𝑆𝐴𝐿𝑉𝐴𝑅𝐸 𝐷𝑅𝐴𝐶𝑂 𝑀𝐴𝐿𝐹𝑂𝑌

𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟔- 𝐨𝐛𝐛𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨

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E se fossi stato annoiato e avessi deciso di leggere un libro che potrei aver riconosciuto o meno come quello che Ofelia teneva tra le mani in treno? E se lo trovassi interessante? E se volessi rubarlo in modo da poter seguire il filo del pensiero dello scrittore; infatti, qual era l'obbligo morale di un mago nel suo abuso dei suoi doni? Quali erano le nostre responsabilità in un mondo pesantemente contrabbandato?

Tutte quelle domande che sono state sollevate nel primo capitolo mi stavano ora distraendo da una parte molto importante della mia vita. Quell'odioso scrittore è meglio che non abbia scritto questo libro e mi abbia attirato con alcune interessanti prime pagine, solo per trasmettere una vile propaganda amante dei babbani.

Mi sono svegliato molto presto la mattina dopo, verso le 5 in punto. Il tranquillo russare di Blaise deve avermi svegliato, ma non sono mai riuscito a riaddormentarmi dal momento in cui mi sono svegliato. Mi sono vestito in silenzio e ho deciso di fare una passeggiata per i giardini. Avrei iniziato il mio primo tentativo di trovare un Armadio Svanitore nella Stanza delle Necessità, ma questo era un compito che sarebbe stato meglio portare avanti dopo calcoli esatti e quando la mia mente era tranquilla.

Feci i primi passi su per la scala a chiocciola che portava fuori dai sotterranei ma fui subito fermato da una mano sulla spalla. La mano spinse violentemente e mi fece girare.

"Vai da qualche parte, Draco?"

Gli occhi interrogativi di Severus mi perseguitavano. In presenza di quest'uomo, anche un santo potrebbe sentirsi colpevole di un'azione sconosciuta.

"Cosa vuoi?"

"Sono sorpreso che tu non sia venuto a trovarmi. So bene che tua madre ti ha informato che ho offerto la mia assistenza riguardo alle tue... questioni urgenti. Mi sarei aspettato che fossi venuta nel mio ufficio nel momento in cui hai messo piede a Hogwarts la scorsa notte", disse a voce bassa e lenta.

"Chi ha detto che voglio il tuo aiuto?" dissi e feci un passo di avvertimento nel disperato tentativo di spaventarlo. Severus, tuttavia, non era tipo da accettare le minacce. Fece un passo decisivo e all'improvviso torreggiava su di me in un modo che potevo solo paragonare a come mio padre mi guardava dall'alto in basso quando ero bambino.

"Non lo fai? Ho sentito che hai avuto una bella estate. Qualcuno potrebbe dire che hai... paura", disse, indicando l'ultima parola.

"Puoi credermi sulla parola, Severus; Non sono spaventato. E non mi lascerò eclissare da un mediocre insegnante che vuole succhiare la gloria da qualunque cosa su cui mette le mani. Perché non ti attacchi dove sei bravo? Perché non vai a spiare Silente mentre io faccio il lavoro importante qui?" ho sibilato.

"Se metti metà dello sforzo che metti nel pensare insulti intelligenti nel tuo sforzo di pensare a un piano d'azione, allora ci saresti già riuscito", disse Severus. "Non hai nulla di cui aver paura da me. Semmai, voglio proteggerti. Dopotutto, sono il tuo padrino", ha aggiunto.

"Beh, stai tranquillo, posso proteggermi da solo - padrino", dissi e allontanai il suo braccio da me.

Sono scappato dai sotterranei quasi correndo. Il sole non era ancora sorto, ma il cielo era carico di rosso e viola mentre mi dirigevo verso il Platano Picchiatore e verso le acque poco profonde del Lago Oscuro.

La mia mente era sempre più chiara qui, sotto il vecchio olmo, vicino alle rive del lago, ed ero determinato a sedermi e riflettere sui dettagli del mio piano rozzamente ideato. Qual è il momento giusto per trovare l'Armadio Svanitore? Basterebbe un semplice incantesimo per ripararlo? L'operazione per portare i Mangiamorte nel castello era abbastanza complicata e non avevo nemmeno iniziato a pensare a come avrei ucciso il vecchio.