35

1.7K 60 7
                                        

angela's pov
"ehy sarah"
le sussurro scuotendola leggermente.
lei dopo poco apre gli occhi, giusto il minimo per guardarmi
"che c'è? dobbiamo andare?"
chiede sbadigliando
"no no, sono solo le 5"
lei mi guarda confusissima e mi viene da ridere ma mi trattengo
"perche sei vestita allora? ci siamo addormentate 30 minuti fa"
dice girandosi dall'altra parte del letto e dandomi le spalle.
mi alzo e vado da quel lato
"senti non riuscivo a dormire e ho pensato che potremmo farci un giro"
lei alza lo sguardo, guardandomi come se avessi appena detto una assurdità.
"e perche mai?"
chiede, facendo un altro sbadiglio
"dobbiamo essere qui entro le 8, abbiamo tempo... e voglio stare da sola con te ancora un po' "
con quell'ultima frase sembro averla convinta un pochino, ma non abbastanza
"e potrai dormire nel pullmino, ci vorranno ore"
il concerto si è tenuto a genova e diciamo che non è proprio vicinissimo a roma.
lei sbuffa sonoramente, mostrandomi grande dissenso.
"dammi qualcosa da mettere"
dice ricordandosi di essere nuda.
apro la sua valigia e le prendo l'intimo e dei vestiti.
si veste molto lentamente, sta ancora chiaramente dormendo.
per svegliarla del tutto vado ad accendere la luce
"ahia!"
dice chiudendo gli occhi più volte
"muoviti"
i miei occhi cadono sul suo seno nudo e lei mi guarda male.
"pervertita"
quando esce dal bagno le passo una mia felpa visto che è ancora pieno inverno e usciamo.
"dove vuoi andare?"
chiede appoggiandosi a me.
"ora vedrai"
le dico eccitata, so che lo adorerà.

camminiamo allungo essendo che purtroppo non ho la mia macchina con me.
lei mi stringe a se, timidamente.
dopo tutto il coraggio avuto ieri e soprattutto la spavalderia, ora è ancora in imbarazzo.
arriviamo nel centro di genova che è bello anche cosi, senza nessuno.
anzi forse è anche meglio.
ci sono venuta molte volte e ormai conosco dei posti davvero carini.
"guarda"
dico alzando da terra un cartellone, proprio davanti al palco dove ci siamo esibite
sul cartellone c'è scritto: "liljolie la nostra saffica preferita"
rido, qualcuno deve averlo perso e io amo quel qualcuno.
"soprattutto la mia"
alzo gli occhi al cielo, divertita.
"gelosona"
il cartellone è ancora in buone condizioni e sopratutto non è enorme, così lo arrotolo e me lo porto con noi.

arriviamo davanti a una piccola stradina e sarah si ferma
"sei sicura di passare di lì?"
annuisco, prendendole la mano.
"non ti faccio stuprare te lo prometto"
lei mi guarda male ma mi segue.
la strada si fa ancora più stretta e più volte sarah si lamenta.
"sei una bambina"
le dico sapendo che l'avrebbe fatta incazzare
"vaffanculo"
dice sorpassandomi e io rido, lei se ne accorge e senza voltarsi mi fa il dito medio.
ormai mi copre la visuale ma quando si ferma fa un verso stupito.
"wow..."
mi fermo accanto a lei, osservando il panorama.
una cosa è certa, il mare della liguria è uno dei più belli al mondo.
questo scorcio poi rende tutto cosi romantico.
"ne è valsa la pena?"
le chiedo sogghignando
"forse"
continua a osservare con attenzione il mare e la spiaggia.
"guarda che possiamo scendere"
lei sbianca, non ci credo...
"hai paura delle altezze?"
lei annuisce timidamente, sospiro
"non è neanche tanto ripida"
dico avvicinandomi alla discesa sugli scogli
"dai su aggrappati a me"
dico e lei stringe il mio braccio.
scendiamo molto lentamente gli scogli ma quando tocchiamo la sabbia lei corre verso il mare.
lei è cosi pura.
amo questa ragazza anche per questo.
è una delle uniche persone in cui fatico a trovare dei difetti.
lei velocemente si leva scarpe e calzini e mette i piedi nell'acqua, pentendosene subito dopo...
"AHH È FREDDA"
dice correndo verso di me
"GRAZIE AL CAZZO?"
dico per poi scoppiare a ridere
"stai zitta"
borbotta sedendosi sulla sabbia.
mi siedo anche io e lei si stringe a me.

"abbiamo ancora 40 minuti prima di dover tornare indietro"
la avviso lei fa un verso per dire che ha capito.
"grazie"
dice dopo qualche minuto di silenzio
"guarda che volevo vederlo anche io il mare"
le dico, mi imbarazza sempre sentire qualcuno ringraziami.
"non per questo! cioe si anche per questo..."
inizia alzando la testa dalla mia spalla per guardarmi.
"...stai facendo così tanto per me e io mi chiedo spesso se me lo merito"
la guardo negli occhi, seria
"sarah smettila"
le dico incazzata, lei si spaventa.
"eh? scusa..."
mi metto una mano in faccia, come fa a essere cosi stupida a volte?
"smettila di ringraziarmi e smettila di credere di non meritarti amore"
lei porta una mano alla bocca, mordicchiando un'unghia.
"se non avessi voluto vederti non sarei partita il giorno dopo natale per 12 ore solo per guardare il tuo sorriso.
se non ti volessi non mi assicurerei che tu ti senta al tuo agio in ogni momento e di certo non starei qui con te adesso!
non lo faccio per compassione ma perche ti amo sarah e mi piace stare in tua compagnia, toccarti e vederti felice"
non so con che forza sono riuscita a dire tutto questo, non sono brava a esprimere le mie emozioni e a volte mi sento a disagio, per questo spesso preferisco le azioni alle parole.
tuttavia dicendolo non mi sono sentita in imbarazzo neanche per un secondo perché mi sento così a mio agio con sarah che mi trasforma.
mi rende una persona migliore.
la guardo negli occhi e ormai loro sono un rubinetto aperto.
piange fino ad arrivare ai singhiozzi e inizio a temere di averla ferita in qualche modo?
lei si butta fra le mie braccia e io la stringo forte, accarezzandole la schiena
"scusa..."
dice fra i singhiozzi
"e di che?"
le chiedo ridacchiando, cercando di farle capire che è tutto okay.
"ho solo paura di essere un peso"
ammette e questo mi spezza ancora di più il cuore
"ma non lo sei cucciola"
continua a piangere per un paio di minuti ma quando finisce mi guarda e ride, forse un pochino a disagio
"sono imbarazzante scusa"
dice asciugandosi le ultime lacrime
"mi piaci anche per questo"
le dico e lei mi da un piccolo schiaffo sulla spalla
"ti amo anche io angela, tanto, tanto, tanto"
sorrido e la porto di nuovo al mio fianco, tornando a guardare l'orizzonte.

poco prima di tornare sarah scatta una foto del mare e la mette sulle sue storie di instagram, taggandomi
"non hai paura che qualcuno possa capire qualcosa?"
le chiedo ma lei alza le spalle
"non particolarmente"
sorrido.
salire su per gli scogli è stato forse anche più difficile di scendere, non per la vera e propria difficoltà ma per le urla impaurite di sarah.
riprendo il cartellone che avevo appoggiato lì e ci incamminiamo verso l'hotel.
quando entriamo in atrio tutti ci guardano male
"CAZZO ECCOVI"
dice petit, sembra spazientito.
marisol lo guarda male e ci fa l'occhiolino.
"muovetevi a prendere le vostre valigie"
tutti sembrano ancora molto stanchi, alcuni a causa della sbornia, alcuni a causa della mancanza di sonno.
altri come quei coglioni che sono rimasti più tempo in discoteca, per entrambi i motivi.
saliamo e mettiamo le ultime cose in valigia.
"era così bello avere una stanza nostra"
dice sarah
"al massimo caccio lucia e vengo da te"
le dico e lei ridacchia

kiss me forever - finché non mi rompi, finché non mi vuoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora