Cαριƚσʅσ 5

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"Ancora dieci minuti poi mi fermo.
Un altro chilometro e poi mi fermo.
Finisco il giro e poi mi fermo".

Jisoo si dava degli obbiettivi per poi superarli e continuare a correre.
Non si fermava da circa quaranta minuti.
Sentiva la fatica, ma la voglia di sfidare sé stessa sembrava alimentare la sua resistenza.

Visto che aveva preso la buona abitudine di fare attività fisica, era uscita prima dal lavoro per approfittare della bella giornata di sole.
Era sempre andata a correre nei dintorni di casa, ma quel giorno aveva cambiato zona, optando per il parco di Duryu, più vicino al suo ufficio.
Amava quel parco.
I nonni la portavano lì da piccola a giocare all'aria aperta e in primavera i ciliegi in fiore regalavano uno spettacolo senza pari.

Tirava un vento leggero che le accarezzava il viso imperlato di sudore, donandole sollievo.
La musica pompava nelle cuffiette e le dava la carica.
D'un tratto si accorse di sorridere: si sentiva forte, si sentiva libera.

"Ecco cosa significa mens sana in corpore sano", pensó.

Mentre si stava godendo quella bella sensazione, si accorse di trovarsi davanti all'insegna dell' ON, ancora chiuso a quell'ora del pomeriggio.
Si fermò, poggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.
Mentre respirava profondamente, vide qualcuno scendere da un suv e prendere qualcosa dal bagagliaio.
Mano a mano che le si regolarizzava il respiro, riuscì a mettere più a fuoco quella figura: Taehyung con in mano una cassetta di bottiglie.
Sentì ogni muscolo del corpo irrigidirsi immediatamente.
Cominciò a sperare che non l'avesse notata e tentò di mettersi di spalle per allontanarsi pian piano da lì.

«Jisoo?»

Troppo tardi.

"Cretina.
CRETINA.
C-R-E-T-I-N-A".

Jisoo si stava maledicendo interiormente.
Non poteva far altro che voltarsi e rispondere con disinvoltura:

«Oh ciao! Che coincidenza! Anche tu ...tu...da queste parti»

«Siamo davanti al mio locale», rispose lui con tono sarcastico, facendo un sorrisino.

«Già, ho corso così tanto che mi sono ritrovata qui. Forse mi sono persa»

Era una mezza verità dopotutto.
Non si era persa, ma non si era neppure resa conto di essere arrivata fin lì.

«Strano, ci sono le indicazioni dei percorsi in tutto il parco. Vuoi un passaggio?»

«No, no assolutamente! Seguiró i cartelli e sicuramente troverò la strada giusta, grazie!», disse Jisoo, facendo un passo indietro.

"Non se l'é bevuta per niente".

«Ok come vuoi. Sicura di non avere sete? Hai bisogno di forze per ritrovare la strada di casa!», disse lui con tono ironico.

La situazione evidentemente lo stava divertendo.
Jisoo aveva bisogno di bere qualcosa, ma al tempo stesso voleva sfuggire da quella situazione imbarazzante.

«Dai entriamo, che queste bottiglie iniziamo a pesare», disse lui, riferendosi alla cassa che stava sollevando e cominciò a incamminarsi verso l'entrata del locale.

«Non devi disturbarti...»

«Nessun disturbo! È la mia buona azione quotidiana: salvare una runner dispersa»

𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝐕𝐬𝐨𝐨)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora