Come i tulipani

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[Prima reunion del 2023 dopo la vittoria di Mattia di Amici 22. Il punto di vista è di Mattia ed è in terza persona].

Mattia non aveva la minima idea di dove si trovasse in quel momento.

Aveva appena aperto gli occhi dopo un lungo viaggio di cinque ore in auto, direzione Bari. Si era svegliato stropicciandosi gli occhi, come un bambino, e subito si era guardato intorno mentre udiva la voce meccanica del navigatore fornire le indicazioni al guidatore. I finestrini oscurati mostravano dinanzi ai suoi occhi una serie di villette basse, proprio quelle del suo quartiere.

Improvvisamente il cuore iniziò a pompare con più forza. Si portò le mani in viso, respirando profondamente e strisciando le mani sulle guance. Era finalmente arrivato, era tornato a casa. L'auto si era fermata dinanzi a un'abitazione diversa, il suo quartiere lo aveva passato già da un po'.

Mattia non proferì parola: era ancora assonnato, neanche aveva realizzato di stare per ri-abbracciare i suoi familiari. Nove mesi distante dalla sua città, dalla sua vita precedente: come aveva fatto a resistere? Se lo chiedeva spesso e puntualmente si ripeteva che era stato proprio il suo sogno a permettergli di resistere.

Ce l'aveva fatta, alla fine. Aveva sollevato quella coppa con gli occhi gonfi di lacrime e un sorriso enorme sulle labbra. Se si concentrava poteva ancora avvertire le gambe tremare dall'ansia, le emozioni che facevano fatica a rimaner quiete, la salivazione azzerata. Si rivedeva dinanzi allo schermo, con Angelina stretta tra le braccia e la mascella che tremava, prossimo al pianto. Neanche ricordava cosa avesse realmente provato quando la carta con il suo volto e il suo nome era spuntata sul led dorato dello studio. Era scoppiato in lacrime, si era accasciato sul pavimento e le urla lo avevano soffocato. Ricordava i coriandoli dorati riempirgli la chioma bionda, i singhiozzi registrati dal microfono e la sensazione di incredulità farsi strada nel petto.

Mattia aveva fatto fatica a crederci e anche in quel momento, spaparanzato sul sedile dell'auto, guardava la coppa sul sedile accanto al suo con occhi increduli. 

È davvero mia? Continuava a ripetersi in mente. Ho davvero realizzato il mio sogno?

Non sapeva rispondersi, non ci riusciva. Aveva bisogno di tempo per realizzare il tutto.

Distolse lo sguardo dalla coppa quando udì l'autista chiudere la portiera anteriore. Si sistemò i ricci biondi sulla fronte e osservò ciò che lo aspettava fuori dalla macchina. C'era qualcuno in fondo al viale, era abbastanza sicuro che l'autista ci stesse parlando. Tuttavia, non si focalizzò sullo scoprire la sua identità; erano troppo lontani e non aveva gli occhiali con sé. Al che tornò a sedersi composto, sbadigliando e pigiando sul display del cellulare per avvisare sua madre del suo arrivo in città.

Mattia, 20:08.
Sono arrivato. L'autista però si è fermato nel quartiere dopo il nostro e sta parlando con qualcuno.

La madre, come se stesse aspettando quel messaggio da giorni, rispose all'istante.

Mamma, 20:09.
🤭

Mattia si accigliò all'istante. Fissò quella faccina con mille punti di domanda nella testa, nonostante la sua mente fosse troppo stanca per ragionare.

Sollevò lo sguardo dal telefono, si voltò e tramite i vetri oscurati tornò a osservare l'autista gesticolare con la figura davanti a lui. Erano leggermente più vicini rispetto a prima, la vista non faceva più fatica a scorgere i loro contorni. Però era esausto di aspettare e l'unica cosa che voleva fare in quel momento era dormire.

Con uno sbuffo spazientito tornò a sedersi nuovamente sul sedile, fissando il vuoto dinanzi a sè. Era così assonnato che non aveva neanche le forze di chiamare a gran voce l'autista per tornare definitivamente a casa. Ma proprio mentre le sue palpebre stavano per abbassarsi, sul display del suo cellulare spuntò una nuova notifica. 

Nudi Nella Tempesta - OsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora