Capitolo 8

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Pov's Bastian
Sento una mano che mi accarezza dolcemente i capelli mentre sto dormendo, ma dopo un pò, lentamente apro gli occhi e mi accorgo che ho la testa poggiata sul petto di Maia ed è proprio lei che mi sta accarezzando i capelli. Ieri sera, dopo aver cenato in camera sua, abbiamo deciso di vederci un film insieme sul suo PC e in poco tempo ci siamo addormentati senza volerlo. L'abbraccio più forte, restando in questa posizione comoda ed alzo leggermente il viso per guardarla "Buongiorno principessa" le dico sorridendo "Buongiorno pigrone!" mi risponde lei ridacchiando "Ma. . . ehiiiiii! Non è colpa mia, se sei comoda piccola!" dico e lei lentamente arrossisce "Idiota sei!" dice Maia guardandomi leggermente male mentre io ridacchio "Che cattiva! Non sono idiota! Ho detto la verità, come sempre! Sei molto comoda!" le dico guardandola negli occhi mentre le accarezzo il seno da sopra la maglietta del pigiama. Noto che arrossisce sempre di più ma la sento rilassare i muscoli sotto il mio tocco "Che vuoi fare?" chiede timidamente "Nulla di ciò che stai pensando, tu" le dico tranquillamente mentre avvicino le labbra al suo collo ed inizio a lasciarle vari baci, sia lievi e dolci che più languidi e passionali mentre continuo ad accarezzarle il seno da sopra il pigiama e lei mi accarezza i capelli ed a volte li scompiglia "Bastian. . ." sussurra dopo qualche minuto "Mh. . . che c'è, piccola?" chiedo continuando "Fermati. . . o finisce in altri modi" dice diventando un peperone in faccia ed io sorrido guardandola "Non voglio arrivare a tanto. Tranquilla, sai che ti aspetto. Voglio solo farti rilassare, per ora" dico dolcemente ma con tono malizioso "Lo so, ma non sono io a decidere in questo momento. E' la mia lupa. . ." sussurra lei con un leggero affanno "Lo so, ma quel passo lo faremo più avanti. Per ora questo, anche se ho una voglia matta di marchiarti" le dico mordicchiandole il collo e lentamente infilo la mano destra da sotto la sua maglietta ed inizio ad accarezzarle il seno "Oh mamma. . ." sussurra timidamente "Shhhh. . . ci sentiranno" le dico ridacchiando leggermente mentre le pizzico un capezzolo "E' una tortura già così, non oso pensare se fai altro" sussurra guardandomi tra la disperazione e la voglia di avermi "Sei facciamo altro, fidati che ci godi da morire" le dico provocante e spingo il mio bacino verso il suo, che al contatto subito geme "Oh Dio, che bello sentirti gemere ed ansimare" dico mentre, invece lei arrossisce non appena si accorge di essersi lasciata andare a tanto "Non esageriamo. . . o non si fermano i nostri lupi" sussurra poco dopo, cercando di riprendere un po' di controllo mentre io continuo la mia tortura "Lasciami fare, ho bisogno di toccarti in qualche modo. O sennò impazzisco" sussurra il mio lupo al posto mio "Ovviamente" dice ridacchiando Maia, mentre capisce subito che ha parlato il mio lupo e non io ed alla fine passiamo tutta la mattinata così. . .

"Andiamo a pranzo?" chiedo guardando Maia "Si, andiamo. Ho fame" dice lei alzandosi. Mi alzo anche io "Prima le signore" dico aprendo la porta di camera sua e la lascio uscire per prima "Grazie" dice lei ridacchiando ed esco anche io "Di nulla, piccola" dico e scendiamo le scale, andiamo verso la sala da pranzo ed entriamo "Ehi ragazzi!" dice Alyssa non appena ci vede "Ehi, piccolina che ci fai qui?" chiede Maia guardandola "Posso pranzare con voi? Non mi va di stare da sola" dice lei "Certo, puoi mangiare con noi tutte le volte che vuoi" dico dolcemente e Maia annuisce concordando mentre ci sediamo a tavola per mangiare "Grazie mille" dice Alyssa timidamente "Dai mangiamo che è tardi" dice Maia ed iniziamo a mangiare. . . "Vado nel mio studio, qualsiasi cosa chiamami. Va bene, bimba? dico guardandola "Va bene. Io vado in camera a leggere un po'. Bastian, non dimenticarti di parlare con papà" mi dice Maia "Tranquilla" le dico mentre saliamo le scale "A dopo" dice lei avvicinandosi alla porta di camera sua "A dopo, piccola" le dico aspettando che entra per poi andare verso il mio studio. Entro e mi siedo sulla poltrona, a noi due Michael! Prendo il telefono e cerco il numero tra i contatti, una volta trovato avvio la chiamata

Inizio chiamata
"Pronto? Bastian? Sei tu?" chiede Michael rispondendo immediatamente
"Si, sono io" gli dico mentre inizio a guardare le varie scartoffie che dovrò leggere e firmare
"È successo qualcosa? Come mai questa chiamata? A quest'ora,poi!?" chiede lui, preoccupato
"No, tranquillo. È tutto ok. Non fare il dammatico eh! Ti ho chiamato perché Maia, mi ha chiesto di chiederti una cosa" dico sbuffando
"Ah ah ah ah. . . Spiritoso. Parla su" dice innervosito
"Vorrebbe venire da voi per due giorni. Le mancate! Ho provato a dirle di no. Ma sta fin troppo male. . ." gli spiego e lo sento sospirare
"Lasciala venire. Ma ad una condizione, devi accompagnarla tu personalmente" dice Michael
"Ma ovvio, per chi mi hai preso? Stiamo parlando della vita della mia compagna ti ricordo!" urlo incazzato
"Sta tranquillo, bello! Modera i toni eh! O mia figlia non la vedi più! Comunque vi aspettiamo domani. Non farla muovere oggi" dice innervosito e riattacca la chiamata
Fine chiamata

Resto immobile a guardare lo schermo del telefono "Mi ha riattaccato in faccia!?" dico ad alta voce per poi sbuffare leggermente i incazzato, poso il telefono e mi alzo dalla sedia. Esco dal mio studio, meglio avvertire subito Maia! Mi Dirigo verso la camera di Maia, busso leggermente appena arrivo d'avanti la sua porta "Avanti" le sento dire mentre sorrido involontariamente ed apro la porta per poi entrare "Bastian è successo qualcosa?" chiede subito, preoccupata "No tranquilla, volevo solo dirti che ho parlato con tuo padre" le dico dolcemente mentre mi siedo sulla poltrona difronte a lei "Dimmi, tutto. Che ha detto?" mi chiede subito posando il libro che stava leggendo "Ha detto che puoi andare da loro. Non ci sono problemi ma non oggi. Ti aspettano domani" le dico sorridendo e la vedo iniziare a saltellare sul letto tutta contenta "Siiiiiiiiiiiiiii" urla felice mentre io ridacchio per poi alzarmi "Ora, scusa ma devo andare a leggere le varie scartoffie. Tuo padre mi ha fatto perdere un'ora al telefono" dico scocciato e lei inizia a ridere "E' tipico di papà" dice mentre mi accompagna fuori dalla porta e mi lascia un leggero bacio a fior di labbra "Ci vediamo dopo" dice Maia ed io annuisco "A dopo, piccola" richiude la porta ed io ritorno nel mio studio. . .

Insieme da sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora