20

630 113 23
                                        

Quelle lancetta hanno continuato a camminare e con loro, anche l'ansia e la tensione per tutti coloro che attendono notizie di Alberto al di fuori della sala operatoria.

<È fatta! Intervento riuscito...> , è il nostro bravissimo chirurgo ad averlo detto

L'intervento di Alberto è andato bene, forse anche più del previsto e questo grazie alla corporatura consistente del ragazzo e per la forza interiore che è venuta fuori in qualche modo.

Tutti in sala operatoria sorridono felici.
Il chirurgo , l'anestesista, lo strumentista e via dicendo.

Unica nota negativa è che bisogna aspettare le prossime ventiquattro ore per determinare il "fuori pericolo".

Giulia, attende nel corridoio riservato ai medici, notizie su Alberto.

Va avanti e indietro, mentre ingoia ansia.

Ha pregato tutto il tempo per Alberto, eppure al momento è solo un "nome" come tanti.

Quando vede suo padre uscire dalla sala operatoria con braccia alzate, cerca di capire cosa vorrebbe dirle.

Ma è bastato vedere quel sorriso che fino all'attimo prima era coperto dalla mascherina, per capire che l'intervento ha avuto esito positivo.

<Ce l'hai fatta?> , cammina verso di lui, felice
<Già! Ce l'abbiamo fatta! Intervento riuscito ma... >
<Ma? Le ventiquattro ore, vero?>
<Si Giulia. È stato tanto difficile questo intervento ma come ho già detto, questo ragazzo è una forza della natura>

Anche gli occhi di Giulia sorridono.

<Grazie papà... Sei il migliore> , lo abbraccia
<Giulia... Posso farti una domanda?>
<Certo>

Si stacca.

<Lo conosci?>
<Ehm ... No ... Ma è l'amico di un mio amico, o meglio, l'amico, dell'amico di Salvatore... Ok, non lo conosco>, per l'impaccio si è incartata
<Ok... Ho capito> , ride
<Ora vado a cambiarmi. Sono a pezzi>
<Ci credo! Ma sei l'angelo di quel ragazzo! Lo hai salvato papà. Te ne sarà per sempre grato>
<È lui che è forte! Ha combattuto tanto... Pensa che abbiamo trovato difficoltà respiratorie perché uno dei polmoni era particolarmente lesionato. Ma con il nostro intervento andrà sempre meglio.>
<Quanto resterà in osservazione?>
<Credo che lo terremo per una quindicina di giorni. Ma prima, dobbiamo sperare che queste ventiquattro ore le superi>
<Ce la farà! Me lo sento>

Prende le mani di suo padre e le stringe nelle sue.

<Posso andare da lui?>
<Lo stanno per uscire dalla sala, dovresti attendere. Ma... Attenta a te signorina! None la racconti giusta>, la guarda, assottigliando gli occhi
<Davvero papà! Non lo conosco... Ma è un ragazzo giovanissimo e io ... Come dire... Non avrei avverare il suo decesso. Oddio che brutta parola>
<Speriamo che questo non accada>
<Ah, papà! Ti ricordi Alberto Barone?>
<Come no! Certo che lo ricordo... E ti voglio ricordare che a casa si beve solo il suo vino>
<Vero... Ecco... Alberto Torrisi è suo nipote>
<Cioè? Quel ragazzo è il nipote di Alberto?>
<Si>
<Non lo sapevo! Stesso nome... Effettivamente>
<Alberto Barone ti guarderà da lassù per aver salvato suo nipote>
<Ho fatto il massimo... Ora tocca a lui a continuare la sua lotta>

.........

Giulia è uscita fuori per informare amici e famigliari di Alberto.

Finalmente un mezzo sorriso di sollievo si è stampato sul volto di tutti.

Ma quelle ventiquattro ore, non sono da sottovalutare e in un certo senso, continuano a conservare l'ansia che hanno già conosciuto nelle lunghe ore di intervento.

𝑹𝒆𝒔𝒕𝒂 𝑪𝒐𝒏 𝑴𝒆 + Audio Libro 🎧Where stories live. Discover now