti alla faccia. La Dea dell'Oscurità aveva deciso di godersi quell'ultimo momento da cittadina della Terra, volendo comportarsi come una qualsiasi newyorkese. Perciò aveva portato il Dio degli Inganni a mangiare da McDonald's.

«Sono patate, le avete anche voi» gli rispose, sorridendo divertita. «Solo che voi le fate bollite e stoppose, mentre qui si sono evoluti un po' di più, friggendole» aggiunse poi, addentandone una dal suo vassoio e assaporandola. Amava quel tipo di cibo, negli Inferi non vi era nulla del genere e da quando lo aveva scoperto, non aveva più potuto farne a meno.

«A me, comunque, non convince» commentò Loki, alzando la fetta di pane superiore del suo panino e osservando sospettoso il suo contenuto. «Questa dovrebbe essere carne? Allora perché è tutta così compatta?» si chiese.

«Oh, Dio, mangia e basta» il tono esasperato di Lilith e i suoi occhi che si alzavano al cielo, lo convinsero a stare in silenzio e iniziare quel pranzo. Mangiò guardandosi attorno. Seduti su quelle panche esterne, poggiati a quel tavolino rettangolare, si trovavano proprio nel centro della città.

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