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Stiles vorrebbe essere una persona sicura di sé, forte. Vorrebbe non aver bisogno di conferme costanti, di continue attenzioni. Vorrebbe sentirsi bene in una relazione che gli dà così tanto amore, lo sa, ne è certo.

Solo che non succede.

Al contrario, è costantemente insicuro, ha sempre bisogno di sentirsi dire dal suo ragazzo che non ha bisogno di cercare altro, ha la costante necessità di avere la conferma che Derek lo ami. E a volte le parole non bastano. E si odia per essere così debole e patetico agli occhi del suo compagno. Sa di essere pesante, sa che Derek farebbe bene a lasciarlo. Solo che non riesce a farne a meno.

E questo lo porta ad essere geloso. Spesso e anche in maniera inconscia. E litigano. Molto.

Stiles nota gli sforzi di Derek. Vede che lui ha capito la situazione e, quando Stiles ha i suoi momenti di crisi, lo rassicura o cerca di smorzare la tensione. Ma quel giorno è diverso.

Stiles è furioso. Derek lo è ancora di più.

Sono le cinque del pomeriggio della vigilia di Natale e tutto è iniziato alle dieci del mattino.

Si erano accordati per vedersi per poter comprare il regalo di Liam, ultimo della lista. Avevano semplicemente prenotato un gioco dell'xbox e dovevano ritirarlo. Ma ne avrebbero approfittato per fare colazione insieme. Derek sarebbe dovuto passarlo a prendere, ma non era successo.

Alle dieci meno quindici minuti, Derek gli aveva solo scritto un messaggio, per annullare l'appuntamento.

Ho un'emergenza con Braeden. Ci vediamo più tardi.

Stiles, pur avendo il cervello in tilt e il sangue alla testa, aveva provato a mantenere la calma. Se Braeden era lì dopo due anni, forse era davvero un'emergenza e, in quanto tale, lui aveva il diritto di sapere di cosa si trattasse, no?

Quindi aveva solo mandato un messaggio per chiedere di cosa si trattasse. E lo aveva mandato anche a Scott. L'alpha deve sempre sapere tutto.

Solo che Scott sembrava non saperne nulla e da Derek, per almeno due ore, non aveva ricevuto risposta. Aveva rischiato di perdere la testa per l'ansia e la preoccupazione.

Di conseguenza era uscito di casa e aveva cominciato a camminare senza una meta. E, dopo dieci minuti, si era ritrovato davanti una persona.

"Ciao, Stiles."

Braeden aveva accennato anche un sorriso di cortesia.

"E-ehi" aveva balbettato,per poi aggiungere "Derek mi aveva detto dell'emergenza. È tutto okay?"

Lei liquida tutto con una alzata di spalle.
"Ma si, in realtà era una cazzata, ma avevo per forza bisogno di un Hale per faccende lupesche e familiari. Sai, quelle cose che piacciono tanto agli emissari. Ma non età niente di che, ci abbiamo messo mezz'ora."

Stiles aveva sentito la testa girare. Mezz'ora? E Derek perché non era andato da lui dopo aver finito? Dov'è?

"Ah, o-okay" aveva detto, mogio, per poi salutarla e andare via.
Aveva trattenuto le lacrime solo fino a casa, dove si era lasciato andare in un pianto. Spaventato, nemmeno tanto deluso. Aveva solo avuto il terrore palpabile di aver definitivamente perso Derek. Che si fosse scocciato, che fosse solo sparito.

Era stato un'ora, da solo, a letto, prima di alzarsi e mettersi in auto, diretto verso il loft.

E ora è lì, che fronteggia Derek, le lacrime che premono per sorrergli dagli occhi e il suo ragazzo furioso, davanti.

"Dovevamo vederci stamattina e non ho potuto" sibila Derek. "Quindi, mi è sembrato semplice e scontato pensare che ci saremmo visti stasera, come avevamo già programmato, e che io oggi fossi libero. Non che tu arrivassi qui urlandomi contro."

365 Sterek (2021) vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora