Cαριƚσʅσ 3

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Una settimana dopo.

Stava strisciando il passo con gli occhi chiusi e ancora gonfi dal sonno verso la porta di casa.
Non sapeva neppure che ore fossero.
Era comunque troppo presto per essere svegliata.
Rispose al citofono, immaginandosi già chi fosse: sua madre.
Aprì la porta di casa e la vide comparire e varcare la soglia con due buste della spesa in mano.

«Buongiorno... sei ancora in pigiama ?Jisoo sono le 11:30!», esordì sua mamma una volta entrata.

Lei la guardò con gli occhi semichiusi, dicendo:

«Sì, ma é sabato mattina, il mio giorno libero e avrei voluto dormire ancora»

Sua mamma si limitò ad alzare gli occhi e a dirigersi verso la cucina.

«Ti ho comprato qualcosa al supermercato, visto che l'ultima volta che sono stata qui il frigorifero piangeva»

E cominciò a mettere a posto i vari prodotti come se fosse a casa sua.
Dopotutto in parte lo era: se non fosse stato per l'aiuto economico di sua madre, quella casa sarebbe stata completamente spoglia.
Jisoo si era ripromessa di ridarle nel tempo fino all'ultimo centesimo.
Sua mamma aveva fatto così tanti sacrifici per lei e quella casa era solo l'ultimo di una lunga serie, per donarle libertà e privacy.

Jisoo aveva sempre creduto di poter contare solo sulle sue forze per raggiungere la sua indipendenza, anzi, sulle loro forze per costruire la loro vita insieme.
Ma l'imprevedibilità degli eventi l'aveva costretta a rivalutare le sue convinzioni e l'amore di sua mamma era stato la sua ancora di salvezza.

«Caffè?», chiese la madre, vedendola ancora assonnata.

«Magari, grazie»

Jisoo bevve il caffè, osservando la luce del sole che trapelava dalla finestra.
Era una bellissima giornata.
Sarebbe potuta uscire a fare una passeggiata o a vedere le vetrine dei negozi.
Eppure non aveva voglia di fare nulla, voleva rimanere in pigiama a vegetare sul divano.

«Cosa mangi per pranzo?», chiese sua madre con sguardo preoccupato.

«Ti va di pranzare insieme?», propose Jisoo.

Non era del tutto convinta del suo invito, ma si sentiva in dovere di sdebitarsi con la madre e di passare del tempo insieme a lei.
E così fu.
Si misero a preparare del pollo sulla piastra con del riso, in silenzio, o meglio, sua madre cercava di instaurare una conversazione con una Jisoo poco incline a parlare.
Si misero a tavola, e mentre Jisoo stava addentando il primo boccone, venne gelata da sua madre, che esordì chiamandola per nome e cognome:

«Kim Jisoo. Sei una donna ormai e so che l'ultima cosa che vorresti sentire sono le ramanzine di tua madre, ma sono preoccupata per te»

La guardava intensamente con gli occhi pieni di amore.

«Mamma, ti prego...»

«No tesoro, devi ascoltarmi per una volta. Questa non è vita Jisoo.
Sei dimagrita, hai sempre il frigo semivuoto, dormi tutto il fine settimana e non esci se non sei costretta a farlo.
Mi chiami raramente e quando siamo insieme a stento mi parli.
Non sei tu questa»

𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝐕𝐬𝐨𝐨)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora