Capotolo 38 (L'informatore)

212 15 3
                                    

Alex parcheggió la moto ad un isolato di distanza dal luogo dell'incontro. Si sollevò il cappuccio sulla testa in modo da non essere riconosciuta. L'incontro con il suo informatore detto il Tigre, avveniva sempre nello stesso luogo isolato e sempre allo stesso orario 01.00 del mattino. La vita dei delinquenti iniziava a quell'ora e non alle 8.00 del mattino come tutte le persone normali. E poi le luci ofuscate delle tenebre andavano a favore di chi non voleva essere visto.

Alex atesse. Faceva freddo. E la nebbiolina uscì dalla sua bocca mentre respirava. Guardò l'orologio erano le 01.30 il suo informatore non era ancora arrivato. Era strano. Tigre era sempre stato puntuale. Che l'avessero scoperto? Che fosse tutta una trappola? Aveva un mirino puntato alla testa a sua insaputa? Stava per morire?

Immaginó per un attimo il suo cadavere stesso lì, in quel posto orribile pieno di spazzatura di tutti i tipi, tra topi e scarafaggi. Il corpo scomposto, privo di vita. Immaginó il ritrovamento da parte di qualche barbone. La chiamata di un agente giunto sul posto che informa la centrale. La centrale che informa Nath. Il suo dolore, giunta sul luogo, per scoprire che era tutto vero e non un probabile scambio di persona. La chiamata al medico legale, Claire che si precipita, e scoppia in lacrime per poi tirarsi su e fare il suo dovere, il suo lavoro. Questa volta non aveva davanti a sé il cadavere di uno sconosciuto bensì quello della donna che amava e che non c'era più. L'immagine di sé stessa sul suo tavolo, lei col bisturi in mano per l'autopsia. Il suo strazio nel dovere sezionare il cadavere della donna amata.

Scacció via quei terribile pensieri. Era allerta, la pistola carica. L'unica pecca, non c'era neanche un posto dove ripararsi in caso di un conflitto a fuoco. Era completamente scoperta. Ma non poteva farci nulla. Prima di morire si sarebbe portata con sé, all'inferno, alcuni figli di puttana.

Sentí un rumore ed era pronta ad estrarre la pistola ma non serví.

"tranquilla Boss. Sono io." disse Tigre avvicinandosi.

Tigre era un ragazzo di trentatré anni. Alto e magro. Con i capelli ricci e neri. Occhi scuri. Era straniero. Era arrivato con uno dei balconi che trasportavano gli stranieri in altre terre con la promessa di una vita migliore. Nel tragitto dal suo al nostro paese aveva perso un fratello. Tramite alcuni ragazzi con cui aveva stretto amicizia aveva incontrato l'avvocato, prometteva loro lavoro e invece con la scusa che non avevano il permesso di soggiorno, li usava per i suoi loschi scopi, incastrandoli. Tutta la sua famiglia era finita a "lavorare" per lui.  Suo padre e i suoi fratelli si erano ribellati e alla fine l'avvocato li aveva fatti uccidere tutti, sotto i suoi occhi. Per lui non erano persone ma solo oggetti da usare. E quando non servivano più o creavano problemi, andavano eliminati. Li aveva definiti giocattoli rotti. L'avvocato stesso in persona gliaveva detto "vedi Taras. Quando un giocattolo è difettoso, rotto o non ti soddisfa più, sai cosa si fa? Si sostituisce. Capisci?" e dopo diede l'ordine di ucciderli. Da quel giorno aveva iniziato a collaborare con la polizia.

"sei in ritardo" l'ammoní.

"scusa Boss. Ho dovuto fare la strada più lunga per venire. Mi tengono d'occhio."

"ti hanno scoperto?" chiese preoccupata per lui.

Lui sorrise "perché non sono tutti gentili come te, Boss?"

"il mondo sarà sempre pieno di cattivi"

"sono stato attento. Ma sospettano di me. Ho fatto troppe domande."

"cosa hai scoperto?"

"mi dispiace Boss. Non molto. L'avvocato è uomo pericoloso. Non lascia tracce." le diede un foglio con sopra scritto dei nomi "sono i nomi di quelli che seguivano tua fidanzata. Dottoressa. Il terzo della lista ha messo bomba a bar, tuo amico" poi le diede due foto, "ho sottratto queste." ritraevano Nath, era la prova che seguivano anche lei.

A young...brilliant... Detective Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin