17- tesoro!

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Alora Lin

Dopo la nostra accesa sessione di ieri in classe, Draco mi chiese di incontrarlo sulla torre di Astronomia la sera seguente. Entrambi speravamo di frequentare un posto privato per ovvie ragioni, così decidemmo che andare lì sarebbe stato meglio.

Era ormai il giorno dopo, e stavo sgattaiolando per i corridoi dopo il coprifuoco, estasiata di vedere Draco.

Lui ed io avevamo mantenuto le distanze durante le lezioni di oggi, non volendo che nessuno dei nostri amici si insospettisse. Ma di tanto in tanto, noi due ci scambiavamo rapidi sguardi. Io gli facevo un sorriso dolce e lui ricambiava con un occhiolino.

Una volta arrivata alla scalinata che portava alla torre di Astronomia, ho tamponato nervosamente la mia camicia da notte di seta blu e mi sono pettinata i capelli con le dita.

Mi presi il mio tempo per salire le scale prima di raggiungere il pianerottolo. L'unica fonte di luce in tutta quell'oscurità era la luna. Scrutai attraverso gli intricati oggetti sparsi per la stanza prima di individuare Draco.

Era aggrappato alla ringhiera della torre e guardava in lontananza. Una brezza fredda gli scompigliava i capelli e, avvicinandomi, notai che indossava il suo abito nero.

Sentendomi improvvisamente poco vestita nella mia camicia da notte, ho pensato di correre al mio dormitorio e cambiarmi con qualcosa di più elegante.

Ma poi ho realizzato che probabilmente mi toglierà comunque i vestiti tra qualche minuto, quindi non importa.

Draco deve aver sentito la mia presenza. Ha girato intorno, un sorriso luminoso è apparso sul suo volto una volta che i suoi occhi si sono posati su di me.

Allontanandosi dalla ringhiera, si avvicinò a me e mi avvolse in un abbraccio, accoccolando la testa nell'incavo del mio collo.

Senza parole, intrecciò le nostre dita e mi condusse alla ringhiera. Mi guidò, appoggiando le mie mani sulla fredda ringhiera di metallo prima di mettersi dietro di me e fare lo stesso con le sue mani. Ora ero intrappolata nel suo caldo abbraccio, la mia schiena premuta contro il suo petto.

"Bello, non è vero? Ho detto, guardando il panorama.

"Sì", osservò lui, lanciando uno sguardo verso il basso. "Assolutamente bellissimo".

Ho arricciato le labbra, girando la testa verso di lui prima di andare in punta di piedi per dargli un bacio sulle labbra. Lui ridacchiò contro le mie labbra prima di avvolgermi con le braccia da dietro.

"Mi piace venire qui ogni tanto per schiarirmi le idee", continuò. "È bello allontanarsi ogni tanto, sai?"

"Sì", la mia voce uscì a malapena in un sussurro.

Ero stata così nervosa mentre andavo alla torre di astronomia che mi stavano cedendo le ginocchia e riuscivo a malapena a camminare. Ma ora, avvolta nelle braccia di Draco, mi sentivo stranamente rilassata.

C'era silenzio tra noi due, ma era un silenzio confortevole; nessuno dei due si sentiva obbligato a mantenere una conversazione costante.

Anche se mi sentivo incredibilmente comoda, il mio cuore continuava a battere fuori dal mio petto. Era uno strano mix di sentire le farfalle scoppiare nel mio stomaco e allo stesso tempo sentirmi sicura e protetta.

"A cosa stai pensando?" La voce roca di Draco uscì come un mormorio sommesso.

"A niente", mi morsi il labbro, facendo un sorriso.

"Niente?" mi stuzzicò.

Annuii con la testa, distogliendo lo sguardo da lui perché non volevo che vedesse il rossore che si insinuava sulle mie guance.

𝗠𝘂𝗳𝗳𝗹𝗶𝗮𝘁𝗼 // 𝗱𝗿𝗮𝗰𝗼𝗺𝗮𝗹𝗳𝗼𝘆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora