61 - towards Rome -

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Swami's POV

La sottoscritta, Federico e Nicolò, erano in viaggio verso Roma da quasi un'ora e all'arrivo ne mancavano due.

Federico guidava, ed io avevo lasciato al suo migliore amico il posto davanti accanto a lui.
E devo dire che vedere qui due infastidirsi di continuo, era la cosa più divertente che avessi mai visto.

"Nicolò ti giuro che se non la pianti ti lascio qui nel bel mezzo di autostrada!" Esclamò Federico e io scoppiai a ridere

Il giocatore dell'Inter si stava divertendo a toccare l'orecchio del mio ragazzo giusto per il piacere di dargli fastidio.

"Ma non sto facendo nulla." Rispose Nicolò con aria innocente

Federico gli lanciò un'occhiataccia veloce e torno subito a guardare la strada.

"Vabbè dai, metto un po' di musica." Disse il sardo afferrando il suo cellulare e collegandolo alla macchina

"Ecco, bravo.
Così almeno stai un po' buono." Borbottò Federico

L'ennesima risata che mi scappò, non passò inosservata al mio bel fidanzato.

"Bubi tu dovresti essere dalla mia parte." Disse il ragazzo juventino

"Sempre, dovresti saperlo." Dissi avvicinandomi al suo sedile

"Ma non è colpa mia se siete così comici." Aggiunsi e Federico scosse la testa cercando di nascondere un piccolo sorriso

"Oh!
Finalmente l'ho trovata." Disse Nicolò sorridente e cliccando play

Quando la base partì scoppiai a ridere più di prima.

"Sa accumenge ra matin con cornett e cappucin
Con una zuppa e latt a quantità
Sopriedl per me, ma che teng a vre
Si po chiest polpett me magn comme fruitjoy
Ne me n port si na poc scoppij
Si chest pizz fritt caramell so p me" cantò o meglio urlò Nicolò

"Tu sei proprio matto" Disse Federico senza però riuscire a trattenere una risata

"Ma quale dieta m piacn e polpett
M piac a cotolett
Aggia magnat e 4 e teng famm son e 7
O sol e nott mo stav a casa vostr
Chiammatm p a festa na mezzor e stamm appost" continuò Nicolò ed io mi unì a lui mentre Federico rideva

"Così ti voglio, brava Swami.
Menomale che ci sei tu, il tuo ragazzo qui è così noioso." Disse Nicolò girandosi verso di me

Senza staccare gli occhi dalla strada, Federico allungò e la mano e colpì il suo migliore amico sul braccio.

"Idiota" borbottò

"È così violento e cattivo con me." Disse Nicolò mettendo su un'espressione triste che però mi fece ridere

Quel ragazzo era un'artista della risata.

La canzone della cotoletta continuava a farci da sottofondo e l'interista aprì bocca nuovamente.

"Pensavo che questa canzone l'avrebbe addolcito.
Sai la mette sempre Lorenzo quando ci alleniamo con la nazionale.
Ormai è un rito.
Eppure lui non l'apprezza." Scosse la testa sconsolato

"Fratello fattelo dire, hai un futuro come attore." Disse Federico cercando di non ridere ma fallendo miseramente

***
"Si mamma ha detto che mangia tutto." Dissi a mia madre

Mancava meno di mezz'ora e saremmo arrivati a Roma e mia madre chiedeva se il nostro amico mangiava tutto.

"Penso che tra una ventina di minuti e siamo a casa.
Più o meno." Le dissi poi

"Ok tesoro, vi aspettiamo." Disse mia madre

"Ciao mamma" la salutai e chiusi la chiamata

"Tutto ok Bubi?" Domandò gentilmente Federico

"Si, ci aspettano a casa mia.
Camilla è impaziente di rivedere zio Chicco." Dissi ripetendo le parole che mia madre aveva detto a me

Vidi il mio ragazzo sorridere e Nicolò spostare lo sguardo dal paesaggio fuori a noi due.

"Quanti anni ha tua nipote?" Domandò
"Quattro." Risposi e lui accennò un sorriso

"Il suo essere fuori di testa lo rende bravo con i bambini." Disse Federico alludendo al suo amico

Io risi e Nicolò mise un finto broncio.

"Non so se prendere come un complimento l'ultima cosa che hai detto o come offesa la prima parte." Borbottò Nicolò

E fu l'ennesima risata che lasciò sia me che Federico.

Non avevo mai riso così tanto in vita mia, come in quelle tre ore di viaggio da Firenze a Roma.

CUPIDO HA FATTO GOAL - Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora