CAPITOLO TRENTADUE

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'Per conoscere i produttori del vostro primo album Modest! e Sony vi invitano alla cena che si terrà nella sede principale di Londra della Sony il prossimo venerdì.
Sicuri che questo invito sará di vostro gradimento, vi aspettiamo.

Il Team.'

Louis aveva aperto le e-mail con ancora gli occhi impastati dal sonno, la luce filtrava dalle vetrate sopra la cucina e gli uccellini cinguettavano fuori e anche se c'era un po' di vento, era piacevole tenere le finestre aperte per respirare un po' di aria fresca. Per essere una giornata di inizio giugno, era particolarmente soleggiata. La tempesta della notte prima era sparita lasciando posto a una giornata che poteva far invidia alle giornate estive.

Harry era seduto dall'altra parte del tavolo e alternava sbadigli a sorsi dalla sua tazza di the bollente che aveva preparato anche a Louis, gliel'aveva portato in camera, l'aveva obbligato ad alzarsi per andare con lui. Louis ci aveva provato in ogni modo possibile a farlo tornare a letto ma anche se cercava di tirarlo dal braccio non aveva la forza necessaria per buttarlo di nuovo sul materasso. Harry però alla fine, per accontentarlo, si era seduto vicino a lui, il liscio si era avventato subito stringendo i suoi fianchi lasciandogli tanti piccoli baci fino ad arrivare alle fossette di venere, dietro la schiena nivea. Alla fine, dopo qualche supplica di Harry si era alzato dal comodo letto per seguire il suo ragazzo al piano di sotto dove l'aspettava un'onesta colazione a base di pancakes e waffle al cioccolato.

'Ei Lou tutto bene?' Harry lo stava guardando dall'altra parte del tavolo un po' stranito e Louis si sorprese a fissare Harry con il mento su un pugno. 'Mi stai fissando da un po' troppo tempo e mi chiedevo se-'
'Vieni qui.' Harry a quella richiesta si alzò dal tavolo preoccupato da quella richiesta di Louis. Si avvicinò a lui il più veloce possibile, vedeva negli occhi di Louis l'esigenza della sua vicinanza.
'Ciao', gli sorrise lui sistemandogli un piccolo ciuffo ribelle che cadeva sulla sua fronte.
'Ciao', rispose Louis facendolo sedere sulle sue gambe. Fece sfiorare il suo naso sul collo di Harry inalando il suo profumo. Il bagnoschiuma al cocco con cui la sera prima aveva fatto la doccia si sentiva ancora, chiuse gli occhi per perdersi in quel profumo, perché Harry profumava d'amore.

Harry poteva veramente sentire la preoccupazione prendere possesso di sè. Non che non fosse routine che Louis si prendesse qualche abbraccio in più la mattina, non che Louis non fosse sempre premuroso e romantico con Harry, ma quella mattina c'era qualcosa nell'umore di Louis che non convinceva molto Harry. 'Ei piccolo, cos'hai?' Louis mosse la testa nell'incavo del suo collo facendo scontrare la punta del naso con il suo pomo d'Adamo. 'Niente è solo che ti amo.' Harry gli sorrise mettendo la mano dietro la nuca del ragazzo per baciarlo lentamente. 'Ti amo anche io, lo sai. Che stavi guardando?' domandó guardandolo negli occhi blu.

'Simon ha mandato questa e-mail, ci invita tutti a questa cena venerdì per incontrare e farci conoscere a un po' di persone.' Sbuffó. 'Possiamo sempre non andarci e rimanere qui, possiamo dire che ci siamo presi un'intossicazione alimentare, se cucinassi io sarebbe molto probabile.' Provò a convincerlo Louis riagganciando le labbra di Harry alle sue mentre quest'ultimo rideva. Questa volta Louis sembrava un po' più bisognoso, fece scivolare la sua lingua nella bocca di Harry per approfondire quello che prima era un bacio casto e senza malizia, diventò un bacio più passionale che richiedeva molto di più. Harry appoggiò una mano sul petto di Louis e una sulla sua guancia, quei tocchi fecero rabbrividire Louis, il più piccolo gli accarezzava con il pollice gli zigomi e gemeva nel bacio cercando sempre di più. 'Sai che non possiamo saltare una cena così importante, ne vale il nostro futuro. E tu piccolo potresti conoscere molte persone che potrebbero aiutarti nel tuo percorso artistico.' Bació il sorriso di Louis a quelle parole. Aveva le labbra chiuse e una piccola V si formò quando abbassò la testa. 'Si lo so, ma non ho voglia di passare molto tempo con gli altri in questo periodo.' Qualcuno suonó alla porta prima che Harry potesse chiedere cosa intendesse il ragazzo e Louis, delicatamente lo fece scendere dalle sue gambe avvicinandosi al divano per mettersi un paio di pantaloni della tuta sopra i boxer. Chiunque ci fosse stato alla porta, sarebbe stato meglio che non lo vedesse quasi nudo. 'Zay ciao! Sono le 9.00 che ci fai già sveglio?'
'Con Liam e Niall dobbiamo andare a fare un po' di compre da Tesco, avete bisogno di qualcosa?' E pensandoci si, non avevano quasi più niente in frigo e nelle dispense c'era solo zuccero e farina. Di certo non sarebbero sopravvissuti ancora a lungo quindi 'Penso di si, ci vestiamo e siamo tutti vostri' Lasció una pacca sul culo dell'amico che si girò lanciandogli un'occhiataccia che fece immediatamente alzare le braccia al cielo a Louis mentre un ampio sorriso nasceva sul suo volto. Zayn stava invece cercando di trattenere un sorriso, invano. 'Vi lascio qui se non siete pronti tra cinque muinuti.' E quando i minuti da cinque diventarono quindici, Zayn gli giuró che gliel'avrebbe fatta pagare.

For Your Eyes Only |Larry Stylinson| X Factor Era |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora