Capitolo 41

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Neymar POV

Quel "ti amo" sussurrato mi lasciò senza parole. Lídia mi amava, lo aveva sempre dimostrato ma non lo aveva mai detto ad alta voce. I suoi gesti gridavano "ti amo" sempre, costantemente, ma sentirselo dire era tutta un'altra cosa. Quando uscimmo dalla vasca, più stanchi di prima, mi buttai sul letto col sorriso stampato in faccia. Era quasi ora di cena e Alisson, tramite messaggio, mi aveva avvisato che ci sarebbe stata una piccola festicciola con cibo e musica in una delle solite salette dell'albergo. Per una volta finalmente non ci saremmo seduti al ristorante in un contesto formale. Anche il mister era stato invitato, ma la cosa non mi preoccupò più di tanto da quando eravamo usciti allo scoperto.

Lídia era ancora chiusa nel bagno, intenta a sistemarsi i capelli e a scegliere un outfit per la serata. Io mi sarei preparato più tardi, avevo solo voglia di fissare il soffitto della camera e ripensare alle sue parole nella vasca.

Dopo una buona decina di minuti passati in quel modo, ripresi in mano il telefono rientrando nella chat con Kylian. Il suo messaggio mi aveva fatto piacere, non potevo negarlo. Lo ringraziai e, forse ancora alleggerito dall'alcol, lo invitai alla festa di quella sera. Agli altri non avrebbe dato fastidio, al di fuori del campo eravamo più o meno tutti amici, esclusi alcuni casi eclatanti come me e il portiere croato. In attesa della sua risposta, girai un po' a caso sul web, alla ricerca di eventuali pronostici sul campionato. Ovviamente, la mia scenata fuori allo stadio era protagonista delle scene del gossip.

Il video dello spintone al giornalista era diventato virale su tutti i social, ma non me ne feci un problema. Chi mi seguiva, sapeva che ero sempre ben predisposto alle interviste, ma quando si superava un certo limite anche il mio modo di affrontare le situazioni cambiava.

L'articolo correlato al mio video, invece, era diverso dagli altri. Livakovic si era esposto sulla questione "triangolo amoroso", come l'avevano definita i giornalisti, che includeva anche me e Lídia. A quanto pare aveva affermato che tra lui e Lídia c'era stata una pseudo frequentazione, e che io fossi il responsabile della fine di questa "conoscenza". Non mi preoccupai più di tanto, probabilmente era alla ricerca dei suoi cinque minuti di fama al di fuori del campo. Decisi di non dire nulla neanche a Lídia. Avevo voglia di passare una serata tranquilla.

Dopo qualche minuto uscì finalmente dal bagno, vestita e truccata. Avevo sempre ammirato il suo stile semplice, pulito, ma quella sera aveva superato se stessa e cominciai ad apprezzare anche quella versione più forte, decisa.

-Che eleganza- notai. Mi alzai dal letto quasi a fatica e mi avvicinai a lei.

-Non permetterti a baciarmi, ti avverto- si liberò goffamente dalla mia presa coprendosi con le mani il rossetto scuro sulle labbra, provocando la mia risata.

-Non potrò baciarti fino a domani?-

-Esattamente, sopravvivrai, tranquillo- mi fece l'occhiolino e indossò un paio di scarpe alte, che andavano a completare la sua figura.

Lídia POV

Quasi vicini all'ingresso della sala, sentimmo già la musica rimbombare sulle pareti. Alisson aveva organizzato le cose in grande. Quando feci per aprire la porta, Neymar mi bloccò delicatamente il braccio. Lo guardai confusa.

-Aspettiamo cinque minuti, ci sta raggiungendo Kylian- mi stupì e lui se ne accorse -l'ho invitato e mi ha detto di sì- spiegò.

Ero contenta della svolta che aveva preso la questione Neymar-Mbappe. Era evidente che a Neymar mancasse il suo amico, ed era riuscito a superare i rancori per mettere di nuovo al primo posto l'amicizia.

Kylian ci raggiunse relativamente presto, e insieme entrammo nella sala addobbata a festa.

-Mi sento un pesce fuor d'acqua- scherzò Kylian. Ney gli diede una pacca sulla spalla e insieme raggiunsero il tavolo al centro della sala, con alcune bevande e stuzzichini. Io li aspettai vicino all'ingresso, guardandomi intorno per studiare la situazione. Mio padre stava mangiando qualcosa in compagnia di Vinicius e Casemiro, dall'altra parte della stanza: nonostante fossimo tornati in rapporti quasi normali, preferii non raggiungerlo. Venni distratta da Neymar che mi porgeva un drink, di ritorno dall'angolo bar.

-Non credi che dovremmo darci una calmata?- osservai con un sopracciglio alzato e un'espressione incerta il volto. Stavamo bevendo dal pomeriggio, non era molto salutare per un calciatore.

-Oggi festeggiamo la vittoria, domani si pensa alla salute- Neymar era entusiasta. I suoi occhi sprizzavano felicità, sprizzava allegria da tutti i poi. Sorseggiò parte del mio cocktail prima di lasciarmelo finalmente in mano.

-Mh, ho scelto bene-

-Cretino- risi e bevvi la parte rimanente del bicchiere. Il cocktail era abbastanza forte, ma scendeva facilmente. Aveva ragione Neymar, eravamo lì per festeggiare.

***

Il tempo di consumare altri tre drink e potevo ufficialmente dire di essere ubriaca; conoscevo i miei limiti, e sapevo di non averli superati, ma probabilmente altri fattori mi rendevano fisicamente più vulnerabile. L'umore degli ultimi giorni aveva lasciato a desiderare, e in più le temperature super calde e umide mi facevano sentire fiacca per tutto il tempo; senza dimenticarsi della bottiglia di champagne del pomeriggio. Mi sedetti comodamente su un divanetto in fondo alla sala, osservando divertita e confusa le sagome degli altri giocatori che ballavano e, probabilmente a causa dell'alcol, si sdoppiavano ai miei occhi. Neymar era impegnato da un'oretta buona a giocare a poker, come sempre, con i soliti. Ne avrebbe avuto ancora per un po'.

Spostai lo sguardo verso i cuscini del divanetto, cominciando ad accarezzarne uno con gesti meccanici. Sentii qualcuno sedersi vicino a me: Kylian.

-Stai bene? Ti ho vista barcollare prima- la sua espressione preoccupata mi fece scoppiare a ridere. Lui, probabilmente, non vedeva tutto questo divertimento, perché mi prese fermamente il braccio e mi chiese di nuovo –Lídia, stai bene?-

Save me || Neymar JrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora