Nel frattempo, riceve una chiamata da parte di sua mi madre e la prende quasi subito, dopo averla passata subito in auricolari.
<Mamma... Ciao> , dice con mezzo sorriso <Tesoro... Che fai? Sei con la nonna?> <No. Sono uscito un po'... Sai, per smaltire un po' i pensieri> <Hai fatto bene. E che hai fatto di bello?> <Locale. Ma ad una certa mi sono reso conto che la musica mi infastidiva e sono andato via. Sono in macchina ora. . . - mette la freccia per svoltare a sinistra nel frattempo -... Tu? Che fai?> <Sono a casa . In realtà aspetto tuo padre... > <Dov'è andato? Perché non è a casa?> <Cena aziendale. Lui e le sue maledette cene a cui non può fare a meno>
In qualche modo, il tono di sua madre non gli è piaciuto.
<Tutto bene con papà, vero?>, chiede perplesso <Certo. Che vuoi che succeda?> <La tua voce... Non lo so... Non mi ha convinto> <No. Devi stare tranquillo! La mia voce è rotta da quando ho perso il mio dolcissimo papà>
Alberto stringe appena il volante.
Non è facile parlare di suo nonno. Così come per Camilla, parlare di suo padre.
<Scusa. Non volevo sottovalutare il momento> <Difatti non l'ho pensato. Tranquillo Alberto... Questo momento passerà ok? Impareremo a conviverci... Ma... > <Ma?> <Ti ho chiamato perché ho bisogno di sapere una cosa. Volevo farlo di personale ma raggiungerti a Marsala è diventata una vera e propria impresa. Il lavoro mi porta via tantissimo tempo> <Possiamo farlo tramite telefono. Siamo abituati dopotutto>, sorride appena <Pensi davvero di gestire l'azienda del nonno a dieci mila chilometri di distanza?> <Mamma... Sto creando un cerchio qui, affinché possa affidarmi a loro e lavorare tranquillamente da San Diego. Ho tutto sotto controllo> <Io dico di pensarci! O resti qui, o torni a San Diego e lasci a qualcun altro il tuo posto. La nonna ha grandi aspettative e non puoi deluderla> <Non posso lasciare San Diego! Ho la mia vita lì! C'è Rosie!> <Rosie? Ma parli di sempre di lei ma non ci sono mai stati progressi tra voi. Magari non è quella giusta! Magari sei ancora in tempo per cambiare vita?>
Alberto corruga la fronte e accosta la macchina in una sosta d'emergenza per parlare con più tranquillità.
<Si può sapere che ti prende mamma? Come puoi dirmi queste cose?>
La donna silenzia un attimo.
Tempo di riflettere e torna a farsi sentire.
<Scusami> , dice solo e Alberto sospira
<È ok... Solo che tutta questa pressione non mi sta facendo bene mamma! Sto perdendo la testa> <Lo so. Ed è per questo che... Niente... Tu conosci le tue forze e i tuoi limiti. Se hai deciso così, così sarà. > <Ho bisogno anche di te. Di te e papà insieme... Una sorta di squadra, come dire...> <Siamo ad un'ora e mezza di strada e abbiamo dei lavori che a stento ci permette di vederci la sera. > <Il nonno non c'è più, e non ho voglia di vedere crollare il suo impero mamma! Sei ad un'ora di distanza, e io cosa dovrei dire? Possiamo farcela! Lasciamo la nonna con una speranza accesa nel suo cuore. Lei in quei terreni sente la presenza di nonno... Vede il nonno dappertutto in realtà... Ed è per questo che devo assicurarmi che continui a calpestare quel territorio. Ci sono persone che verrebbero l'anima per avere tutto ciò! > , Spiega, gesticolando con una mano <Hai ragione! La tua determinazione di sempre! Ecco cosa hai ereditato dal nonno> , sorride <Lui mi ha insegnato ad essere così e gli ho promesso che lo avrei reso fiero di me. Non deluderò>
...............
Alberto è appena arrivato a casa.
Parcheggia e cammina lungo il vialetto, intravedendo dalla finestra della cucina, una leggere luce.
"Ah nonna! Sei sveglia". Pensa.
Entra tranquillamente, visto le chiavi personali che ha sempre avuto con sé e la raggiunge, trovandola seduta sulla poltrona dove Alberto ha passato gli ultimi giorni, e sulle gambe un grande e antichissimo album di fotografie.
Con mezzo sorriso si avvicina a lei, mettendosi alle sue spalle dopo averle dato un bacio.
Posa gli occhi su quella meravigliosa foto in bianco e nero che ritrae Rosetta e Alberto mentre si scambiano un bacio.
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<Che meraviglia... > , sussurra Alberto, con occhi lucidi <Siete bellissimi qui... >, sussurra ancora , senza mai staccare gli occhi dalla foto
Rosetta sorride.
<Quel giorno mi sono sentita la donna più felice e fortunata del mondo. Tuo nonno aveva una fila di donne pronte a conquistarlo, ma lui ha avuto occhi solo per me. Mi sono sentita unica dall'inizio alla fine del nostro matrimonio. Uomini così sono rari> , commenta Rosetta <Hai ragione. Sono un uomo anch'io e sono sicuro che come nonno, compreso me, non ce ne siano poi molti sulla terra. Ma questo vale anche per te. Voi siete stati un vero esempio di amore... Grazie per questo> ,passa la foto e lascia poi un bacio sulla mano della donna <E tu? Che mi dici dell'amore?>
Alberto passa una mano tra le ciocche in maniera tesa.
<Come va con quella ragazza?> , continua la donna <Va...> , fa spallucce <Va? Tutto qui?> <È un periodo un po' particolare. Tutto qui... > <Alberto... Sono tua nonna, è vero, ma sono stata la tua più grande confidente. Non lo dimenticare figliolo! Quante volte ti sei confidato con me piuttosto che con tua madre?> , sorride, poggiando la mano su quella di sua nipote <È vero. Come dimenticare> <E allora? Cosa ti succede? I tuoi occhi parlano anche se non vorresti> <C'è qualcosa che... Insomma... Che mi turba. > <Ovvero?> <Rosie mi sta nascondendo qualcosa e l'ho scoperto qualche minuto prima di prendere l'aereo per venire qui. Non le ho detto nulla e quindi sono un tantino in ansia per questa questione lasciata in sospeso> <È così grave?> <Dipende da come vediamo le cose.> , sorride teso <Posso darti un consiglio da donna vissuta? > <Certo nonna... Te ne sto parlando perché so che i tuoi sono consigli costruttivi> <se c'è qualcosa di cui hai bisogno chiarezza, parlane con lei. Alla lunga, tenersi tutto dentro può compromettere il vostro rapporto e credimi, è un gran peccato perché si potrebbe evitare di arrivare a tanto. Dire ad una persona cosa ci fa stare male quella determinata cosa, o anche io spiacevole comportamento, è liberatorio. > <Si, lo so...>, sospira, strofinando palmo contro palmo <Il punto è che molto probabilmente la mia è solo paura di affrontare questo argomento> , aggiunge
Si alza, sorride e le lascia un bacio sulla guancia, dicendole "buona notte".
Prende a camminare verso la porta che porta al corridoio.
La nonna lo osserva.
<Alberto...> , lo richiama
Lui si gira.
La guarda. <Dimmi> <Se ti ha fatto del male è giusto che lei lo sappia...> <Grazie nonna. Per tutto> , sorride appena e lascia la stanza senza averle risposto.
Forse nonna Rosetta ha ragione.
Rosie gli ha fatto del male e , anche se cerca di ignorarlo al momento, fuoriesce inevitabilmente dalle sue parole e dal suo comportamento.