𝟎.𝟐

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[CANDACE]A volte mi chiedo come io faccia ad essere la migliore amica di Mark Evans

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[CANDACE]
A volte mi chiedo come io faccia ad essere la migliore amica di Mark Evans. È da quando abbiamo cinque anni che continua a riempirmi la testa con le storielle secondo le quali lui sarebbe diventato il miglior giocatore di calcio al mondo. Ed ha continuato per così a lungo che alla fine ha tirato in mezzo anche me...

Mi guardai intorno, osservando la classe che sembrava immersa in una calma apparente

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Mi guardai intorno, osservando la classe che sembrava immersa in una calma apparente. Nei corridoi risuonavano il sordo echeggiare dei passi isolati e dei discorsi sommessi, mentre l'aria era impregnata di quell'odore familiare di libri e carta, con una leggera sfumatura di gesso e di una noiosa mattinata appena trascorsa.

«Ti sembra possibile che non esista una squadra di calcio?!» mi chiese Mark, con tono alquanto contrariato, interrompendo il mio tranquillo flusso di pensieri. La sua voce risuonava come un richiamo nella quiete della stanza, facendomi alzare lo sguardo dal libro di matematica che stavo riponendo nello zaino. Gli occhi di Mark erano scintillanti di un'energia che contrastava con la serenità dell'ambiente circostante, mentre le sue parole rimbalzavano contro le pareti silenziose.

Alzai le spalle, come se la questione non mi toccasse particolarmente. «Pare che dovrai iscriverti ad un altro club, allora» replicai con una certa tranquillità, scatenando un'espressione sconvolta sul volto del mio migliore amico.

Mark sbatté le mani sul mio banco, un gesto che sembrava risuonare più forte del solito nell'aria silenziosa della stanza, guardandomi come se avessi detto la più grande assurdità di tutti i tempi. La sua espressione contrariata si rifletteva nei suoi occhi che cercavano i miei con un'urgenza palpabile, mentre la mandibola sembrava pronta a toccare il pavimento nell'emozione del momento. «Can, ma come puoi dire una cosa del genere?!» domandò scioccato, come se fosse stato appena vittima di un brutto scherzo.

Aggrottai le sopracciglia, scrutandolo con curiosità, non capendo a dove volesse arrivare con la sua reazione così intensa. «Mark, lo so che il calcio ti piace parecchio...» dissi, cercando di districare il groviglio delle sue emozioni che sembravano trasparire chiaramente dal suo sguardo agitato.

«ECCO!» commentò lui.

Scossi la testa divertita, ritrovando un filo di normalità nel suo entusiasmo scomposto. «Ma se in questa scuola non esiste un club di calcio, tu non ci puoi fare niente. Non avrai intenzione di cambiare scuola per questo motivo, vero?» domandai con una calma che contrastava con la vivacità del momento, cercando di riportare un po' di razionalità nella conversazione.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Where stories live. Discover now