🌊E M M A
La casa è avvolta nel silenzio della notte, rotto solo dal ticchettio dell'orologio nel corridoio.
La luce fioca della lampada da tavolo proietta ombre lunghe e inquietanti sulle pareti del soggiorno.
Sono andati tutti a dormire e la casa è impregnata di silenzio.
Sono tutti a riposare nei loro letti... Tutti, tranne me e Noah. Sento ancora addosso l'adrenalina per ciò che è successo questa sera.
Noah è seduto sulla poltrona all'angolo, le braccia incrociate e lo sguardo scuro come un temporale.
Mi ignora del tutto.
Tanto per cambiare.
«Ehi» gli dico.
Le sue labbra si arcuano in un sorriso asimmetrico. «Ehi»
«Serata folle, eh?», provo a intavolare la conversazione. «Per fortuna che siamo riusciti in tempo a scappare dalla polizia»
«Già.» ribatte sbrigativo «Che ci fai ancora sveglia?»
«Oh, avevo sete, e mi sono alzata a prendere un bicchiere d'acqua. Noah, chi è Weston? Perché ce l'ha così tanto con te? Cosa vuole?»
«Non credi che sia ora di tornare a dormire?» chiede con una punta di sarcasmo, senza staccare lo sguardo dall'ombra.
«E perché tu sei qui?»
«Non riuscivo a dormire»
«Perché?»
«Pensavo»
«A cosa?»
Sgrulla la testa. «Niente...»
«Ehi» lo richiamo dolcemente avvicinandomi, e lui alza la testa; i suoi occhi scuri mi trafiggono, ammonendomi. «Sai che puoi dirmi tutto, non è vero?»
Sorride amaramente. La disposizione strategica degli spigoli sul suo viso gli conferisce sempre quell'aria sardonica, anche quando in realtà è serio o avvilito.
Non posso negare a me stessa che è diventato incredibilmente più bello in questi ultimi due anni.
Si volta verso di me curioso: forse, sta cercando di capire come mai mi sono imbambolata a fissarlo.
«Non posso», afferma risoluto.
Ma è come se tra noi si fosse appena creato un momento di tregua.
I suoi occhi ombrosi mi fanno perdere ogni traccia del discorso che mi sono preparata. «C-che cosa non puoi?»
«Dirti tutto»
«Non puoi?», ripeto confusa.
«No»
«Altrimenti?»
«Altrimenti ti faccio male»
Il cuore mi balza nel petto, e avverto un principio di vertigine affondare nel mio stomaco: potrei morire seduta stante.
«Sei sempre così evasivo» Gli faccio notare ridacchiando per nascondere l'imbarazzo, mentre i suoi occhi indiscreti scrutano avidamente le mie gambe. Le sue mani robuste stringono i braccioli della poltrona, come per controllarsi.
«E tu sei sempre così...?»
«Così?»
«Fumi, vai alle feste, ti diverti con i ragazzi» spiega.
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Remember Me
ChickLitEmma ha due fratelli adottivi : Gareth e Noah che non potrebbero essere più diversi tra loro...🌊🤍 Gareth, biondo; ama fare surf e ha sempre un sorriso caloroso, calmo e gentile, ed è pronto a dare conforto a Emma nei momenti bui. Dall'altro lato i...