Capitolo 24

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Avevo sbagliato a confidarmi e fidarmi

«Come fai a vivere così tranquillo?» domanda Anna con lo sguardo fisso nell'oscurità. La guardo per un po', ma lei non volta il suo sguardo, allora anche io giro la testa e porgo il mio sguardo fisso in avanti e le rispondo.
«Cosa ti fa capire che io sia tranquillo?»
«Tia madre mi ha raccontato che hanno tentato di ucciderla, ma per non si sa quale motivo, non lo hanno fatto» sembra quasi che la mia domanda non sia stata proprio formulata, vista la sua risposta.
«Non è vero! È caduta dalle scale e ha sbattuto la testa..» Mia madre deve imparare a farsi i fatti suoi, proprio ad Anna doveva raccontare la verità?
«Cosa hai chiesto a mia madre? Sei venuta a casa mia apposta non è vero? Volevi scoprire cose che magari ti sei costruita tu nella tua mente?» ho abbandonato il timone e sono di fronte a lei che le urlavo contro con le mani aperte sul suo volto. Giordano tenta di calmarmi e mi spinge a sedermi sul divano.
«Io voglio solo aiutarti…» la voce di Anna mi arriva ovattata, le mie orecchie fischiano e la testa inizia a pulsare. Prendo il mio spray tranquillante e faccio tre spruzzi. Inizio a respirare tranquillamente e mi stendo osservando il cielo stellato. Il rumore dell'acqua tagliata dal passaggio della nostra barca mi culla, e questo venticello mi rilassa, chiudo gli occhi e cerco di riposare.
«Stai seguendo una pista?» sento il mio avvocato chiedere ad Anna, ma la sua risposta non arriva mai.

«Ho scoperto un po' di cose, e oggi avrei voluto parlare con Riccardo proprio di questo. Sappiamo che c'è un gruppo di persone che si spaccia per "guaritori dell'anima", si fanno chiamare "sostenitori dello spirito, invocatori della luce". Tu sai qualcosa su questo gruppo? Sai chi ci fa parte?»
«Come ci siete arrivati a questo gruppo?» Giordano cerca di sviare il discorso, sperando che Anna non insista.
«Sul corpo del Dottor Congedo, dopo un'attenta analisi dell'anatomopatologo, sì è scoperto un marchio, come se qualcuno avesse lasciato la sua firma. Per il momento le nostre ricerche hanno portato a delle supposizioni. Stiamo facendo delle ricerche più approfondite e volevo chiedere a Riccardo se lui sapeva qualcosa, sul gruppo, se il dottore faceva parte di qualche setta. So che avevano un rapporto confidenziale, magari poteva aiutarmi. Ma è sempre così scontroso quando gli faccio qualche domanda»
«Fino a oggi ne ha passate tante, non è semplice per lui vivere serenamente. Tenta in tutti i modi di essere forte e di resistere, però basta fare la domanda sbagliata che Riccardo si trasforma. Se non sono invadente, potrei sapere che tipo di marchio avete trovato?»
«Io veramente vorrei aiutarlo. Voglio scoprire tutta la verità. Lo so che non ridarà la pace o non farà ritornare Elisa, ma almeno a tutte le nostre domande ci sarà una risposta. Il marchio è il morso del diavolo o della strega. Abbiamo trovato delle incongruenze, ci stanno lavorando ancora»
«A proposito di Elisa, credi che possa essere ancora viva?» Giordano è al timone e guarda Anna negli occhi. Lei sgrana il suo sguardo e scuote la testa in senso di negazione.
«Guarda, Riccardo sembra dormire serenamente» indica Anna con la testa, e Giordano gira il suo capo per guardare anche lui.
«Sì il tranquillante sembra aver fatto effetto.»
«Senti Anna, Riccardo mi ha fatto giurare di non dire niente a nessuno, perché lui vuole scoprire tutto da solo, ma un aiuto ci serve. Devo poter sapere che mi posso fidare di te. Qui c'è in gioco la vita di tutti noi, chi si avvicina a Riccardo sembra colpito da maledizione.»
«Credi a queste sciocchezze? Credi veramente che una persona porta sfortuna o che se si frequenta si possono avere delle ripercussioni sulla propria vita? Comunque te lo ripeto, voglio trovare anche io la verità e se possiamo evitare la morte tanto di guadagnato.»
«E che mi dici di Luigi? Lo sai vero che lo hanno trovato carbonizzato nel giardino di casa sua?»
«Sì, ho visto il suo fascicolo. Un caso ancora da risolvere, ma secondo me, anche lì c'è un filo che lega tutto, solo che non riesco a trovare il capo della corda per poter capire chi sta architettando tutte queste morti. Non è colpa di Riccardo, lui non farebbe male a una mosca»
«No Anna, non insinuo che Riccardo sia coinvolto. Però i morti sono molto vicini a lui!»
«Sono convinta che ci sia qualcuno di molto vicino a Riccardo a macchinare il tutto.»
«A questo punto non possiamo fidarci di nessuno…»
«Giordano… tu sai qualcosa che io non so…» Anna ha poggiato una mano sulla spalla dell'avvocato, ma il suo sguardo è assente. La sua mente pensa a ciò che ha scoperto, alle foto ricevute da Riccardo e a quella collana con quelle iniziali. Lui vorrebbe parlarle, ma ha paura di tradire la fiducia di Riccardo.
«Anna… ci sono molte cose che non sai, come tante che magari tu sai e noi no…»
«Giordano, cosa vuoi dirmi?»
«Niente… non ha da dirti niente. È vero Giordano?»
«Riccardo? Come ti senti?» Il mio avvocato lascia il timone venendomi incontro.
Anna è paralizzata, credo che ha paura di qualche mia reazione peggiore di quella precedente.
«Di cosa parlavate? Posso esservi d'aiuto?»
«Sì» rispose Anna.
«No» intervenne subito Giordano.
Anna voleva sapere, Giordano invece cercava di tenermi buono, sapeva molto bene come la pensavo. Forse avevo sbagliato a confidarmi con lui e fidarmi.

La Verità Che Uccide Where stories live. Discover now