CAPITOLO 7

148 4 0
                                    


HAZEL

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.


HAZEL

«Prima di aprire una nuova questione volevo riprendere un punto dell'incontro precedente.» Cerco il file sul PC e lo apro sullo schermo. «Capita di tanto in tanto che il New York Times ripubblichi articoli di giornali di minor calibro, un atto che conferisce grande visibilità allo scrittore e come è stato reso noto più di un giornalista dell'università ha avuto la grande sorpresa di trovare il proprio nome a pochi centimetri da quello di grandi celebrità. Neanche questo ha compromesso o perlomeno influenzato il ritmo concorde che sostieni di sentire all'interno della redazione?»

Jake si appoggia allo schienale della sedia distogliendo l'attenzione dal cellulare. «Mentirei se dicessi che quando succede non ci sono screzi o frecciatine, ma la cosa non si protrae mai per più di qualche giorno.»

«Da quando sei entrato a far parte del mondo del giornalismo c'è stato un momento in cui ti sei pentito della scelta fatta?»

Oggi è completamente distratto, gli devo ripetere le domande più di una volta e le risposte ci sono, ma non sembrano mai esaustive.
«No, non c'è stato. Anche quando non ero sicuro dei miei pezzi il direttore mi infondeva grande fiducia circa le mie potenzialità e ciò mi ha spinto a credere in quello che facessi. So che c'è chi dice che dobbiamo essere i primi sostenitori di noi stessi, ma credo che per alcuni questa consapevolezza arrivi dopo un rito di passaggio dove chi è intorno a noi ci aiuta a trovare quella forza.»

Mi soffermo qualche istante sulle sue parole sorprendendomi ad ammettere che mi piace questa sua visione. Negli ultimi quattro anni specialmente mi sono ritrovata a fronteggiare i miei problemi e le mie insicurezze sempre da sola per cui mi sono convinta che nessuno a parte te stesso può indurti in un cambiamento se tu per primo non lo vuoi, al contempo però il mio cuore ha sempre sperato di incontrare qualcuno che potesse affiancarlo e magari insegnargli come battere regolarmente.

«Se uno dei tuoi colleghi viene da te dicendoti che sta riscontrando grosse difficoltà nella stesura del pezzo come ti comporti?»

Lui mi guarda un attimo spaesato per poi ricomporsi e credo assopire nella sua testa il quesito che gli ho posto.
«Quando sono fortunato e me lo dicono per tempo do una mano sia per la ricerca dei materiali che per la correzione della bozza, tant'è che mi capita spesso di restare una o due ore in più in redazione. Quando invece si tratta di faccende dell'ultimo minuto o si sostituisce il pezzo con un altro già pronto o lo si affida a qualcuno che lo possa scrivere in pochissimo tempo.»

Jake si alza e comincia a girovagare per l'aula e mi sembra di rivedermi quando sono in un posto che mi fa sentire un nodo alla gola e tanta voglia di fuggire, in cui mi sento in trappola.

Cadere e volareWhere stories live. Discover now