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Acquario.

La ciotola piena di frutta al centro del tavolo da pranzo venne spostata subito dopo la cena, per permettere a Izuku di poter sistemare alcuni vasi pieni di terra per il mattino dopo: alcune piante erano in "ricovero", ovvero avevano subito dei traumi per colpa del vento e adesso necessitavano della mano gentile di chi le aveva coltivate per potersi riprendere e tornare a splendere.

La landa aveva ripreso a soffiare forti folate di sabbia incandescente, annaffiando le povere piante più esterne sulla terrazza con granelli bollenti che avevano bruciato e corroso molte foglie delicate.

Dopo diverse lamentele e imprecazioni contro la Wasteland, le piante erano passate a vivere momentaneamente dentro casa.

Eijiro si era guardato attorno, con le braccia incrociate sull'isola di metallo freddo per accertarsi un'ultima volta che nessuno, specialmente una persona, non lo beccasse vicino a una pianta. Da quando era stato male non gli era più concesso ne lavorare nella serra ne avvicinarsi a qualunque pianta trattata dal ricciolino.

Che alla fine, corrispondevano a tutte le piante della casa.

L'ingresso era libero dalle persone ma non dalla cianfrusaglie che sembravano aumentare ogni giorno che passava. Le scarpe di Shoto erano abbandonate in un angolo accanto alla grossa porta blindata, un paio o due completamente rovesciato a terra e con molta probabilità calpestato da Katsuki che aveva iniziato a ignorare quel dettaglio.

Passandoci alla lettera sopra.

—Umh, mi faresti un favore?— gli occhi rossi scattarono in quelli verdi di Izuku che accennò subito a un sorriso per essere riuscito ad attirare subito la sua attenzione. —lo farei io ma ho le mani impegnate!— mostrò i guanti sporchi di terra piegando le braccia vicino alla testa.
Eijiro si tirò dritto. —Non ho molto tempo, tra poco devo uscire con Kat.—
—oh si si, lo so. Ma è una cosa da pochi minuti, devi solo dare da mangiare ad Areme.— fece cenno alla piccola civetta mezza addormentata nella sua voliera.

—certo... cosa... cosa mangiano le civette?— si riappoggiò con le braccia al bancone mentre l'altro tornava a lavorare su uno stelo bucherellato di una pianta, raschiando con cura i pezzi bruciati.
—allora vediamo, mangiano topi... insetti vari, altri piccoli mammiferi...— iniziò a mormorare concentrato.

Il rosso voltò la testa per poter guardare il rapace, facendo una piccola smorfia all'idea di dover prendere un topo da farle mangiare direttamente dal vicilo; senza contare che non aveva il permesso e le abilità per farlo.

Però non se la sentiva di passare per un damerino che non si sporcava le mani o tantomeno dire di no all'unica persona che si era presa la briga di cucinare per lui e aiutarlo a mangiare una settimana intera, mentre Katsuki era troppo impegnato nel suo laboratorio per farlo.

—e... dove lo trovo un piccolo mammifero da farle mangiare?— si grattò la nuca a disagio facendo qualche passò in direzione dell'animale che a sentirlo avvicinarsi mosse la testa, spalancando gli occhi per osservarlo con cautela.
Izuku ridacchiò attirando in parte la sua attenzione subito dopo aver fatto contatto visivo con la civetta.
—Areme non mangia animali, almeno questo tipo di civetta. È un ibrido erbivero, ma io preparo delle polpette di verdura e vitamine in modo da farle integrare tutto ciò che le serve, così non perde vitalità e può continuare a crescere.—

A quelle parole, che lo confusero un po', Eijiro tirò un sospiro di sollievo. Era contento di non dover toccare un topo, morto o vivo che fosse.

—oh...— si mosse in direzione della cucina per poter prendere la ciotola indicata dal verdino, giocando con le polpette gommose con due dita, stringendone una fino a dividerla a metà incuriosito dalla composizione. Piccole foglie verdi spuntavano da un ammasso turgido simile alla carne macinata ma di un colore decisamente più cianotico.
—non sarebbe corretto alimentare Areme con degli altri animali.— mormorò Izuku dalla cucina. —sono felice che almeno uno degli esperimenti di Katsuki abbia avuto successo... in modo positivo.—

Grocery- Steampunk AU [kiribaku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora