25 - He's stupid -

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Swami's POV

Avrei fermato tutto.
Sarei volentieri rimasta sempre così.

Avevo la testa poggiata sul petto di Federico, mentre lui mi stringeva e mi lasciava qualche bacio sulla testa.

Sentivo il suo cuore battere.

Quando alzai lo sguardo, incrociai il suo e lì davvero per un'attimo mi parve che il mondo si fosse fermato.

Quella volta fui io, per la prima volta, a sporgermi e posare le mie labbra sulle sue.

Federico sorrise, e tirò ancora di più a se.

"Pensi che alla tua amica e tua nipote, possa andare bene se domani sera io ti rapisca?" Mi domandò poggiando la sua fronte sulla mia

Io sorrisi, e gli accarezza il viso con una mano.

"Assolutamente si." Gli risposi pensando che Ginevra sarebbe stata perfettamente capace di prendermi a mazzate se avessi anche solo pensato di dire di no.

Ma avevo una voglia immensa ed assurda di dirgli di sì.

Lo vidi sorridere, e temetti che il cuore mi fosse esploso nel petto.

E il rischio aumento parecchio, quando Federico lasciò sulle mie labbra un bacio a stampo.

"Chicco! Eccoti, finalmente!" Esclamò qualcuno alle spalle del ragazzo

Sgranai gli occhi e potei scommettere di essere diventata rossa.

Abbassai la testa, nascondendola nel petto del ragazzo che avevo difronte.

Federico, a quel mio gesto, scoppiò a ridere.

Ed io sentì il suo petto vibrare.

"Ti cercavo da almeno dieci minuti, ma adesso capisco." Disse ridendo, la persona che ci aveva interrotto

"Devo dire Nico, che hai proprio un ottimo tempismo eh." Rise Federico

"Che vuoi farci Chicco, è uno dei miei miliardi di talenti." Gli rispose ridendo Nicolò

"Ei, è stupido lo so.
Ma posso assicurarti che non mangia." Mi sussurro Federico

"Ei!
Lo stupido qui sei tu!" Esclamò Nicolò

Alzai timidamente la testa dal petto del ragazzo, e lo guardai.

Federico mi sorrise lievemente e sposto dietro il mio orecchio una ciocca di capelli.

"Questo stupido qui, è Nicolò.
Un ragazzo matto come pochi, ma è il mio migliore amico." Disse Federico mentre ci allontanavamo

Io portai gli occhi su Nicolò, che come Federico indossava ancora la divisa.

"Nico, lei è Swami." Aggiunse Federico, finendo di presentarci

"Piacere, Nicolò Barella." Mi disse il ragazzo sorridente, mentre mi porgeva la mano

La afferrai e gli sorrisi timidamente.

"Swami Costantini, piacere mio." Gli risposi e Nicolò mi sorrise ancora di più

"Questo tipo qui mi ha parlato molto di te." Sussurrò per poi farmi un occhiolino che mi fece ridere un po'

"Ma sei proprio stupido!" Esclamò Federico mentre rideva, per poi dare una leggera spinta a Nicolò

"Ecco, ti sembra giusto che mi tratta così?" Domandò Nicolò facendo il finto triste

Federico alzò gli occhi al cielo divertito, ed io scoppiai a ridere.

"Immagino che vi stiano cercando, e probabilmente stanno dando me per dispersa." Dissi ottenendo l'attenzione dei due ragazzi

"Nicolò, è stato un piacere." Dissi porgendo la mano che lui afferrò

"Il piacere è stato mio Swami." Mi disse sorridendo

Quando mi voltai verso Federico, consapevole di doverlo salutare, realizzai che già stava iniziando a mancarmi.

Gli accennai un sorriso e lui mi tirò in un abbraccio.

Mi lasciò un bacio sulla testa e mi sussurrò "ti scrivo per domani sera."

Io annuì e lo guardai.

Era così bello.
Più lo guardavo e più mi sembrava dipinto.

Ed ero consapevole che aveva terminato da non molto una partita, e che per questo era tutto sudato e spettinato.

Ma non mi importava, anzi.

Se era possibile mi sembrava ancora più bello così.

"Non immagini il piacere che mi abbia fatto vederti qui oggi." Mi disse Federico guardandomi negli occhi

"Sono io che sono felice di esserci stata." Gli risposi e lui mi sorrise.

Federico lasciò un bacio sulla mia fronte e poi mi liberò dall'abbraccio.

"Buonanotte Chicco." Dissi e lui mi sorrise come mai prima d'ora
"Buonanotte Swami." Mi rispose sorridente

"Buonanotte anche a te Nicolò." Dissi facendogli un cenno con la mano

"A te Swami." Mi rispose il ragazzo

Feci un bel respiro e mi voltai per andar via.

Feci qualche passo e mi prima di uscire da quel corridoio, mi voltai un'ultima volta.

Federico era ancora lì, con lo sguardo su di me.

Nicolò invece, si stava allacciando uno scarpino.

Il 14, mi sorrise nuovamente prima di essere richiamato da un tocco sulla sua spalla.

Un altro membro degli azzurri, era venuto a cercarli e gli disse qualcosa che non sentì.

Federico annuì e se ne andarono.

Ma non prima che lessi sulla maglia del ragazzo, Raspadori 22.

CUPIDO HA FATTO GOAL - Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora