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Mongolfiere.

Quando il crepuscolo iniziò a lasciare l'orbita, trascinando con sè la luce, le prime luci blu della cittadella iniziarono ad accendersi gettando un'ombra altrettanto bluastra sulla guancia di Eijiro.

Il drago varcò il primo cancello ovest ignorato dagli springsmen, troppo presi dal cambio, per accorgersi dell'unica spia rossa che riusciva a fuggire allo strumetto "rifletti-immagine" di Katsuki, che rendeva l'intera zattera invisibile a chiunque tranne che a loro.

La leva penzolava sulla sua testa e con voglia di aggrapparsi la fissò a occhi spalancati, mentre la brezza pungente riempiva le sue iridi di spine. Provò a cacciarle via battendo più volte gli occhi umidi, riuscendo a malapena a vedere dove fosse diretto il muso della zattera, costringendolo poi a stringere forte le palpebre per alcuni secondi, cercando nelle lacrime l'unico rimedio al freddo e alle fastidiose correnti sabbiose dell'ovest.

—quando arriveremo nella zona ricca saremo ben visibili. In queste circostanze mettono su una serie di scudi ultravioletti e non ho abbastanza strumenti per renderli inefficaci.— urlò Katsuki al suo fianco, facendogli improvvisamente riaprire gli occhi con terrore, guardandosi intorno cercando di capire dove si trovassero e quanto mancasse a quel momento.
—cosa?—
L'altro non rispose, allungando solo una mano davanti al suo corpo, azionando una piccola spia rossa che innescò una serie di rumori ripetitivi e metallici, i quali non promettevano nulla di buono.
—dopo il cancello...— mormorò soltanto, con le iridi rosse rivolte verso il cancello Ovest, per accendere alla zona più ricca della cittadella. Lo ignorò poi, lasciando che il più piccolo fra i due si lamentasse a gran voce per quella brutta abitudine.

Tra di loro non scorreva ottimo sangue da almeno una decina di giorni; dopo la prigionia nel rifugio (anche se sarebbe stato più adeguato chiamarla tortura) Eijiro aveva messo su un piccolo muro di incertezza, per proteggersi da altre brutte mosse e tenersi pronto a un'altra delusione.

Non si erano parlati più di tanto, condividendo a malapena il letto ingiallito sotto quel tetto metallico, tenendosi vicini il necessario per riscaldarsi almeno di notte. La mattina, quando il rosso apriva gli occhi e metteva a fuoco la vista, riusciva a stento a piangere per qualche minuto prima che il suo ragazzo tornasse dalla città piccola con le scorte di cibo e provasse a rubargli un bacio o due, come se fosse tutto lecito.

Ma per Eijiro era più complicato di così.

Quando le labbra di Katsuki si facevano troppo vicine alle proprie, si tirava indietro inorridito. La regola era solo una: Niente contatto fisico se in cambio non poteva ricevere certezze e sincerità, che in realtà gli era stata promessa in data da destinarsi. Quindi quella regola era l'unica che Eijiro aveva istituto per evitare di cedergli nuovamente tutto il braccio con un solo bacio più passionale rispetto gli altri.

E conoscendo il proprio cuore fragile, avrebbe sicuramente ceduto a poche carezze, e il suo broncio si sarebbe trasformato in un piccolo sorriso.

Dunque non poteva permetterselo.

No finché, non avrebbe ottenuto le risposte che desiderava da tanto.

Nonostante l'aspetto invitante delle labbra del biondo e l'odore irresistibile del suo corpo lo facessero sudare freddo la notte anche sotto 10ºC.

La mano affusolata di Katsuki sbucò proprio davanti al proprio volto, stringendo fra le dita quelli che erano i suoi occhiali da aviatore, offrendoglieli in modo tacito, senza troppe spiegazioni o scuse. Eijiro li fissò come se gli stesse offrendo qualcosa di più prezioso dell'oro. Non li accettò prima di essersi voltato a guardarlo per accertarsi che il suo gesto volesse intendere proprio quello e dopo un cenno li prese, aggiustandoseli sugli occhi con estrema goduria.
—grazie...— mormorò sapendo che comunque non lo avrebbe sentito, ignorando il sorriso sulle labbra sottili dell'altro.
—Stai ben coperto, non voglio che ti raffreddi.— agganciò con le dita una leva più spessa, nera sullo sfondo delle altre che usava con più frequenza, ruotandola a destra prima di tirare e far scattare qualcosa nel bel mezzo del motore, che smise improvvisamente di ruggire a ogni soffio di vento, isolandoli dal rumore.

Grocery- Steampunk AU [kiribaku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora