Cαριƚσʅσ 26

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La trascinò dentro, tanto che lei si ritrovò a sbattere contro il suo petto.
Iniziò subito a baciarla, mentre con una mano spinse il tasto zero e le porte dell'ascensore si chiusero immediatamente.
Jisoo si ritrovò con la sua lingua che si faceva spazio prepotentemente nella sua bocca, senza farle riprendere fiato.
La spinse con le spalle alla parete dell'ascensore, continuando a far fondere le loro labbra.
Lei non aspettava altro da tutta la serata, e vista la foga con cui la stava baciando, per lui era stato lo stesso.
Era comunque riuscito a sorprenderla, dal momento che pensava avrebbe almeno atteso di rientrare in macchina prima di avvicinarsi a lei.

Sentirono il suono dell'ascensore, segno che qualcuno lo avesse chiamato al piano che stavano raggiungendo.
Si staccarono e cercarono di ricomporsi.
Taehyung si posizionò dalla parte opposta di Jisoo e si passò una mano sulle labbra con un sorrisetto, guardandola con la coda dell'occhio.
Jisoo sentiva di avere il viso in fiamme e sperava per lo meno di non avere i capelli arruffati.
Rimasero impalati, aspettando che l'ascensore si fermasse.
Le porte si aprirono ma non c'era nessuno ad aspettare. Erano scesi al ventesimo piano.
Falso allarme.

Scoppiarono a ridere insieme e Taehyung ripigiò il tasto zero per far richiudere le porte.
Jisoo a quel punto lo afferrò per il colletto della camicia per riprendere da dove erano stati interrotti.
Quella situazione l'eccitava da morire, le dava un senso di proibito, di rischioso, era come se avessero i tempi contati e dovessero affrettarsi ad aversi prima di essere scoperti.
Taehyung, sentendosi afferrare, fece un ghigno di approvazione e cominciò a succhiarle le labbra con maggior enfasi.

Il movimento dell'ascensore verso il basso rappresentava perfettamente quello che stavano vivendo: scendevano sempre più nella profondità delle sensazioni che riuscivano a scambiarsi, sprofondavano l'uno nell'altra, fusi insieme dal desiderio e dalla necessità di stare insieme.

Cominciarono ad allentare la presa quando sentirono l'ascensore perdere velocità, erano quasi arrivati a piano terra.
Era come atterrare dopo un lungo volo.

Le porte si aprirono, Taehyung l'afferrò per la mano, e si misero a correre come due adolescenti per raggiungere il prima possibile la macchina.
Correvano e ridevano, mentre la città avvolta nel buio non era in grado di giudicarli.

Salirono sul suv nero e lui le prese la testa con entrambe le mani e la baciò ancora, stavolta più dolcemente.

«Dio, cosa sei», le fece, poggiando la fronte alla sua.

Jisoo sorrise riprendendo fiato.

«Seojoon è fuori città. Ti va di venire da me?», le chiese lui.

«Sì...», fu tutto quello che riuscì a rispondere Jisoo, con una voce che non riusciva a mascherare le sue aspettative.

Lui le sorrise e mise in moto.
Durante il tragitto non riuscirono a parlare, si scambiavano solo rapidi sguardi.
Jisoo si sentiva elettrizzata: avrebbe passato la notte con lui, si sarebbero risvegliati insieme nel suo letto.
Il solo pensiero le faceva vorticare qualcosa nello stomaco.
Non pensava ad altro se non a quello che le avrebbe fatto, visto che i baci appassionati nell'ascensore avevano suscitato grandi promesse.

Abbassò leggermente il finestrino, lasciando che la brezza delle sere di giugno le accarezzasse il viso e i capelli e chiuse gli occhi.
Sentiva ancora gli effetti del vino e di Taehyung, non sapeva quale delle due cose l'avesse stordita di più.
Cominciò a riconoscere le strade nei pressi di casa sua, fino a quando svoltarono e si ritrovarono davanti alla palazzina dai mattoncini rossi.

𝑨𝒏𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒍𝒐𝒗𝒆 (𝐕𝐬𝐨𝐨)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora