Gazzelle

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La paura era che da un momento all'altro potesse materializzarsi di fronte a sé, sbarrandole la strada e impedendole di raggiungere al più presto un luogo sicuro. 

Per anni aveva considerato lui quel posto sicuro, ma le era bastato uno schiaffo, un rapido colpo sulla guancia, sferrato da lui in un attimo di rabbia, durante una delle più stupide litigate che avessero mai fatto per fargli capire che quel posto non era poi così sicuro.

Aveva deciso di lasciar scorrere, si ostinava a pensare che si fosse trattato di un solo caso e che non sarebbe mai più successo. Si sbagliava.

Da quel momento fiorirono un'infinità di scenate di gelosia, insulti senza alcun valido fondamento e lividi che le ricordavano per settimane quanto facesse male il silenzio. Aveva scelto la strada dell'"omertà" per comodità, per non dover intraprendere un'avventura tra tribunali e avvocati che avrebbero prosciugato fino all'ultima goccia del suo misero stipendio e delle sue già troppo scarse energie. Ma soprattutto, per non far preoccupare i suoi genitori. Suo padre, poverino, soffriva si cardiopatia, era convinta che una terribile notizia sulla sua unica figlia non avrebbe di certo fatto bene al suo cuore.

Tanto, se la cosa si aggrava, posso sempre fuggire provava a sopprimere le ansie con questo pensiero, l'idea di avere un piano B era l'unica cosa che la separava dall'attacco di panico. C'erano attimi però, in cui il pensiero di aver un'altra opzione veniva a mancare.

E se non riesco fuggire?

Era in questi casi che le paure le sfuggivano di mano e si trasmutavano in aritmie, sudorazioni e spasmi muscolari.

Ora che correva con tutte le forze che aveva nei polpacci, non aveva tempo per pensarci, stava finalmente realizzando quanto si fosse aggravata la faccenda. Stava attuando il tanto pianificato piano B e pregava in tutti i modi affinché non fallisse. Capì che doveva agire al più presto per salvarsi la pelle, rapidamente analizzò le opzioni a sua disposizione:

- Continuare a correre per tutta la notte nel labirinto di vicoli di Palermo con il conseguente vantaggio di essere difficilmente preda di lui ma facilmente preda di altri malintenzionati che si aggirano per la città durante l'oscurità.

- Rifugiarsi a casa di un amico che abita poco distante da lei in un piccolo appartamento di un complesso popolare a Borgo Nuovo. Ma con ogni probabilità sarà la prima meta di lui nella sua ricerca.

Pochi metri la separavano dalla seconda opzione, scelse istintivamente questa, sperando che il suo amico fosse in casa e che potesse ospitarla per tutta la notte e magari per qualche giorno.

Il fiatone cominciava a farsi sentire, avvertiva un formicolio al braccio. Lo stesso braccio che qualche minuto prima era stato preda di una terribile morsa con cui l'aveva immobilizzata mentre con l'altra mano le serrava in un pugno i suoi lunghi capelli castani. Per tutto quel tempo non aveva sentito alcun dolore, come se il suo organismo si fosse abituato a quel tipo di male o come se il suo cervello cercasse di allontanare ogni singolo elemento che le facesse rimembrare l'immagine di lui. Quella sera però il dolore era troppo forte per essere aggirato. Sentiva il calore risalirle dal braccio che gli pulsava come se volesse squarciarsi e fuggire da quella gabbia chiamata pelle. Anche la testa le pulsava, anche se erano passati svariati minuti dalla terribile colluttazione, poteva ancora avvertire ogni singolo capello che veniva tirato con ferocia.

Si chiedeva se meritasse tutto questo, se fosse la giusta punizione per averlo tradito. Alla fine era stata costretta, lo aveva percepito come un impulso naturale, come quando si sente il bisogno di mangiare, bere o andare in bagno. Nel momento in cui si era ritrovata di fronte l'occasione di concedersi a un altro uomo non ci aveva pensato due volte. Il suo fidanzato aveva già iniziato dimostrare i primi segni di violenza e lei cominciava lentamente a perdere l'attrazione, così, dopo un'intera serata di corteggiamento nella discoteca "2001: A space Odissey" ebbe un rapporto nel parcheggio con una nuova conoscenza, uno sconosciuto che però era riuscito a toccarle i tasti giusti. Non le importava più nulla del suo ragazzo, anche se l'avesse scoperta, aveva il piano B a portata di mano.

"Tutto questo è reale?"Where stories live. Discover now