PARTE 3

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Draco non provò a cercarla quella notte. Sapeva che avrebbe solo peggiorato le cose. Dopo tutti quegli anni, amava ancora Hermione e voleva proteggerla da lui e dal dolore che le aveva causato.

La mattina seguente, le due ragazze fecero ritorno a Londra e a comunicarlo a Draco fu Viktor.

"Ginny ti saluta e dice che ci aspetta a casa sua quando vogliamo. Credo tu non abbia salutato Hermione come avresti voluto, vero?"

Draco era arrabbiato con sé stesso. Avrebbe voluto trattenerla e provare a sistemare le cose, ma come si aggiusta un qualcosa di rotto?
Non era bravo in quel genere di situazioni e mai lo era stato. Gli riusciva molto bene la parte dello stronzo, pensò.

Estate 1996

Draco trascorreva tutte le vacanze a casa Krum. Quell'anno decise di invitare Hermione con il benestare di Viktor. Sapeva quanto l'amico tenesse a lei e per lui non era un problema averli entrambi a casa sua. Avevano passato giorni indimenticabili, trascorrendo ogni singolo momento insieme. Draco sperava che quei momenti non finissero più e anche per la ragazza era lo stesso.
Solo i loro amici sapevano della loro relazione ma, da una lettera che il ragazzo ricevette dal padre, seppe ben presto che non era così. Qualcuno aveva spifferato di loro al padre. A Draco non importava che Lucius ne fosse al corrente dato che non parlavano da tempo ed aveva preso le distanze dalla sua famiglia ma, dopo quella lettera, il ragazzo iniziò a preoccuparsene. Lucius Malfoy aveva minacciato Draco di uccidere Hermione se il figlio avesse continuato a frequentarla. Il biondo sapeva che non erano minacce infondate e che il padre avrebbe agito prima o poi. Decise di non dire nulla alla ragazza riguardo la lettera, ingnorandone volutamente l'esistenza.
Col passare dei giorni, Hermione e Draco continuarono a trascorrere le giornate tra passeggiate e serate in famiglia Krum.
"Da quanto state insieme?" chiese il signor Krum.
"Papà!" disse Viktor imbarazzato.
"Cosa? È una domanda lecita" rispose l'uomo.
"Circa due anni" disse Hermione sorridendo a Draco.
Il biondo ricambió con un sorriso, stringendo la mano della ragazza.
All'improvviso, nella stanza entrò un gufo con una lettera per Hermione. La ragazza l'afferró ed iniziò a leggerla. Immediatamente tutti la videro sbiancare ed iniziare a tremare.
"Hermione, che succede?" le chiese Draco preoccupato.
"Hanno appiccato un incendio a casa dei miei genitori. Loro non erano presenti in quel momento ma ora... la casa... è distrutta" disse la ragazza fissando la lettera.
Draco sapeva bene di chi fosse la colpa. Erano degli avvertimenti, come gli aveva preannunciato il padre nella lettera :"Se non mi ascolterai, farò in modo che la sanguemarcio ne paghi le conseguenze".
L'avrebbe uccisa e questo avrebbe ucciso anche lui.
"Chi ti ha scritto la lettera?" le chiese Draco.
"Silente. Dice di non preoccuparmi perché i miei genitori sono al sicuro e che ricostruiranno la casa. Ma io devo... devo andare da loro. Non posso lasciarli ora da soli" disse la ragazza visibilmente scossa.
"Ti accompagno io. Non andrai da sola" disse Draco stringendo la mano della ragazza. Quest'ultima acconsentì ringraziandolo.

Il giorno seguente, partirono alla volta della Londra babbana. Appena arrivati a casa Granger, i due notarono subito qualcosa di strano. I muri erano pregni di magia oscura e, su una parete del soggiorno, trovarono la scritta "Sanguemarcio" dipinta in rosso scarlatto. A quella vista, Hermione si sentì mancare l'aria. Draco sapeva che il padre non scherzava e suo padre avrebbe ottenuto ciò che voleva.

Doveva fare qualcosa ma, l'unica cosa che gli venne in mente, lo fece arrabbiare con sé stesso. Soffriva anche al solo pensiero di doversi separare dalla ragazza che amava e che gli aveva donato felicità, ma doveva proteggerla. Draco, qualche giorno dopo quell'episodio, accompagnò la ragazza a King's Cross, lasciandola con la promessa che si sarebbero rivisti per le vacanze di Natale. È proprio in quel momento che Draco avrebbe dovuto rompere con lei.

"Draco? Draco?" disse Viktor scuotendo l'amico. "Mi ascolti?"
Il ragazzo scosse la testa e si risveglió da quei ricordi.
"Cosa?" disse Draco confuso.
"Ti ho chiesto com'è andata con Hermione".
"Non bene. Mi detesta, Viktor e non posso farci nulla".
"Ascolta, non commettere l'errore dell'ultima volta. Tuo padre ora non è più un problema. È morto e non potrà farle del male. Parlale e dille la verità perché merita di saperla e tu sai che hai fatto di tutto per proteggerla" disse Viktor posando una mano sulla spalla dell'amico.
"Non vuole più parlarmi, Vik. Come faccio?"
"Non mi pare che sia stato un problema il fatto che lei ti ignorasse all'inizio".
Draco sorrise a quel ricordo.

Hogwarts, 1994

Draco si era spesso ritrovato a studiare nella biblioteca di Hogwarts. Era un qualcosa che lo rilassava e gli consentiva di sfuggire ai troppi volti conosciuti di Serpeverde. Era cresciuto con alcuni di quei ragazzi ma da tempo aveva preso le distanze da tutti loro, compresa la sua famiglia. Il ragazzo detestava le continue pressioni del padre per ciò che riguardava il suo futuro. Gli aveva parlato del ritorno di Voldemort e di quello che avrebbe atteso loro una volta salito al potere. Draco non voleva niente di tutto quello. Voleva solo godersi la sua età e giocare a quidditch.

Si aggirava tra gli scaffali della biblioteca quando, voltando l'angolo, vide una ragazza dai capelli ricci color nocciola con un libro enorme in mano. Era immersa nella lettura e non si era accorta che il ragazzo la stesse fissando da qualche minuto. Era bellissima, pensò Draco. Decise di avvicinarsi per chiederle cosa stesse leggendo anche se già aveva sbirciato dalla copertina di cosa si trattasse.
"Rubens credeva veramente che i folletti potessero avere una coscienza?" disse Draco schiarendosi la voce.
La ragazza sobbalzó e alzò lo sguardo sul biondo.
"Prego?" disse la ragazza chiudendo il libro.
"Draco Malfoy, vengo da Durmstrang" disse il biondo porgendo la mano alla ragazza.
Hermione guardó la mano e poi spostó lo sguardo sul ragazzo.
"Capisco... Ti saluto, Draco Malfoy"
"Non mi hai detto il tuo nome" disse urlando mentre la ragazza si allontanava. Tutti si voltarono a fissarlo infastiditi da tutto quel baccano. Il ragazzo alzò le mani a mo di scuse.

"È una sfida, Hermione Granger" disse guardando la ragazza sparire dalla sua visuale. Viktor gli aveva parlato di Hermione e qualche volta li aveva visti insieme a chiacchierare. Ma Draco voleva ottenere a tutti i costi il suo nome dalla ragazza e ci sarebbe riuscito.

𝐅𝐎𝐑𝐆𝐈𝐕𝐄𝐍𝐄𝐒𝐒  ı 𝐷𝑅𝐴𝑀𝐼𝑂𝑁𝐸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora