Capitolo trentadue

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Daytime

Chiara e Rea erano molto simili nel carattere. Anzi, erano uguali. Erano entrambe timide, silenziose, avevano paura di dare fastidio. Forse era proprio per via del loro carattere che erano migliori amiche. Si capivano subito, anche solo con uno sguardo. E Chiara si sentiva estremamente fortunata ad aver finalmente trovato una persona come lei che sapesse capirla, cosa che in pochissimi erano riusciti a fare.

La sera, dopo aver cenato, Chiara seguì Rea nella sua camera, per raccontarle quello che era successo il giorno prima. Avrebbe voluto unirsi anche Nicol, ma doveva lavare i piatti, perciò Rea le aveva promesso che le avrebbe raccontato tutto prima di dormire.

«Adesso parla, su» disse Rea, sedendosi sul letto. «Allora, tu sai che dopo la puntata gli volevo parlare, giusto?» chiese Chiara. «Sì, fino a là ero arrivata, ma io voglio i dettagli». «Sì amo, ci stiamo arrivando» rise la ballerina. «In pratica siamo usciti fuori sul retro, e all'inizio non sapevo proprio cosa dire, poi ha parlato solo lui, che a me non è dispiaciuto eh, per carità». «Quanto sei scema, che ti ha detto?» disse Rea scompigliandole i capelli. «Mi ha detto un sacco di cose stupende, e poi, come te lo spiego, ci siamo baciati» disse Chiara gesticolando. «Ah così, proprio» rise la bionda, mimando un'esplosione con le mani. «Ma che hai provato? Io voglio sapere le tue sensazioni». «È stato bellissimo, sembrava surreale. Ho sentito il viso che proprio bruciava, e poi sentivo tutte le cose nello stomaco, mamma mia». Chiara arrossì. «Le farfalle? E le hai sentite solo nello stomaco?» sussurrò Rea. «No amo, proprio in tutto il corpo, era un casino, però era stupendo» sorrise Chiara. «E poi ad un certo punto ha poggiato la mano sulla mia guancia, e si è calmato tutto. Non so, o perché era fredda oppure è proprio perché lui ha sto potere qua di calmarmi». «Sono felicissima per te Chia, te l'avevo detto che alla fine vi sareste messi insieme» disse Rea battendo le mani.
Poi guardò Chiara negli occhi, vedendo, oltre alla felicità, qualcosa che era simile al timore. «Però hai paura di qualcosa, qualcosa che non sai se dirmi o no, ho ragione?». La ballerina annuì. «E di cos'hai paura?». «Di non essere abbastanza. Ho paura che lui si possa stancare dopo un po'» disse Chiara abbassando lo sguardo. «Bella, guardami. Tu sei la persona più dolce e vera che io abbia conosciuto. E fidati, se non ti ha lasciata sola prima, non vedo perché dovrebbe farlo ora, che gli stai mostrando la parte migliore di te».
Chiara sorrise alle parole dell'amica. «Anche tu sei una persona fantastica. Grazie». Si abbracciarono. Dentro quell'abbraccio c'erano tutte le parole che non riuscivano a dire, né a loro né agli altri.

«Orsetti del cuore» le chiamò scherzosamente Alex. «Staccatevi per favore, c'è troppo affetto nell'aria» disse facendosi aria davanti alla faccia. «Malinconia, ti aspettavamo, volevamo abbracciare anche te». Rea si alzò. «No, no, grazie, ma non ci tengo» esclamò Alex allontanandosi. «Sono venuto per dire a Chiara che la cerca Mattia, è fuori sulla panchina». Chiara rivolse un sorriso a Rea. «Ci vediamo dopo» disse, mandandole un bacio.

Aprì la porta della cucina, raggiungendo il ragazzo sulla panchina. Aveva i pantaloni della tuta e una felpa pesante con la zip mezza aperta che aveva rubato a Guido.
«Non hai freddo?» gli chiese, notando la parte scoperta delle spalle. Lui scosse la testa. «Vieni qua» le fece segno di sedersi accanto a lui. C'era un leggero venticello che però non dava troppo fastidio. «Che stavi facendo?» le domandò Mattia. «Stavo parlando con Rea». Si girò verso di lei. «Tu invece che stavi facendo?» chiese Chiara. «Non so, guardavo le stelle. Mi piace pensare che nonna sia lì tra loro e che mi guardi» rispose, passandosi una mano sul rosario che portava al collo. «Io penso che lei sia quella stella là, quella vicino alla luna». Mattia indicò un punto nel cielo. «Allora mio nonno sta lì, accanto alla tua. Forse si sono anche conosciuti» disse Chiara, appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo. «E se sono stati loro due a farci incontrare?» mormorò lui. «Sarebbe bello» disse lei. Chiara si voltò a guardare Mattia. Si avvicinò al suo volto, lasciandogli un bacio dolce sulle labbra.
Si rese conto di non aver mai visto un sorriso così bello e degli occhi così profondi. Si rese conto che senza di lui nulla sarebbe potuto andare avanti, perché qualsiasi cosa dentro di lei dipendeva da lui, da un suo minimo gesto. Si rese conto che quello che provava era amore vero, quello che si prova solo con la persona che resterà per sempre nella vita.



*spazio autrice*
Ciaoo, vi è piaciuto il capitolo?
Spero di sì.
Comunque, avete letto le anticipazioni? Cosa ne pensate? Io sono sia triste che sollevata.
Ho anche un idea in mente, ma non so se proporvela, ditemi voi.
Ci vediamo al prossimo capitolo💓💓

Dal primo momento //Mattia ZenzolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora