E M M A«Emma!»
Mi richiama mia madre, Agatha, e la sua voce stridula risuona nell'aria.
Allungo il collo verso il viale principale di ingresso, costeggiato da enormi alberi i cui rami dei robusti tronchi pendono, allungando le loro foglie piatte in tutte le direzioni, creando un basso soffitto verde e cupo.
«Dove diavolo sei?» strilla mia madre.
Sento il rumore frettoloso dei suoi passi alle mie spalle.
Il parcheggio davanti casa nostra è già quasi tutto pieno, ciò significa che gli ospiti sono arrivati tutti.
C'è perfino la Range Rover di Noah.
Allora è tornato davvero...
«Sono qui!», esclamo.
Scattando in piedi da terra, tra i cespugli, come un soldato.
Mia madre sbuffa, ha il fiatone, e scende le gradinate bianche del portico, allontanandosi da un vociare che si attutisce sempre di più.
Indossa dei tacchi di alligatore e un trench vintage di burberry: ha un'aria molto accaldata.
«Eccoti, finalmente!», dice brusca.
«Stiamo tutti aspettando te, Emma. Muoviti, vieni dentro.», mi rimprovera e poi mi squadra.
Vorrei chiederle cos'ha da guardare, ma mi mordo il labbro inferiore per evitare di parlare a sproposito come mio solito.
«Potevi conciarti un po' più carina. È un evento importante!», dice lei.
Già...
Scommetto che la festa di benvenuto per tuo fratello che rientra a casa dopo due anni di totale assenza sia la precisa definizione di evento importante.
Almeno, lo è secondo mia madre, che la sua vita è in funzione di quella di Noah.
«E potevi almeno truccarti un po'!», esclama di nuovo, e lancia un'occhiata fugace al vaso di gigli che tengo in mano.
«Ho invitato delle persone, sono tutte dentro casa, Emma! Potevi quantomeno renderti presentabile!», sbraita. «Sei tutta sporca di terra, Emma, guardati.»
A mia madre non va mai bene niente: se mi fossi truccata per l'occasione avrebbe avuto da ridire lo stesso, tipo che voglio attirare troppo l'attenzione.
«Ho messo il lucidalabbra.», ribatto, fingendo che quello che ho alle labbra non sia burro cacao. «E stavo sistemando il giardino...»
«Ti avevo regalato un rossetto la scorsa settimana...», dice mia madre sospettosa. «Come mai non usi mai i trucchi che ti regalo...?»
Avverto una piccola morsa al cuore, soprattutto nel momento in cui esprimo i miei pensieri ad alta voce
«Perché sono brutta pure se mi trucco.», borbotto.
E rivolgo lo sguardo alla nostra immensa villa bianca, attorno la quale c'è una vegetazione di un verde fragile e soave, come se appartenesse al paradiso.
«Tu non sei brutta, Emma.», mi rimprovera mia madre, brevemente. «Devi solo curarti di più...»
Scrollo le spalle, come per farle intendere che non mi importa granché del mio aspetto: e in un certo senso è vero.
Eccetto per una chioma di capelli biondi, non ho tratti particolari.
Ho un viso anonimo, che esprime tutto e niente contemporaneamente, piatto come il riflesso sghembo della luna sull'acqua, e ho un fisico da bambina.
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Remember Me
ChickLitEmma ha due fratelli adottivi : Gareth e Noah che non potrebbero essere più diversi tra loro...🌊🤍 Gareth, biondo; ama fare surf e ha sempre un sorriso caloroso, calmo e gentile, ed è pronto a dare conforto a Emma nei momenti bui. Dall'altro lato i...