angela's pov "no sono una cogliona gaia" dico camminando avanti e indietro, credo che ormai ci siano i solchi. "già, parecchio. la più cogliona, si, assolutamente. in una scala di coglionaggine-" la guardo male e alquanto scioccata "si grazie è abbastanza, credo di aver afferrato il concetto" sbuffo e metto le mani sulla faccia, strofinandole. "ho rovinato tutto vero?" dico accasciandomi su una poltrona. "mi lascerà" continuo in modo leggermente drammatico, ma lo penso sul serio. fossi in lei io lo farei. dopo tutta la merda che le ho detto quando la vedo mi blocco, senza avere il coraggio di parlare. e questo fa sembrare che io la stia ignorando. io, che sono nel torto. un altro motivo per lasciarmi. "come sei esagerata ragazza! sarah ti ama non ti lascerebbe così facilmente" dice gaia cercando di rassicurarmi "se non lo fa è stupida onestamente" gaia si alza e va verso la cucina, versandosi del succo. "si si va bene, continua a lamentarti senza agire" detto questo se ne va. "stronza" sussurro, ma nell'intimo so che ha ragione.
"lil" ... "lil!" la mia faccia viene irrimediabilmente schiaffeggiata. "che cazzo!" urlo spalancando gli occhi, indovinate chi è? esattamente, lucia. "muovi il culo hai lezione" mi guardo attorno e noto che sono in soggiorno, cazzo devo essermi addormentata. mi alzo e la ringrazio ma lei mi prende solo di più per il culo. dovete sapere che io e lucia abbiamo un bellissimo rapporto, tuttavia se deve fare la stronza non perde tempo. lo apprezzo ma a volte mi viene voglia di tirarle un pugno. e lei lo sa. mi metto le scarpe e mi dirigo verso lezione, sotto gli sguardi divertiti di petit e marisol. faccio loro il dito medio.
le lezioni durano fin troppo per i miei gusti, a causa del mio ritardo ho finito alle 18. troppo, TROPPO tardi. cammino verso al sala relax notando di essere fottutamente da sola. "giuro che la prossima volta che mi addormento il pomeriggio mi faccio mandare in sfida" commento mentre lancio il mio giubbotto su una poltrona. vado in bagno e quando torno vedo un biglietto sul tavolo, accartocciato. lo raccolgo e faccio per buttarlo, ma poi noto delle lettere che riconosco subito. è la scrittura di sarah. lo apro e leggo il contenuto, sono delle strofe per l'inedito che aveva iniziato circa una settimana fa. sono davvero carine, si nota la sua penna. poi rileggendole ipotizzo siano su di me. lo spero in un certo senso. per sicurezza lo metto in tasca.
"senti secondo te queste dovrei ridargliele?" chiedo a kia passandole il bigliettino, lei lo legge. "perche no" dice restituendomelo, appoggio la testa sulla sua spalla e lei mi da dei leggeri baci sulla testa. "non credo voglia parlarmi" mi appoggia sulle labbra la iqos e io prendo un lungo tiro. tengo il fumo dentro per molti secondi e poi butto fuori. "tu provaci" kia non è di molte parole e probabilmente, come me, non è brava a consolare le persone. tuttavia apprezzo la sua presenza, contando che ci conosciamo da così poco. visto che ormai il cielo è completamente nero, suppongo che sia ora di andare a dormire. mi alzo e le offro una mano, ci abbracciamo e mi da un bacio sulla guancia. "a domani cucciola" dico e lei sorride, apprendo la porta per farmi passare. riprendo in mano il piccolo foglio, continuando a pensare. pensare, pensare, pensare. vorrei essere una di quelle persone che fanno tutto d'istinto e senza preoccuparsi delle conseguenze. vorrei correre da lei e darle un bacio passionale senza pensare se c'è ne sarà un altro. perche se finirà, in ogni caso non avrò la possibilità di baciarla mai più. quando entro la sua camera per arrivare alla mia tengo lo sguardo basso, cercando di non far notare la mia presenza. arrivo in camera mia, mi cambio e lavo. mi stendo sul letto e appoggio il foglietto sul comodino. spengo la luce dopo aver dato la buona notte a nat e dustin e chiudo gli occhi. provo a dormire con tutte le mie forze, ma mi risulta impossibile. sbuffo e mi rigiro nel letto più volte. la mia mano tocca l'altra, tocca l'anello. quel piccolo oggetto è l'unica cosa che ormai sembra tenerci unite. poi c'è la collana. significa cosi tanto per me, non la toglierei neanche se ne andasse della mia vita. l'idea che sarah si sia messa lì, ore, a creare questo gioiellino mi riempe di gioia. guardo l'orologio e sono gia passati 40 minuti. sbuffo e mi alzo in piedi, opto per andare a piedi nudi per evitare di far casino. raccolgo il bigliettino e lo stringo nel mio pugno. la porta fra la mia camera e quella di sarah è chiusa quindi con molta attenzione la apro. è tutto buio ma riesco comunque a scorcere il suo viso delicato. il suo sguardo non è molto rilassato. sembra che per poterla osservare la mia vista sia diventata come quella dei gatti, ma solo ed esclusivamente per lei, il resto è circondato da l'oscurità. mi avvicino al suo letto e la guardo dall'alto. forse è un po' inquetante lo so, ma è l'unica occasione dove posso guardarla da cosi vicino. poi apro quel foglietto e lo stiro il più possibile con le mani. lo piego a metà e lo appoggio sul suo comodino. mi abbasso e le do un bacio sulla fronte. è lungo, perché onestamente non voglio staccarmi. la sua pelle è cosi morbida, vorrei poterla toccare per il resto della mia vita. purtroppo però non voglio che si svegli, così torno al mio letto, riuscendo a dormire poco e nulla
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