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"QUINDI MI STAI DICENDO che il vampiro più vecchio nella storia dei tempi mi sta dando la caccia?" Elena Gilbert, l'ultima doppelgänger, impallidì mentre ascoltava Rose.
"Sì-" Rose inclinò la testa di lato, con uno sguardo serio ma divertito dipinto sul suo viso.
"—No," Stefan parlò allo stesso tempo, cercando rapidamente di alleviare la trepidazione della sua ragazza. Posò una mano calda sulla spalla di Elena e la strofinò dolcemente. Quasi di riflesso, si appoggiò al suo tocco. Tra i due trapelò un amore senza parole, che fece annusare disgustato l'altro Salvatore.
Damon disse: "Quello che stanno dicendo è, voglio dire, se quello che sta dicendo è vero..."
"Il che lo è," rispose immediatamente Rose.
"E non lo dici così non ti uccido."
"Cosa non sono," ribatté lei.
Damon batté le mani. "Allora stiamo guardando un solido forse."
"Guarda, Elijah è morto, giusto? Quindi nessun altro sa nemmeno che esisti," Stefan sorrise piccolo.
Dal divano, Rose si strinse nelle spalle, "Non che tu sappia."
"Questo non aiuta", cantava Damon, correndo verso l'isola e versandosi da bere.
"Guarda, non ho mai nemmeno incontrato nessuno che l'abbia messo gli occhi addosso. Voglio dire, stiamo parlando di secoli di verità mescolate a finzione. Non sappiamo se sia reale. Per quanto ne sappiamo potrebbe essere solo una specie di stupida favola della buonanotte», confutò Stefan, incrociando le braccia con uno sguardo pensieroso.
"Oh, è reale e non si arrende", ha insistito Rose, indicando Stefan per ribadire la sua opinione. "Se vuole qualcosa, la ottiene. Se non hai paura di Klaus, allora sei un idiota."
"Allora cosa succede con la visione di BonBon di non una ma due entità malvagie? Klaus ha un aiutante di cui non sappiamo?" Damon sbuffò, trangugiando rumorosamente il suo bourbon.
"BonBon? Visione?" chiese Rose.
"Bonnie ha fatto un sogno in cui stava camminando in un cimitero. Ha visto due lapidi. Una diceva Klaus. L'altra non aveva iscrizioni, ma aveva rose blu che sbocciavano su di essa. Entrambi gocciolavano sangue e tutt'intorno a loro giacevano corpi mutilati senza teste..." Elena ha cercato di spiegare in fretta, ma Rose si è bloccata mentre ascoltava il racconto.
"Come ho detto prima, non ne so molto..." mormorò la vampira, incrociando le gambe ed evitando gli sguardi esigenti del trio.
Elena strinse gli occhi mentre osservava il vampiro. "Cosa non ci stai dicendo, Rose?"
"Sì, Rosebud," sogghignò Damon. "Cosa nascondi?"
La femmina vampira finalmente smise di muoversi e invece fissò uno per uno gli abitanti del soggiorno dei Salvatore. Sembrava sul punto di divulgare, una strana esitazione che ricopriva i suoi lineamenti di porcellana.
"C'era solo una persona che poteva fermare Klaus quando era su tutte le furie. Io...io non l'ho mai vista, ma Trevor sì." Le lacrime sgorgarono dai suoi occhi mentre pensava al suo amico morto. Con un breve cenno della testa, continuò. "Era una specie di leggenda stessa. Era un'umana che era riuscita a catturare l'interesse del vampiro più grande e più cattivo. Trevor mi ha detto che indossava sempre il blu e che i suoi fiori preferiti erano le rose blu."
Impaziente, Stefan disse: "E?"
"Era la moglie di Klaus Mikaelson, fino a quando non è annegata nel 1482. Con il suo corpo, l'umanità di Klaus è caduta in profondità nell'oceano e non è mai più riemersa per vedere la luce del giorno." Rose si fermò e si ricompose.
Damon fischiò sommessamente, "Dannazione".
"Da allora, le storie del selvaggio originale non sono più state storie, ma storie modellate dalla mano della moglie morta", Rose non ha battuto ciglio mentre fissava Elena.
"E sta venendo per te."
———❁——— modificato
💫 wow. Non so quando fermarmi, vero? Bene, ecco un'altra fanfic, immagino. Potrebbe avere aggiornamenti lenti, ma farò del mio meglio! Benvenuto in Siren!
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