DANDELIONS #22 - Panic room.

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4 luglio 2021 / 19:30 pm
Red Bull Ring, Austria


Il nono gran premio della stagione si era concluso da meno di due ore, e Grace ancora tremava come una foglia, mentre camminava per la pit lane semi deserta, diretta al motorhome della Red Bull. Quella mattina, in una stanza d'hotel Austriaca come le altre, Max Verstappen si era svegliato ed aveva deciso che quel giorno doveva spaccare un altro record, perché era un fottuto fenomeno, e poteva farlo anche ad occhi chiusi.

A soli ventitré anni e dieci mesi, Max si era riconfermato per l'ennesima volta un talento puro, quasi alieno, conquistando il suo primo Grand Chelem o Slam in carriera, che altro non era se non la combo vittoria, pole position, giro veloce e leadership della gara dal primo all'ultimo giro. Se solo ci pensava, a Grace veniva la pelle d'oca, perché che Max fosse di un altro pianeta si era capito già da tempo, ma quello era assolutamente fuori dal normale, era qualcosa di mai visto, se non rare volte, ed era un cazzo di spettacolo guardarlo.

Grace aveva continuato a pensarci anche mentre entrava nel motorhome ormai vuoto della Red Bull e si dirigeva verso l'ufficio di Jennifer, per consegnarle il materiale delle interviste di quel giorno. Ci aveva pensato anche mentre lei le parlava di qualcosa di cui non aveva la più pallida idea, semplicemente perché troppo impegnata a rivivere quel capolavoro di gara nella sua testa.

«Grace?»

Alla fine era tornata in se, sorridendole imbarazzata. «Scusami, ero distratta, dicevi?»

«Ho notato, a cosa stai pensando?»

«Alla gara, non posso farne a meno, Max è stato fantastico.»

Jennifer le aveva sorriso. «Lo so, è stato davvero grande, ancora mi stupisco che abbia solo ventitré anni.»

«Già, stavi dicendo?»

«Ti dicevo che hai fatto un buon lavoro, come sempre.»

«Ti ringrazio.»

Lei le aveva sorriso di nuovo. «Adesso vai, ci vediamo tra due settimane a Silverstone.»

«Certo, ci vediamo lì, ciao.»

«Ciao Grace.»

Poi era uscita dalla stanza, aveva percorso il corridoio del primo piano e si era fermata davanti alla dressing room di Max, bussando leggermente alla porta prima di aprirla ed entrare, senza aspettare una risposta da parte sua. La prima cosa che si era trovata davanti era stata la schiena nuda di Max, che se ne stava girato di spalle, a sistemare la borsa del casco e quella della tuta e il resto, mentre appoggiato sul tavolino c'era il trofeo del primo posto, con il cappellino numero uno ancora zuppo di champagne infilato dentro. Max non si era accorto che fosse entrata, così Grace ne aveva approfittato e, cercando di fare il più piano possibile, si era chiusa la porta alle spalle, prima di avvicinarsi piano a lui, fino ad avvolgergli le braccia intorno al busto mentre sorrideva sulla sua pelle.

«Hei, campione.»

«Hei, principessa.» Max si era girato verso di lei, sorridendole. «Non ti ho sentita entrare.»

«Lo so, sono un ninja.»

«Il ninja più bello del mondo, se posso aggiungere.»

«Stupido.» gli aveva lasciato un bacio sulla schiena, prima di sporgersi verso di lui per baciargli le labbra, questa volta. «Sei stato grande oggi, un fenomeno, e io sono fiera di te.»

𝐃𝐀𝐍𝐃𝐄𝐋𝐈𝐎𝐍𝐒 | MV33Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora