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C'è una farfalla bianca che prova a nuotare
Ha l'aria di chi sa che il mondo mente
Vorrei darle di più di quel che posso dare
Farle sentire di più di quel che sente


Claudia se ne sta seduta sotto il portico di casa sua, quello sul retro che ha così tanto voluto quando la casa era ancora un progetto nei sogni suoi e di Noah. Se ne sta lì, con uno scialle di cotone sulle spalle, perché nell'ultimo periodo sente sempre freddo, nonostante sia estate inoltrata, mentre il suo bellissimo bambino è nella piscina gonfiabile che cerca di imparare a nuotare mentre suo padre lo regge. 
Stiles sembra accorgersi degli occhi di qua madre su di lui, infatti si gira e la guarda, sorridendo e sventolando una mano per salutarla. 
Claudia ricambia, sorridendo sincera, cercando di non trasformare il sorriso in una smorfia di dolore. Forse non dev'esserci riuscita o, ancora più probabilmente, Stiles è un bambino fin troppo intelligente per non capire che qualcosa nella loro famiglia sta andando in pezzi. Che la sua mamma sta andando in pezzi. Claudia riconosce nei suoi occhi che la scintilla di spensieratezza tipica dell'infanzia sta lasciando il posto alla consapevolezza del dolore, quella che un bambino di otto anni non dovrebbe mai conoscere. 
Lo stomaco le si stringe in una morsa dolorosa, che non ha niente a che fare con i sintomi della malattia. Quello è il dolore di una mamma che sa benissimo che non vedrà mai suo figlio compiere nove anni, che non lo vedrà mai crescere, sbagliare, diventare adulto. Il dolore di una mamma che si sente in colpa per essere così fragile, perché vorrebbe dare al suo bambino ancora così tanto e vorrebbe imparare altrettante cose da lui. 
Solo che non può, non c'è più tempo. 


Si posa una farfalla sulla spalla
Oggi mi siedo e resto ad ascoltarla
Poi dice che non è più tempo di parlare
Che poi domani ha un'altra vita da incontrare
Dice ti prego mi porti al mare
Avrei solo bisogno di capire
Se è giusto vivere quel che rimane


Stiles ha quindici anni ed è il settimo anniversario della morte di sua madre. L'estate sta per finire, tra poco ricomincerà la scuola e Scott ha insistito per essere con lui, ma non se l'è sentita di accettare. Piano piano si sta rendendo conto che i ricordi di sua mamma sono sempre più sbiaditi, che si sta affidando sempre più alle foto per ricordare il suo viso, il colore dei suoi capelli. Vorrebbe recuperare il ricordo del suono della sua voce, del suo profumo, che sono spariti già da un po'. 
Preferisce, per quel giorno, starsene seduto sotto il portico del retro di casa sua, su quella sedia comoda che Claudia tanto amava, pensando ai tanti pomeriggi passati lì, nella piscina gonfiabile, perché non potevano permettersi di andare al mare. Gli sarebbe proprio piaciuto andare al mare con sua mamma, fare a gara di schizzi, imparare a nuotare per davvero, prendere il sole e avere lei lì, che gli ricordava di mettere la protezione. 
Osserva il giardino ormai vuoto, ricoperto solo di erba poco curata e si chiede cosa ne sarà della sua vita, cosa diventerà, cosa vuole diventare. Non lo sa ancora, non sa ancora nemmeno se vale la pena sforzarsi. 


Si posa una farfalla sulla spalla ed io
Non posso darle altro se non un addio
Che il suo destino è fragile come la forza
Ma dice che oggi vola ed è li la ricchezza
Rinchiude in un minuto vent'anni di cose
Il tempo in fondo è quello che noi gli affidiamo
Di quelle ali tra cent'anni chissà che rimane
Mi dice "lascio ai bimbi il sogno di volare"
Ma ora ti prego mi porti al mare
Qualsiasi posto purché sia altrove
Dove non servono più le parole


Il primo ventidue settembre della vita di Stiles in cui non si sente solo triste, solo e abbandonato, è quello dei suoi venticinque anni. Sono otto mesi che nella sua vita c'è di nuovo un amore senza confini, un amore che fa sorridere, che dà senso alla vita e che non lo fa sentire più solo e sbagliato. 

Stiles ha conosciuto Derek in un bar, mentre reggeva due caffè, per lui e per Scott seduto poco distante. Si era girato, dopo aver pagato alla cassa, e si era ritrovato davanti questo meraviglioso ragazzo. Cupo e splendente di bellezza allo stesso tempo. 
Stiles non aveva mai avuto tutta questa simpatia per gli estranei, ma il "ciao" gli era venuto fuori in una maniera così naturale che nemmeno se ne era stupito. Doveva andare così. 

Ed è così felice di averlo fatto, di aver salutato uno sconosciuto in fila alla cassa di un bar, perché ora è, con quello stesso sconosciuto, avvolto in un lenzuolo bianco, sdraiato in un letto che hanno comprato insieme, tra le sue braccia. 

"Der?" dice, alzando la testa per guardarlo meglio negli occhi. 

"Mh?" Derek chiede, sporgendosi a baciargli la fronte. 

"Dopo aver fatto colazione, andiamo al mare?" 


Ed io ti porterei
Io ti porterei
In un posto dentro
In un posto dentro
E io ti porterei
Io ti porterei
In un posto dentro
In quel posto dentro me




La canzone è "Farfalla bianca" di Ultimo. 

Lo so, è un po' tristina, ma ho ascoltato questa canzone mentre tornavo a casa giusto mezz'ora fa e la storia era già nella mia mente. 
Magari mi faccio perdonare lasciandomi ispirare dal concerto di Mahmood a cui andrò domani! (Anche se non credo, le sue canzoni non sono meno tristine!).
Voi come state?
Blu. 

365 Sterek (2021) vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora