Capitolo 33

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«Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie».

Giuseppe Ungaretti

Vivian, con una penna in mano, i gomiti appoggiati stancamente alla scrivania, lo sguardo perso e una ciocca di capelli ondulata a coprirle parte del viso, era assorta nei suoi pensieri.

Immagini degli ultimi eventi della sua vita le scorrevano davanti agli occhi come un film, facendola sentire sempre più impotente.

Erano trascorse poco più di tre settimane da quando, sul portico di casa sua, Alex l'aveva salutata con un bacio in fronte e una decisione da prendere, da quando le aveva chiesto di far chiarezza con se stessa e capire se il loro rapporto fosse abbastanza importante da decidere di svelarsi a lui, da decidere di scoperchiare il vaso di Pandora e far uscire tutti i suoi segreti.

Questa era la prova che Alex voleva, una prova di fiducia e d'amore.

«Ma come faccio...» mormorò in preda all'ansia.

«Prof, prof!»

Si era talmente estraniata dalla realtà da non aver nemmeno sentito che Leonardo, uno dei suoi alunni, la chiamava. Aveva approfittato dell'ora di assemblea per iniziare a correggere le verifiche che aveva assegnato, ma tra una riga e l'altra i suoi pensieri avevano iniziato a vagare a briglie sciolte e alla fine non era riuscita a combinare nulla.

«Prof!» la richiamò nuovamente Leonardo con un tono di voce più alto e sventolandole il palmo della mano davanti agli occhi.

«Leo, sì, dimmi!» esclamò non appena riuscì ad riemergere dal fondale della sua mente.

«Abbiamo bisogno di una mano per l'itinerario, ci aiuta?»

«Certo – asserì Vivian – Fatemi vedere cosa avete fatto finora».

I suoi alunni stavano lavorando alla proposta per il viaggio d'istruzione che avrebbero dovuto presentare al dirigente scolastico subito dopo le imminenti vacanze pasquali. Affinché fosse approvato, il progetto doveva dimostrare il suo fine culturale, quindi era necessario che fosse il più dettagliato possibile. I ragazzi avevano scelto come meta Parigi e, considerati i costi esorbitanti del volo e del soggiorno, ci tenevano a fare un buon lavoro, altrimenti avrebbero visto sfumare la loro opportunità.

«Ecco, Prof, guardi! – disse Ludovica mostrandole il foglio della bozza – Abbiamo messo la Tour Effeil, il Louvre, gli Champs- Élisées e l'Arco di Trionfo».

«Sì, ma così copriamo solo quattro giorni – aggiunse Leonardo – Noi ci dobbiamo stare dieci e Stiffi ci ha detto che ci devono essere almeno sette luoghi culturali da vedere!»

«Ci aiuti prof!» disse in tono implorante Rosalba.

«Ragazzi, state tranquilli! Parigi è zeppa di monumenti e luoghi da visitare, dipende un po' dai vostri interessi... – cercò di tranquillizzarli Vivian – Io vi posso proporre le Musée d'Orsay innanzitutto, Notre-Dame mi sembra d'obbligo e poi ci sarebbe le Jardin de la Tuileries, ma anche le Palais Garnier Opéra, la Place Vandôme, il Panthéon...»

«Ok ok prof! – la interruppe Leonardo – Così sforiamo di brutto!»

«Prof ce li può scrivere? – le chiese Ludovica – Così poi decidiamo quali mettere...»

«D'accordo! Dammi qua Ludo» fece Vivian prendendo il foglio.

«Ah e Prof! – aggiunse Leonardo – Non ci dia buca, altrimenti la Zaccaria e Guidotti ci metteranno il guinzaglio!»

Vivian - La forza di ricominciareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora