|Capitolo 23 Il maniaco |

515 26 8
                                    

Bakugo 's pov
Stavo tornando finalmente a casa, appena sceso dal treno però notai una cosa strana, c'era un ragazzo con un cappuccio scuro che si stava avvicinando a passi lenti verso una ragazza su una panchina. Avvicinandomi di più però noto i capelli biondi a me familiari. Era la ritardata. Perché era lì, che ci faceva a dormire su una panchina a notte fonda?! Ma soprattutto perché quel disgraziato si stava avvicinando a lei. Vedendomi il ragazzo si ritrasse.
"EHY RAZZA DI CRETINO VIENI QUI" gli urlai non curante del fatto che fosse tarda notte. Lui non si fermò e continuò a camminare verso l'inizio del tunnel fino a buttarsi sui binari. Quando mi sporsi a vedere che fine avesse fatto, non lo vedo più, come se si fosse volatilizzato. Mi ricordo di T/N sulla panchina e torno subito da lei. La trovo come l'avevo lasciata a dormire sulla panchina ferrea. Le prendo una mano, è gelata. Che si sia presa una febbre con questo freddo?!La prendo in braccio a modi sposa, sistemando meglio il mio zaino dietro le spalle. Con lei in braccio posso sentire il suo respiro, il suo battito cardiaco. La guardo accucciolarsi con le mani e la testa appoggiate al mio petto, una posizione tanto spontanea quanto piacevole. Di sicuro non sarei tornato a casa a quell'ora con T/N in braccio, quindi avendo dei soldi nello zaino mi reco verso un'hotel vicino alla fermata e chiedo una stanza gentilmente offertami velocemente data la presenza della ritardata, che secondo loro sarebbe stata pesante da tenere troppo tempo. Per me no, era leggera come una piuma, come un fiore appena colto. Devo dire la verità non ostante ciò che è successo due settimane fa ,avrà provato a chiedermi scusa una quarantina di volte, ma l'ho sempre ignorata. Non so per quale motivo ,una parte di me diceva di lasciarla andare a piangere dal bastardo a metà mentre l'altra diceva di perdonarla. Mi sono accorto però che entrambe le parti sono attratte da lei, da quel suo mistero e dalla sua sfacciataggine. La prima però aveva sempre la meglio. Ci diedero la stanza numero 6 e ci ritrovammo una stanza con un letto matrimoniale e un piccolo bagno. Distesi T/N sul letto e io andai a farmi una doccia calda data la giornata orribile passata con quel altro decerebrato che mi è passato come maestro.

T/N 's pov
Mi risvegliai in una stanza d'hotel. Una porta si aprì e ne uscì Bakugo con un accappatoio in vita e un'altro con cui si stava asciugando i capelli. Io mi coprii gli occhi nel vederlo a petto nudo.
"Finalmente ti sei svegliata" disse sedendosi affianco a me. Io non spiaccicai parola.
"Adesso mi spieghi perché eri alla fermata del treno addormentata su una panchina e un maniaco si stava avvicinando a te" disse prendendomi il volto tra le mani e costringendomi a guardarlo.
"Mettiti qualcosa prima" dissi cercando di girarmi, ma con scarsi risultati.
"Tu adesso mi rispondi a quella fottuta domanda" rispose avvicinando il suo volto al mio. Mi sentivo in imbarazzo. I suoi occhi cremisi, mi mettevano in soggezione e la sicurezza dei suoi tratti mi faceva perdere. Mi abbracciò.
"Anche se non lo do a vedere, ci tengo a te e mi farebbe schifo che un maniaco ti tocchi" disse ringhiando alla fine. Io ricambiai l'abbraccio e mi scesero delle lacrime.
"Grazie Baku" affermai tra le lacrime.
"Non piangere- si bloccó, il suo volto si corrugò e divenne più serio- non cominciare a darmi nomignoli come tuo solito" disse con faccia scocciata. Mi scappò una risata.
"Cosa ridi ora?!" Chiese.
"Nulla- risposi affogando la risata- porcospino" gli sorrisi.
"Spiega ora" disse secco. Mi tornarono in mente i ricordi di qualche ora prima, i momenti a casa mia e le parole di 'mio padre'. Lui tese una mano verso di me e la poggiò sulla mia guancia.
"Si può sapere cosa ti prende!?" Chiese ostile. Il suo tono di voce e le sue azioni non combaciavano per niente.
"Non ho niente, sono tornata dall'apprendistato e mi sono fermata a riposare sulla panchina, niente di più" mentii per non farlo preoccupare.
"Meglio così, cerca di non rifarlo, non ci sarò sempre io a salvarti dai maniaci" disse alzandosi e afferrando dei vestiti da dentro uno zaino. Andò in bagno e uscì con dei pantaloncini neri e una canotta scollata di colore bianco.
"Io ora però che faccio?" Chiesi al biondo.
"Tieni, vatti a lavare" disse lanciandomi dei pantaloncini neri e una maglia lunga di colore verde. Feci come mi aveva detto il biondo ,senza obbiettare.

Bakugo 's pov
Non mi convince c'è qualcosa sotto, non aveva un bagaglio e quando le ho chiesto perché si trovasse sulla panchina è diventata pallida. Non so cosa le sia preso, ma può star certa che lo scoprirò presto. A partire dalla faccenda strana di suo padre. Kirishima me ne ha parlato un po' e in più quando si era trovata in coma, cercava di entrare solo la madre, il padre non c'era. Che per caso fosse morto? No, non credo. Dopo le chiederò qualcosa. La vidi uscire con i miei vestiti e uno chignon basso molto scompigliato. Era come una di quelle ragazze Cute degli Anime. Peccato, anzi direi menomale, che lei non fosse così cute nel carattere.
"Muoviti va a dormire" le ordinai.
"Dove?" Chiese lei.
"Sul soffitto-dissi ironico- nel letto dove vuoi dormire per aria?" Le chiesi
"E tu dove dormi?" Chiese lei.
"Andiamo, abbiamo già dormito insieme, ti cambia per caso una volta in più una volta in meno" dissi serio. Io mi stesi sotto le lenzuola.
"Spegni la luce e muoviti a dormire" dissi acido. Sentii il materasso abbassarsi per poi vedere la luce spegnersi.
"Notte Baku" disse lei.

T/N 's pov
Ero girata dall'altra parte sul materasso quando sento due possenti braccia tenermi.
"Notte ritardata" rispose lui con la testa nell'incavo del mio collo. Sento il volto in fiamme, ma è diverso da come lo sento con Shoto , è più forte e deciso come se un rogo mi buttasse in faccia le sue scintille, facendomi a mia volta andare a fuoco.

Un Porcospino col ciclo (Bakugo x Reader) Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon