SEUTATEU | SPICCHIO UNO

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«Ah.» il gemito sommesso fu preceduto da un brusco sospiro.

Jungkook, in déshabillé, gemette ancora inarcando il busto, cosicché i suoi capezzoli fossero alla portata dei denti del ragazzo sopra.

Pochi attimi dopo, coprendosi il volto con le mani, si irrigidì e intorno al suo corpo un po' fragile scivolarono avide le braccia di Taehyung.

Quest'ultimo si era infatuato del corpo dimagrito del bodyguard e ne conosceva con chiarezza la forma e l'attraenza.

Jungkook gemette ancora allo scontrarsi del suo inguine coperto contro quello dell'altro.
Il suo respiro uscì sotto forma di sibilo dai denti e fu scosso da tremiti di piacere che gli causò dunque un lieve gonfiore nella zona del pube.
La pesante chioma gli era sparsa sulla tonda fronte e, stordito di un nuovo piacere, nei recessi della mente, il bodyguard implorò che qualche cosa potesse troncare quel contatto.

No, basta.

Il bodyguard pel di carota, che aveva sempre un'espressione vigile e franca scolpita in volto, stava per esser ripreso nudo davanti ad almeno dieci persone.
Generalmente scrupoloso nell'adempimento di un compito, stava faticando stavolta.

Erano su un letto singolo, lenzuola di lino sgualcite e sfatte, inebriati di un odore fresco di mandorle e al tempo stesso di un'aria viziosa di sudore.
Il suo corpo stava rispondendo, Taehyung era in procinto di immergersi dentro di lui, cosa che non aveva fatto altro che inasprire lo sdegno che lo stava tormentando.

I due ragazzi avevano la divisa scolastica sbottonata.
Di fatto, la scena prevedeva due diciannovenni, scolari, uno più che conscio delle meraviglie del mondo del sesso e l'altro più innocuo. Pertanto un classico ma pressoché popolare.

Taehyung avrebbe fatto da attivo, dom-top, e Jungkook da passivo, sub-bottom.
A questa constatazione ovviamente aveva seguito una tempesta di accese controversie poiché secondo altri il bodyguard avendo ventisette anni, essendo dunque quello vecchio, avrebbe dovuto star sopra.

Taehyung come consueto non volle fare il bottom.

Era un versatile a dire il vero, tuttavia attribuiva lui stesso le posizioni alle persone a letto, nelle scene in cui era protagonista.

Jungkook sospirò.

Spostò una ciocca dei capelli fluenti, la quale vellicava l'occhio destro e interruppe il loro contatto.
Non era pronto ad esporre il suo corpo in modo così crudo e né tanto meno si sentiva pronto ad esplodere in un orgasmo forzato.
Non era ancora a disposizione dell'industria del porno.

Taehyung, d'altro canto, lo scrutò con attenzione.

Lo scrutò deliziato, come se stesse scrutando il fondo del fiume col fine di catturare un pesce.
Si comportò come se stesse scrutando un qualsiasi dipinto su esortazione del padre, professore universitario di storia dell'arte.
Scrutò in lui per capire le sue intenzioni, scrutò le profondità del suo cuore, o almeno fece il vano tentativo, per capire le pieghe nascoste dell'animo di lui.
Ma Jungkook non era scrutabile, questi non gli concesse di scrutarlo.
Più gocce di sudore imperlarono le loro fronti e le gote quando Taehyung andò a far scendere giù la cerniera dei pantaloni di lui.

Qualche testo della narrazione imparata sul momento rendeva più dinamica la scena.

«Tutto okay? Possiamo fermarci, se vuoi.»
Jungkook inarcò impercettibilmente le sopracciglia, sporse in avanti il labbro inferiore, come se non si aspettasse quest'ultima frase del mediocre copione.
Aveva un'espressione smarrita.
Ma, ahimè, volente o nolente si era promesso lo avrebbe fatto.

UNDER YOUR BREATH, TAEGGUKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora