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E proprio quando tutto stava andando per il meglio è lì, nel nostro posto, a guardare la nostra luna, a ridere e scherzare guardandosi negli occhi co-come se...io non esistessi.

È da qualche giorno, o meglio dire, da qualche settimana che gli gironzola intorno ed io resto qui, a metri di distanza a vederli scambiarsi sguardi di intesa e...a vedere Samu allontanarsi da me.

Non voglio che succede un'altra volta.

Perché le cose tra di noi non possono andare normalmente?

Forse sono io il problema?

Sicuramente.

Sarò mai abbastanza per la gente che mi circonda?

«...e la produzione mi ha detto che non posso presentarmi in puntata» spiega la ragazza nuova parlando del piccolo incidente avvenuto in sala che non le permetterà di partecipare alla registrazione di domani.

«Cazzo, mi dispiace un botto» sospira Cricca aggiustando meglio il braccio che tiene comodamente appoggiato alla mia spalla.

Puntando gli occhi sul mio volto abbassato e palesemente disconnesso mi pone una semplice domanda:
«Che c'hai passerotto?» amo quando mi chiama così e lo sa.

Sbatto gli occhi velocemente ritornando alla realtà e, frastornata e parecchio confusa, gli rispondo con il mio solito "niente".

«Ti conosco troppo bene e so che dietro a quel niente c'è tanto altro...ti va di parlarmene?» dice dopo una piccola risatina ma tornando immediatamente serio riconoscendo l'importanza della situazione.

Annuisco debolmente con il capo e gli faccio segno di seguirmi in camera, sicura che in questo momento non ci sia nessuno.

Ci appoggiamo uno difronte all'altro: io sul mio letto e lui su quello di Rita, dopo avermi promesso ovviamente che, finita la conversazione, lo sistemerà prima che Rita tagli la testa ad entrambi.

«Forse sono solo una pazza con le allucinazioni o probabilmente vedo la realtà ma allo stesso tempo non voglio che essa sia così e cerco di nasconderla ai miei occhi, ma...il modo in cui Angelina guarda Samu e viceversa...non può non essere realtà ed io non posso far finta che non sia così...» caccio tutto ciò che ho dentro, sapendo di avere al mio fianco adesso, una delle persone migliori che abbia mai conosciuto, una delle poche di cui, sembra strano detto da me, ma mi fido ciecamente.

Si porta una mano nei capelli e sussurra: «Si, l'ho notato anch'io...»

«Vedi! allora come posso far finta che non stia succedendo» alzo il tono della voce buttando freneticamente i palmi delle mani sul viso.

Lui le prende e le sposta da lì stringendole poi tra le sue, grandi e calde.

«Carlotta tu non giri attorno a lui, non far si che la tua vita di penda da ciò, devi reagire e devi far si che ciò non ti tocchi, non dico minimamente perché sarebbe da egoisti cronici, ma deve toccarti pochissimo... ciò che ti basta per imparare ed andare avanti» continua ad accarezzarmi le mani trasmettendomi tranquillità.

«Adesso voglio solo pensare alla puntata di domani, sta arrivando il serale e non posso permettermi di affrontarlo in queste condizioni» affermò decisa alzandomi.

Il ragazzo annuisce sospirando un "brava" prima di lasciarmi un veloce bacio sulla fronte.

Resto lì impalata a fissare un punto fermo della stanza, lasciando alla mia testa di liberarsi e di creare un ordine al suo interno.

Respiro profondo e, con poca calma dato l'orario, mi dirigo a lezione.

Attraverso il corridoio dello studio a testa alta e non provando minimamente a pensare a Sa-a quel fatto.

«Buonasera» saluto sorridente Giulia che, con piena gentilezza, ricambia.

Parliamo del più e del meno tra uno stretching e l'altro, finché le nostre parole vengono ammutolite dal suono forte della musica, che riecheggia a pieno nella piccola e vuota sala.

La mia fortuna? Avere un pezzo in cui devo esprimere tutta la rabbia, la forza e la determinazione che c'è in me: perfetta per la giornata di oggi.

Dopo essere riuscita a cacciare tutto ciò che avevo dentro, ma averne lasciato comunque un po' per domani, mi becco qualche complimento ben accettato dalla professionista e, sudata come mai, me ne ritorno in casetta.

«Ciao» saluto velocemente proseguendo la strada collegata alla mia camera.

«Ciao amore, ti va di guardare un film dopo?» mi chiede Sami fermandomi poco prima della porta bianca.

«Non credo di avere tempo, magari un altro giorno» rispondo decida dando un'occhiata alle mie spalle dove un Cricca poggiato all'isolotto della cucina mi manda un occhiolino comprensivo.

Gli sorrido lievemente prima di entrare nella stanza e gettarmi sotto la doccia, lasciando scivolare via tutto il sudore.

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Nuovo capitolo prima della puntata, spero che a quest'ora qualcuno lo legga.
Mi è mancato tantissimo scrivere😭
xoxo<3

𝐌𝐈 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐈||𝙎𝙖𝙢𝙪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora