capitolo 26 quando la guerra finirà

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Quindici giorni, quattordici notti, centoventi ore di sonno disturbato, pieno di incubi senza trovare pace.
Ma oggi, oggi è il grande giorno, ogni cosa tornerà al suo giusto posto e la terra si macchiata di sangue e giustizia.

" Allora quale è il piano?"

Seduti intorno al tavolo dello studio, tutti aspettano con ansia che Kim esponga i piani per stanotte, per il colpo grosso che cambierà ogni cosa in questa città.

Lei tranquilla passeggia per la stanza, felice di non avere più il gesso e di non aver avuto bisogno di Fisioterapia questa volta, nonostante il borbottare di Stefano e Camilla.
Si siede al suo solito posto ringraziando Sara che gli posa davanti una bella tazzina di caffè.
Oggi è una bellissima giornata, forse lasciara persino gli uccellini a cantare intorno a lei, forse.

"Useremo il nostro asso nella manica.
Steve."

Sorride sadica indicando il corrotto che siede poco lontano da lei.
Il diretto interessato spalanca gli occhi confuso e sorpreso, negando subito con il capo.

Cosa si aspettava esattamente, che Kim gli avrebbe servito il tutto su un piatto d'argento?
Dovra guadagnarsi il sangue che gli darà vendetta.

" Cosa centro io?"

Si finge stupido, facendola sbuffare annoiata.
Ha una intera città da organizzare per il colpo, non ha tempo per questi giochi stupidi e inutili.
Ma dato che vede anche gli altri curiosi, si ricorda che non possono leggerle la mente, per fortuna aggiunge, così si decide a parlare.

" Sei l'unico che Victor non collegherebbe a noi.
Non devi fare niente di che.
Se non chiamarlo e dirgli che vuoi vederlo."

Steve si alza nervoso, facendo avanti e indietro nella stanza come se fosse chiuso in questa stanza contro la sua volontà.
Liberissimo di andarsene quando vuoi, è solo un accessorio in più, l'importante è non farle perdere tempo inutilmente.

" E cosa dovrei dirgli?
Ti ricordo che non ci siamo lasciati d'amici."

Nervoso la osserva sbuffare e accendersi una sigaretta, stanno perdendo tempo e inizia a essere noioso peggio di un bambino capriccioso.
Lo liquida dicendogli che gli verrà in mente qualcosa, credendo così di aver chiuso la questione e invece no.

Sempre più nervoso, si ferma all'istante alzando lo sguardo su di lei.
Cerca nella sue espressione qualcosa che faccia intendere che sta scherzando, ma Kim non è mai stata una burlona.
Dimenticandosi del posto in cui si trova e della donna che lo ospita, arriva furioso davanti a lei puntandole minaccioso il dito.

" È un sucidio.
Non ho intenzione di farmi ammazzare.
Tu sei pazza se pensi che lo farò."

Da che Kim era apparentemente tranquilla e indifferente,  all'improvviso mostra i suoi occhi dilatati e l'istinto di cannibalismo verso il dito che gli punta addosso.

Velocemente glielo afferra girandolo fino al rischio di romperlo.
Steve emette un verso tra il dolore e la sorpresa sentendo il proprio corpo piegato sul fianco seguendo la pressione di Kim sul suo dito.

Abbassa gli occhi, tanto meglio per Kim che iniziava ad incazzarsi davvero per il suo sguardo di sfida.

"Taci."

Sussurra con voce glaciale senza mai lasciare la presa.
Steve sposta lo sguardo sugli altri forse alla ricerca di aiuto o di sorpresa nei loro sguardi, ma niente.
Tutti, comprese le ragazze, osservano la scena con distacco e un po' di divertimento.

Forse le ragazze sono quelle un po più impietosite dalla situazione, ma sanno bene i modi di Kim e le sue ragioni.

" Ascoltami bene cane corrotto.
Vuoi ucciderlo?
Mi sta bene.
Ma dovrai fare la tua parte.
È CHIARO?."

The Queen 4 (il trono di spine)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora