46° capitolo

649 22 6
                                    

Una volta tornati dal viaggio di nozze, la vita riprese a scorrere tranquilla, come sempre.

Il matrimonio tra me e Lorenzo procedeva sempre a gonfie vele, mentre la mia pancia continuava a crescere.

Avevo anche ripreso a lavorare, dopo la pausa dovuta al matrimonio e al viaggio, quindi ogni giorno facevo su e giù per Milano per progettare o ristrutturare nuovi edifici.

Ero riuscita persino a realizzare l'idea della gravidanza: dopo quasi tre mesi ero riuscita a immaginare una me in versione mamma. 

Oramai mancava poco anche al giorno in cui avrei scoperto se la creatura che portavo dentro di me fosse maschio o femmina. Naturalmente dentro di me facevo il tifo per la seconda opzione, ma anche la prima sarebbe stata bene accetta.

Quella mattina mi svegliai presto, come sempre: fare il lavoro che amavo comportava dei sacrifici, come tutte le cose.

Feci colazione mentre Lorenzo dormiva ancora, poi uscii di casa, sempre nel silenzio più assoluto.

Mi tuffai nella frenesia milanese, che già di prima mattina si faceva sentire.

Mi diressi in auto fino al mio ufficio, e da lì proseguii nella mia giornata immersa tra grattacieli e abitazioni.

Quando rincasai ero stanca morta, Lorenzo non era ancora tornato dagli allenamenti.

Mi gettai stancamente sul divano, prevedendo di ordinare un Glovo per cena vista la scarsa voglia di cucinare. E quando mai ne avevo?

Lorenzo arrivò una mezz'oretta dopo di me, e mi trovò intenta a leggere stesa sul letto.

Cenammo.

Ad un tratto, mentre mangiavo, sentii un dolore lancinante alla pancia.

Forse svenni, non ricordo. So solo che ad un tratto mi ritrovai a terra, con Lorenzo che mi chiedeva cosa mi fosse successo.

Non sapevo cosa rispondergli. Era stato un dolore improvviso, lancinante.

Il bambino. Mi venne un'ansia improvvisa a proposito di ciò che poteva essergli accaduto. 

Mi rialzai, cercando di non cadere viste le poche forze che mi rimanevano e mi diressi all'ospedale, accompagnata ovviamente da Lorenzo.

Non parlammo durante il viaggio. Era un silenzio atroce, carico di una tensione mai provata prima.

Avevamo dato per scontato che saremmo diventati genitori, ma se qualcosa fosse andato storto? Non ci avevamo mai pensato.

Mai.

Quando giunsi in ospedale ero in lacrime, sentivo il mio respiro sempre più affannoso.

Lorenzo mi accompagnò in pronto soccorso, dove fui soccorsa immediatamente da un'infermiera molto gentile.

Mi fece stendere sul letto, mi invitò a calmarmi, dicendo che non sarebbe successo niente, che avremmo fatto un controllo di rito ma che sarebbe andato tutto bene.

Ma io avevo paura. La cosa a cui più tenevo in tutto l'universo era in pericolo, e io non potevo fare nulla per salvarla.

Io ero la sua mamma, e non potevo proteggerla dal mondo. Non potevo.

Mi fecero degli esami, vidi medici andare avanti indietro dalla mia stanza d'ospedale, infermiere che mi facevano domande del tipo: "ha assunto alcool o droghe?", alle quali avrei voluto rispondere con dei secchi: "ma le pare?", ma invece mi limitavo a dire: "no"

Nel frattempo Lorenzo continuava a scrivermi su WhatsApp per chiedermi come stessi, e se avessi novità, ma non ne avevo.

Ne sapevo meno di lui, probabilmente.

Non ce la facevo più ad aspettare. Era insopportabile quell'attesa.

Ad un tratto, finalmente, un medico venne verso di me e disse: "lei è la signora Chiesa, giusto?"

Annuii. Non avevo nemmeno più la forza di parlare: mi mancava l'ossigeno nei polmoni.

"Stia, tranquilla. Non le nego che ha rischiato. E' avvenuta una contrazione anomala che ha certamente messo in pericolo la vita del bambino, ma ora è tutto a posto"

Lo guardai. Non sapevo cosa dire, o cosa fare. 

"Potrebbe accadere di nuovo?", chiesi con voce flebile.

"Non è da escludere. E' stato causato da un eccessivo stress. Non potrà più lavorare"

Annuii.


Lorenzo venne da me dieci minuti dopo. Non dissi nulla. Né io né lui avevamo voglia di parlare.

Mi bastò un bacio per tranquillizzarmi.

Sarebbe andato tutto bene.

Lorenzo Chiesa || la prova che il destino esisteOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz