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angela's pov
"si ti amo, ti scrivo dopo"
dico chiudendo la chiamata tutta sorridente.
butto la terea e mi metto l'iqos in tasca.
faccio per tornare dentro ma una mano sulla spalla mi blocca e mi fa saltare dallo spavento.
"con chi eri in chiamata?"
chiede sarah vicino al mio orecchio, mi giro per guardarla e noto subito che è un pelo gelosa.
"rilassati, è la mia migliore amica"
vale ed io ovviamente non ci stiamo sentendo tanto, ma quando posso ci chiamiamo sempre.
in alcune evenienze la videochiamo, giusto per essere sicura che non abbia incendiato casa.
"mmh"
dice sarah già piu calma, ma sempre in allerta.
"inoltre sai che mentivo, amo solo una persona"
finalmente sembra tornarle il sorriso e tiro un respiro di sollievo.
a volte, specialmente in passato, ha fatto alcune scenate di gelosia che non sono in vena di affrontare adesso.
"so che hai lezione fra 5 minuti, ma che ne dici se..."
lei capisce subito che intendo e senza farmi finire sbatte le sue labbra sulle mie.
porto le mani fra i suoi capelli, assaporando ogni piccola parte delle sue labbra.
lei si avvicina sempre di più e mi blocca al muro, intensificando il bacio.
poi, d'un tratto mi morde, ma non nel solito modo piacevole.
si stacca e si lamenta, girandosi di scatto.
anche se mi copre la visuale intravedo sofia, con in faccia un ghigno.
"ti sembra il modo!! lanciarmi una bottiglia sulla testa?!"
si lamenta sarah e solo ora noto la bottiglietta di plastica ai miei piedi.
"dobbiamo andare a lezione con tutta la squadra capra"
dice sofia, mi scappa una risata e sarah mi guarda male.
"tu non provare a intrometterti"
alzo le mani al cielo, in segno di resa.
poi sospira, passa un dito lì dove mi aveva morso.
"scusa"
dice dando un bacio proprio su quella zona, ora sembra anche lei abbastanza divertita dalla situazione.
sofia mi da il cinque e poi le due si allontanano.

anche io ho lezione con tutta la squadra ma mancano almeno un altro quarto d'ora.
decido così di ripassare le cover in sala relax.
quando entro però vedo gaia.
è da un po' che non rimango da sola con lei a causa dei nostri orari.
è chiaro che non stia proprio bene, devo assolutamente parlare.
spero solo di non incazzarmi troppo con mida, anche se so che lo farò.
"amo"
lei mi fa cenno che mi sta ascoltando ma non si gira verso di me.
mi siedo anche io sulla scalinata ma su quello superiore al suo.
dovete sapere una cosa su di me, ovvero che son brava a fare massaggi.
quindi inizio a massaggiarle le spalle, per farle calmare un po' i nervi.
"è successo altro?"
chiedo cercando di essere cauta su quello che dico.
"no! non è successo nulla, è questo il motivo"
sbraita, è incazzata.
"non fa altro che lavorare e lo ammiro, però poi il tempo da passare con i suoi amici lo trova, quindi mi chiedo se semplicemente non gli piaccia passare tempo con me"
inizia a ricordarmi un po' me e questo non mi fa piacere.
ma è comunque 1-0 per me perché io avevo almeno la decenza di ignorare tutti durante le mie sessioni di lavoro intensive.
"senti, sai che a me lui non piace.
però finché non parlate non potrete mai chiarirvi, e non voglio che vi riduciate come me e sarah"
le dico con tutta l'onestà del mondo, lei sosprira sapendo che ho ragione.
"e se mi lasciasse?"
"allora avremo la conferma che non ti merita"
dico conferma perché diciamo che nel corso dei mesi mi è capitato di dirglielo.
continuiamo a parlare delle sue paure e non riesco a ripensare a sarah.
dio sento di dover andare a scusarmi con lei di nuovo.

le mie lezioni oggi finiscono molto prima di quelle di sarah quindi prendo l'occasione per passare un po' di tempo con i miei amici.
si, perché quando arriverà credo che la sequestrerò.
"ohi angela vieni a darmi un consiglio?"
chiede holden uscendo in giardino.
di certo lui non è fra le persone con cui parlo di più, ma ci rispettiamo molto artisticamente.
perciò capita spesso di darci consigli sui nostri pezzi, visto che a livello discografico noi siamo quelli con più esperienza, seguiti da mida.
mi alzo con riluttanza visto che avrei preferito finire la mia sigaretta e lo seguo nella sua stanza.
si siede sul suo letto e io mi fascio spazio accanto a lui.
"ti ho già detto che volevo fare una canzone più leggera, l'ho scritta e ho già fatto gran parte della musica, ma sento che manca qualcosa"
prende poi il suo telefono e cerca fra le sue registrazioni vocali.
ne fa partire una intitolata "ossidiana" e
subito inizio a sentirlo cantare.
ha già messo l'autotune e si sente in sottofondo leggero anche la musica.
onestamente spacca.
gli faccio i miei complimenti, anche se anche io noto che manca qualcosa.
"qui prima che riparte il beat"
dico cercando la parte in questione.
"serve decisamente un cambio di voce"
dico decisa, lui sembra pensarci su, poi annuisce.
"sai che forse hai ragione"
beh onestamente ho sempre ragione.
"devo imporstare l'autotune in modo diverso? o forse farla in falsetto?"
faccio di no con la testa.
"no, intendo proprio un'altra voce"
lui inizia a mordicchiarsi un'unghia, segno che ha iniziato a pensare.
quando si parla di lavoro lui non smette mai, c'è da apprezzarlo.
"una voce femminile magari?"
gli dico "bingo" e lui sembra subito più elettrizzato.
onestamente non credo che una voce come la mia andrebbe bene, quindi chissà chi sceglierà.
"che ne pensi di sarah?"

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il modo in cui si guardano quando scoprono che il guanto di sfida è fra di loro, impazzisco

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kiss me forever - finché non mi rompi, finché non mi vuoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora