33 - Turin -

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Swami's POV

Nelle mie orecchie rimbombava One Last Time, mentre i miei occhi non si staccavano dal finestrino accanto a me.

Osservavo il paesaggio muoversi di continuo, mentre il treno su cui ero, era sempre più vicino a Torino.

Portandomi sempre più vicina a lui.

Non riuscivo a capirmi.

Federico era entrato per caso nella mia vita è in pochissimo tempo l'aveva completamente stravolta.

Era diventato fin troppo importante.
E questo, in fondo, mi faceva anche un po' di paura.

"Si avvisano i signori passeggeri, che il treno arriverà a Torino tra cinque minuti."

Ascoltando le parole della voce metallica, spensi le AirPods e le misi nella loro custodia.

Iniziai a giocare con gli anelli che portavo.

Era un mio vizio.
Quando ero nervosa, lo facevo in continuazione.

Sospirai, mentre mi mordevo il labbro.

Fino all'istante prima che mettessi piede sul treno, Ginevra mi aveva fatto capire che avrei dovuto dire a Federico come mi sentivo, cosa provavo.

Ma io all'idea ero sempre più terrorizzata.

Credevo che sarebbe scappato, e non riuscivo neanche a pensare che potessi perderlo.

Il solo pensiero mi lacerava il cuore.

Quando sullo schermo nel treno, spuntò che eravamo giunti a destinazione, mi alzai e feci un bel respiro.

Presi la mia valigia e pian piano uscì dal treno.

Mi incamminai verso l'uscita, cercando con lo sguardo il mio ragazzo.

Era così strano.

Federico era il mio ragazzo.
Ed io ancora non riuscivo a realizzarlo.

Mi fermai un istante e lo chiamai.

"Bubi, io sono all'ingresso della stazione.
Mi vedi subito appena esci." Disse subito

"Ook" risposi a voce bassa mentre ripresi a camminare

"Sono poggiato alla mia macchina." Mi disse Federico e dopo pochi istanti, chiusi la chiamata.

L'avevo visto.

Era poggiato alla sua Jeep, e mi sorrideva.

Mi sembrava ogni volta più bello.

Com'era possibile?

Quando gli fui di fronte, lasciai la mia valigia e quando lui aprì le braccia mi ci fiondai dentro, sentendomi a casa.

"Tu non riesci ad immaginare quanto mi sei mancata." Sussurrò per poi lasciare un bacio sulla mia testa

Alzai lo sguardo, incrociando il suo e gli sussurrai "fidati, lo posso capire ed anche estremamente bene."

Federico prese il mio volto tra le sue mani e mi baciò.

Il mio cuore non si sarebbe mai abituato a quel gesto e alle sensazioni che scaturiva.

Poggiò la sua fronte alla mia, mentre mi accarezzava una guancia.

"Andiamo, ti porto a casa.
Immagino sarai affamata." Mi disse allontanandosi e prendendo la mia valigia, per poi metterla nel bagaglio.

Mi aprì lo sportello, per poi fare una riverenza che mi fece ridere.

CUPIDO HA FATTO GOAL - Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora