#123

1.5K 151 13
                                    

#Writober

Alew: un pianto di disperazione

"PAPAAAAAAAÀ!"

Stiles sta per andare in escandescenza. Non ci sa fare con i bambini e con quella bambina ancora meno. E soprattutto nemmeno voleva esserci insieme a lei, era tutta colpa di Isaac.

Il biondo l'aveva chiamato in panico e gli aveva chiesto di andare subito al loft, per un'emergenza. Emergenza che si era rivelata essere una bambina in lacrime, seduta ai piedi del divano, che lanciava pennarelli proprio contro il biondo. Urlando e chiamando suo padre.

Stiles è appena entrato e già gli fa male la testa.

"Isaac, hai rapito una bambina? Chi diavolo è?" Dice, avvicinandosi e annunciando la sua presenza. Isaac di alza, la bambina urla ancora più forte.

"Non ho rapito nessuno" dice. "È la figlia di Derek che è appena tornato e già è in giro a fare chissà cosa con Deaton."

Stiles si sente la testa girare, ha bisogno di un appoggio, ma anche di sapere. Fa per chiedere spiegazioni, ma Isaac lo interrompe.

"Ne so quanto te. Anche io non lo sentivo da tre anni. So solo che si chiama Greta, perché ha un braccialetto col suo nome."

Stiles non risponde, ma si volta a guardare la bimba, che sta ancora piangendo.

Avrà tra i quattro e i cinque anni, ha i capelli neri neri e gli occhi altrettanto scuri. Non somiglia particolarmente a Derek.

"DOV'È IL MIO PAPAAAAAÀ?!?!" Urla ancora.

Stilea fa qualche passo fino a raggiungerla e accovacciarsi di fianco a lei.

"Ciao, piacere di conoscerti, io sono Stiles" dice e, inaspettatamente, il pianto e le urla cessano all'improvviso. La bambina la guarda coi suoi grandi occhioni scuri, ma luminosi a causa soprattutto dei lacrimoni, poi allunga il collo, annisando l'aria.

Tipico atteggiamento da mannaro. Ora è Stiles a voler urlare.

"Io ti conosco" dice la bambina e Stiles la fissa. Poi fissa Isaac, che fa spallucce, poi torna a guardare lei.

"Mi conosci?"

"Sì" risponde, le lacrime sembrano ormai lontane, mentre si fa ancora più vicina a Stiles per guardarlo meglio. "Papà ha una tua foto nel portafogli."

Stiles è preso così alla sprovvista, che sobbalza, ma essendo in equilibrio sui talloni, cade all'indietro, sedendosi sul pavimento.

"Sei buffo!" Esclama Greta, sorridendo.

"In che senso il tuo papà ha una sua foto?" Sì intromette Isaac.

Lei lo guarda male, ma risponde.

"Nel senso che ha la sua foto insieme a quella delle zie e dei nonni, perché le persone importanti bisogna portarle semrpe con sè!" Risponde piccata.

Persone importanti? Insieme alla foto di Cora e dei membri della sua famiglia che non ci sono più?

"Ovviamwnte insieme anche alla mia, che sono la sua figlia bellissima" aggiunge. Stiles sente Isaac ridere e concordare con lei.

"Ho fame" continua, scuotendo la spalla di Stiles. "Se sei così importante per papà, dovresti darmi da mangiare e prenderti cura di me, altrimenti non ti vuole bene più. E poi vorrei anche sapere dove è andato."

"Io..." balbetta Stiles, "io non lo so dov'è andato, ma posso preparati la merenda, intanto."

Lei ci pensa su, poi sembra andarle bene la risposta. Si alza, offre una mano a Stiles tirando per farlo alzare, poi lo segue in cucina.

Stiles non si perde lo sguardo di Isaac, ma non sa proprio cosa dirgli. 

Dopo una fetta di pane con burro e marmellata, Greta sembra più tranquilla e sembra fidarsi di Stiles al punto da non riprendere a piangere disperata. Stiles, però, proprio non sa cosa fare. 

"Derek non ha detto quando torna? Tu sapevi di lei?" 

"No" risponde Isaac. "No ad entrambe le domande." 

Stiles sbuffa, poi il suono dell'allarme del loft lo fa girare verso il portone che si spalanca e che lasci apassare Derek. Non è cambiato molto da tre anni prima, a parte per la bambina che gli è corsa in contro e che lui ha preso in braccio, abbracciandola. 

"Il mio bellissimo papà!" trilla lei. Derek sorride, sorride davvero. 

"La mia bellissima lupacchiotta" dice, poi Stiles lo vede annusare l'aria e, subito dopo, guardare nella sua direzione. 

"Ciao, Stiles."

Stiles si prende un secondo per riprendersi, poi fa qualche passo. 

"Ciao, Derek." 

"Papà!" richiama la sua attenzione Greta, "avevi ragione, Stiles è davvero fantastico e mi ha fatto una merenda buonissimissima! Lo possiamo tenere con noi?" 

Stiles quasi si strozza, Isaac non tenta nemmeno di nascondere una risata. 

"Bisogna chiedere a Stiles se vuole, tesoro. Non possiamo decidere noi per lui."

Ora Stiles fa anche fatica a respirare. Cosa diavolo sta succedendo? 

"Stiles!" lo chiama la bambina. 

"Dimmi" riesce a rispondere appena. 

"Vuoi rimanere con me e papà sempre sempre? Così papà smette di chiedere a zia Cora come stai e lo chiede direttamente a te."

Derek alza gli occhi al cielo, sorridendo in una maniera così serena che Stiles non gli ha mai visto fare, poi lo guarda e il sorriso lo rivolge a lui. Stiles sa che è un sorriso pieno di tante cose non dette, di frasi sospese da anni, di un sentimento accantonato e mai per davvero venuto alla luce. Sa che anni prima tra loro c'era qualcosa che nessuno dei due ha mai ammesso, che non erano pronti e soprattutto sa che Derek ha tanto da raccontargli, partendo dal come si è ritrovato Greta nella vita. 

Sente un colpetto dietro la schiena, una leggera spinta da parte di Isaac che lo distoglie da quei pensieri, e fa qualche altro passo, avvicinandosi ai due. LA bimba allunga una mano, che Stiles non tarda ad afferrare, rivolgendogli un grosso sorriso. 

"Rimani con noi?" chiede ancora. Stiles le sorride, poi guarda Derek, che non ha smesso di sorridergli. Legge speranza in quei meravigliosi occhi verdi che gli sono mancati come l'aria, legge promessa. 

"Rimani?" chiede proprio lui, senza distogliere lo sguardo. 

Stiles si porta la mano di Greta alle labbra, baciandola e facendola ridere contenta, poi torna a guardare Derek. 

"Sì" risponde. "Rimango con voi." 

365 Sterek (2021) vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora