TISHA

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Lidia mi parlò per la prima volta dopo una settimana strappandomi ai miei pensieri "bene Tisha, vediamo se riesci a camminare così ti vesti e poi Kevin può farti fare un giro per la casa" appena i suoi occhi incrociarono i miei sbiancò "tutto bene signora Lidia?" chiesi educatamente, dovevo mantenere la mia facciata da brava ragazza, lei annuì "si certo, per un attimo mi hai ricordato una ragazza che conoscevo tanto tempo fa" senza capire mi misi in piedi senza fatica e presi i vestiti che mi porgeva "non so se ti andranno bene, devi ancora prendere del peso, forse ti staranno un po' larghi" senza dire nulla, andai in bagno e indossai i jeans con una cintura e la magliettina a maniche corte nera, mi guardai allo specchio e rimasi sbalordita. 

Era la prima volta nella vita che mi guardavo in viso e mi sembrava di avere quattordici anni, per tutta la vita tutto quello che riuscivo a vedere del mio riflesso erano i segni degli abusi che riposavano sulla mia pelle, invece adesso non cera il minimo segno recente, tutti erano cicatrizzati e i lividi scomparsi. 

Deglutii nervosa "bene Tisha, ora devi fare ancora più attenzione, devi assicurarti che non ricomincino, impediscilo a qualsiasi costo" feci un respiro profondo e tornai di la "grazie, in realtà mi stanno abbastanza bene" Lidia sembrava assente mentre mi guardava "d'accordo, vedo che cammini bene, vado a chiamare Kevin" e uscì dalla stanza.

Poco dopo entrò il ragazzo che mi guardò con gli occhi strabuzzati cazzo "stai benissimo" sbuffai, per me non avevano nessuna importanza i complimenti dei maschi "quando ti ricorderai che i miei occhi sono quassù possiamo andare" lo richiamai perché mi accorsi che i suoi occhi si fermarono sulle mie forme leggermente più femminili e morbide.

Non arrossì molto mentre spostava gli occhi sul mio viso "scusa ma sei una bella distrazione senza le coperte addosso" aprì la porta e mi fece strada nei corridoi, mi mostro le tre parti della casa, una per suo padre e sua madre, una per i suoi zii e una per loro ragazzi, mi mostro i giardini, la palestra, la sala cinema e la sauna.

Non mi sorpresero più di tanto le dimensioni di quella casa, sapevo benissimo che i mafiosi erano ricchi sfondati.

Kevin poi mi portò davanti ad uno studio "mio padre e mio zio vogliono parlarti, ci sarò anche io non avere paura" lo fulminai con il mio sguardo più freddo non c'"è bisogno che tu ci sia, non ho paura di loro" vidi che rimase sorpreso dalle mie parole, ma fece un'alzata di spalle "d'accordo, ma rimarrò comunque, starò dietro, non ti accorgerai nemmeno della mia presenza" annuii indifferente prima di bussare. 

Sentii una voce dire "avanti" ed entrammo assieme "mi volevate vedere?" appena incontrai gli occhi dei due uomini vidi che avevano la stessa espressione di Lidia quando mi aveva vista con quei vestiti "tutto bene?"  chiesi. 

Si riscossero "siediti qui" mi sedetti e mi guardarono in maniera fredda "per prima cosa sappi che non ho creduto alla spiegazione che mi hai dato una settimana fa" annuii, sapevo che non ci era cascato "sappi anche che non mi fido di te" annuii di nuovo. 

Sapevo anche questo "detto questo noi non facciamo del male alle ragazzine ed è evidente che tu hai bisogno di un posto sicuro in cui stare almeno finché non ti sarai ripresa del tutto" fece una piccola pausa prima di continuare "mia moglie mi ha chiesto di farti rimanere qui e anche per il fatto che mio figlio Kevin prova molta simpatia per te ho deciso di acconsentire, non voglio obbligarti a raccontarci il tuo passato se non vuoi ma pretendo rispetto per tutti i membri di questa famiglia, spero di essere stato chiaro" annuii senza abbassare lo sguardo "certamente" non mi sorrise prima di farmi cenno di andarmene. 

Mi alzai senza fare nulla ma il mio sguardo cadde su una foto incorniciata di un volto familiare, la mia maschera cadde e agii d'impulso afferrando la foto e guardandola "c-chi è questa? C-come fate ad avere questa foto?" i due uomini guardarono il mio volto sconvolto straniti e Kevin si avvicinò da dietro "tutto bene Tisha?" io scossi la testa "questa è mia madre, come fate ad avere una foto di mia madre?" chiesi priva, per la prima volta dopo anni, della mia maschera di indifferenza.

SPERDUTA NELLA NEVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora