Videochiamata.

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Mattia guardò per l'ennesima volta lo stesso video su tik tok, che ormai era stato riprodotto così tante volte che credeva che metà delle visualizzazioni fossero solo sue.

A dir la verità nemmeno sapeva cosa stava vedendo: era da un po' che scorreva il pollice sulla home pensando completamente ad altro, finendo per non capire niente di quello che effettivamente aveva davanti.

Tutto per quella videochiamata.

«Ma che cazzo bussi, ma a tua sorella.»
Alzò la voce Christian, sporgendosi da fuori al finestrino per enfatizzare tutto con un gesto di mano, prendendosela con una macchina che ora si era fermata.
«Ma chi cazzo ve le dà le patenti?»
Domandò di nuovo, prima di girare lo sterzo nervosamente.
«Ma che rimanessero a casa se non la sanno portare.»
Continuò, mentre cambiava le marce. Lanciò uno sguardo allo specchietto per poter guardare indietro, e sgranò gli occhi.
«Vuole anche avere ragione, 'sto coglione?»

E Mattia lo guardava dall'altra parte dello schermo, allibito da quel Christian così nervoso che poche volte aveva visto.

E forse anche il moro si accorse che davanti al biondo non aveva mai sclerato in quel modo, perciò si calmò e provò a giustificarsi.

«...Non é colpa mia, é la macchina: quando inizi a portarla, diventi molto violent-.»
Guardò fuori dal finestrino.
«Non ci credo, 'sto mongoloide vuole sorpassare in curva?»

«Chri, lascialo stare, é un idiota.»
Parlò stavolta Mattia, distraendosi per l'ennesima volta dal suo quaderno di matematica.

Sentì il moro sbuffare, e lo vide cambiare di nuovo le marce.

«Stai accelerando?»

«No, sto rallentando.»
Alzò le spalle al cielo. «Meglio che me lo levo davanti a sto coglione, va'.»
Mormorò, prima di mettere la freccia e girare in un vicolo.

«Bravo, non stare dietro a questi scemi.»
Gli suggerì, prima di riguardare i calcoli che precedentemente aveva scritto e continuare a completarli con la sua penna nera.

«Mh.»
Concordò il più alto, prima di lanciare una breve occhiata al ragazzo, dato che aveva poggiato il telefono su un fermo, vicino al condotto dell'aria condizionata.

Stava guidando per ritornare nel proprio appartamento, dato che aveva lasciato quello di Luigi ed Alex appena dopo pranzo.

Aveva pensato che fosse meglio lasciar loro il loro tempo per riprendersi, e anche perchè sapeva che se l'avessero fatto mentre lui era ancora presente, lo avrebbero riempito di domande.

E lui le risposte ce le aveva, ma voleva prima parlarne con Mattia.

Quest'ultimo era stato il primo a scrivergli, circa alle tre: aveva pensato, Christian, che probabilmente avessero parlato un bel po' e avessero trascorso un po' di tempo insieme, per questo non gli aveva scritto subito.

A dir la verità non sapeva niente di quello che era accaduto e di come si erano svolti i fatti, ma Mattia sembrava calmo, quindi trasse quelle conclusioni.

Guardò la strada davanti a sè, prima di parlare.

«E com'è andata?»

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