#67

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Derek entra nel bagno pubblico del tribunale, va verso il lavabo e vi appoggia i palmi, guardandosi allo specchio. Quella notte non ha chiuso occhio, si sente spossato ed è arrabbiato. Arrabbiato soprattutto con se stesso. Ma è finita, ha fatto ciò che doveva, anche se non voleva. 

Uno scatto di serratura gli fa alzare lo sguardo alle proprie spalle e una delle cabine si apre, lasciando uscire qualcuno. 

Stiles lo guarda dallo specchio, ha le guance rosse e gli occhi lucidi di lacrime. Distoglie subito lo sguardo da quello di Derek e fa per andarsene. 

"Perché piangi?" gli chiede Derek, girandosi. Stiles si ferma, raddrizza le spalle e si volta a guardarlo. 

"E' così che scarico la tensione accumulata, dovresti saperlo" risponde stizzito. 

"Non so più molte cose di te" ribatte Derek, facendo qualche passo in sua direzione. Stiles non sembra intimorito, continua a guardarlo. 

"Ora possiamo smetterla di litigare, Derek" dice. "Possiamo vivere le nostre vite, separati." 

"Non separati" puntualizza Derek, "ma divorziati" e una morsa gli stringe la bocca dello stomaco a quella parola. 

Anche Stiles sembra essere attraversato da un'emozione, perché distoglie lo sguardo dal suo e fa di nuovo per andarsene. Ma Derek lo ferma ancora. 

"Sei soddisfatto?" chiede. 

Stiles sbuffa un sorriso sarcastico. 

"Di cosa? Che il mio matrimonio sia andato a farsi fottere in poco più di tre anni? Certo, Derek." 

Derek non sente solo rabbia, ma Stiles finisce la frase con tono flebile, triste. Solo che Derek è arrabbiato, furioso, e non riesce a contenersi. 

"E per colpa di chi è successo? Di certo non mia!" 

Stiles sembra quasi sbuffare fumo dal naso. 

"Ah, no? Sono io quello che ha accettato una missione senza nemmeno consultare il suo compagno? Sono io quello che ha detto di si a Deaton, che ha organizzato tutto e che poi ha reso partecipe il suo compagno e il suo branco?"

Derek gli si avvicina, sono a pochi centimetri, sente il respiro di Stiles sul viso. 

"L'ho fatto per proteggervi. Per proteggerti!" urla quasi. "Se avessero pensato che ero l'unico a sapere di loro, non se la sarebbero presa con voi. E infatti è stato così!" 

"Oh, sì, certo!" Stiles gli dà una spinta per allontanarlo. "Certo! Infatti solo tu sei stato senza conoscenza per una settimana! Una settimana, Derek! Sai cosa mi hai fatto passare?!" 

Derek si riavvicina, afferrandolo per il colletto della camicia. Gli occhi ormai accesi di rosso. "Certo che lo so, ti ho salvato la vita! Hai sofferto, ma eri fottutamente vivo!" 

Stiles si alza sulle punte, per guardarlo meglio, non cerca nemmeno di liberarsi dalla presa. 

"Come diavolo potevo essere vivo senza te? Credevo saresti morto e non sarei comunque sopravvissuto alla tua perdita, razza di deficiente!" 

Derek ora gli sta parlando praticamente sulle labbra. 

"Ma non hai impiegato molto a presentarmi le carte del divorzio da firmare, nonostante questo, no?" 

"Stai mettendo davvero in dubbio il fatto che ti amo?!" Stiles lo urla così forte che Derek si sente scosso. Così come è scosso dalle parole usate, i verbi al presente. 

Con uno strattone lo trascina con sé in una delle cabine, chiudendola con un piede e sbattendo Stiles contro la porta. Le labbra già sulle sue, le lingue che già lottano furiose, come se stessero ancora urlandosi addosso. 

365 Sterek (2021) vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora