Capitolo quarantaquattro

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31/12/21 19:45
Chiara

Ero nella mia camera insieme a Serena, mentre sceglievano cosa metterci per quella sera. Sere aveva scelto un tubino lilla scuro, mentre io ero indecisa se mettere un tubino nero brillantinato oppure normalmente un pantalone e una maglietta.

«Ma Chia, se non li metti oggi che è Capodanno queste cose, quando le metti? Quando ti capiterà di nuovo di passare un Capodanno da sola con i tuoi amici e soprattutto il tuo ragazzo?» ammiccò la mia amica dandomi una gomitata.
Sbuffai. «Va bene, mi hai convinta, vada per il tubino». Mi arresi e andai in bagno per prepararmi. Misi un filo di trucco, giusto per far risaltare gli occhi, e mi sistemai i capelli facendoli lisci. Mi guardai allo specchio un'ultima volta prima di uscire. «Mah, meglio non guardarsi troppo».

«Siamo due figone, e i nostri ragazzi sono fortunati ad averci» disse Serena guardandosi allo specchio. «Infatti» annuii, sistemando alcuni vestiti che avevo lasciato sul letto.

Ad un certo punto entrò Sissi, che con dei tacchi a spillo neri e un vestitino dello stesso colore stava facendo una sorta di sfilata. «Ma quanto sei bella Sissina?» esclamai andandole incontro. «Siete la mia vita». Sissi aveva sempre parole dolci per tutti, l'avevamo nominata "la motivatrice amiciana".
«Voglio una foto di noi ragazze della camera rossa». Serena prese il telefono e chiamò Carola, anche lei bellissima. Quindi cominciammo a scattare una marea di foto, soprattutto selfie e foto allo specchio.

Dopodiché Serena andò da Albe, e io fui mandata, contro la mia volontà, nella camera di Mattia per "farmi vedere" come aveva detto Carola. Prima di entrare, lo vidi che sceglieva i vestiti che avrebbe messo. Mi misi nello stipite della porta per osservarlo.

«E ci siamo, così non sono arlecchino come Chr- Oh. Mio. Dio» disse avvicinandosi piano a me. Studiò qualsiasi centimetro della mia figura, per poi dire: «Tu non sei reale». Per poco non caddi.
«Addirittura» cercai di sdrammatizzare come mio solito.
«Stupenda» le sussurrò guardandomi negli occhi. Ok, adesso posso anche morire, mi dissi, perché ero sicura di essere rossa in faccia. Avevano regolato male i termosifoni quel giorno?
«Tu neanche scherzi». Ed era vero. Mattia era bello. Davvero molto bello. Una di quelle bellezze che staresti a guardare per ore senza mai stancarti.

Mise le mani sui miei fianchi, iniziando a disegnare cerchi immaginari sulla pelle.
«Cosa faremo quando usciremo da qui?» mi chiese.
«Innanzitutto ti farò conoscere la mia famiglia e la mia maestra di danza, poi ti farò fare un giro nel mio paese... che in realtà non è questa grande cosa, vabbè» cominciai a fantasticare io.
«Io invece ti porterò a Bari e ti farò conoscere la mia famiglia e la mia nipotina che deve nascere, poi ti farò conoscere anche le mie ex ballerine che mi hanno detto che ti stimano un sacco... e poi faremo tantissime cose che qui non possiamo fare» sussurrò.
Nascosi la testa nell'incavo del suo collo. Non poteva averlo detto davvero. 
Mattia scoppiò a ridere alla mia reazione, essendo che mi ero praticamente attaccata a lui.

«Mattia» dissi guardandolo negli occhi.
«Chiara».
«Non si dicono certe cose davanti alle telecamere» risi.
«Ma come, non ti andrebbe di fa-»
«No, no, stop, discorso chiuso» gli tappai la bocca per non fargli dire quello che realmente avrebbe voluto dire e continuai a guardarlo negli occhi.

«Pronta a iniziare un nuovo anno?» mi chiese dopo un po'.
«Insieme?»
«Sempre» disse lasciandomi un bacio leggero sulle labbra.

Poi raggiungemmo gli altri in cucina. Rea e Nicol, le "capo chef", avevano ben deciso di cucinare tutto ciò che era rimasto negli scaffali da Natale.

Dopo aver mangiato ci mettemmo a fare i balli di gruppo, le animatrici eravamo io e Carola, giocammo a giochi da tavolo tipo "Monopoly" e "Cluedo" e anche a "Obbligo o verità". Inoltre a Cosmary venne l'idea di scattare foto ricordo a tutti, quindi l'Ipad che ci aveva dato la produzione in meno di dieci minuti era già pieno di foto. 

Alle 23:57 ci mettemmo tutti sulle gradinate. Io accanto a Mattia, Albe accanto a Serena, Sissi accanto a Dario e Alex accanto a Cosmary.

«5, 4, 3, 2, 1... Buon anno» urlammo tutti insieme.

«Buon anno Matti» mi voltai verso il mio ragazzo, che mi circondò con le braccia.
«Buon anno amore». Si avvicinò alle mie labbra per lasciarci qualche bacio, per poi lasciarne uno sulla fronte.

Quello sarebbe stato il mio anno. Ne ero sicura.

Dal primo momento //Mattia ZenzolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora