sarah's pov angela continua a guardare nel vuoto il suo respiro, ancora un pizzico più pesante del normale, crea piccole nuvole di condensa nell'aria fredda. dopo un momento di silenzio, si volta verso di me. "so che tutto questo è molto difficile da affrontare, per entrambe" dice stringendomi la mano più forte. "quindi non voglio dilungarmi troppo" annuisco, sentendo un nodo allo stomaco. "non posso sopportare l'idea che tu possa andartene" dico, la mia voce tremante. angela, che fini a questo momento cercava di fare la forte fra le due, crolla di nuovo. i suoi occhi sono velati dalle lacrime e noto che si sta mordendo l'interno guancia. "mi dispiace averti delusa" sussurra e finalmente capisco tutto. ecco perché cercava di dirmi scusa. mi avvicino di più a lei, i nostri volti a davvero poca distanza. "amore tu non mi hai deluso e sai anche tu che non ti meritavi di essere in questa posizione" le dico con tono rassicurante, ma lei non sembra ascoltarmi. "avevi così grandi aspettative su di me e non volevo distruggerle in questo modo" ora la sua voce trema e mi sento spezzare il cuore. faccio di no con la testa, poi passo un braccio intorno alle sue spalle e la spingo verso di me. appoggia la testa sulla mia spalla mentre piange in silenzio. "io so cosa sei capace di fare, la tua bravura, la tua voce e tutto il resto. sei una delle poche con così tanto talento qui dentro e soprattutto determinazione. non cambio la mia opinione su di te per qualche decisione stupida dei giudici" non ho modo di dimostrarle la sincerità delle mie parole ma spero lei voglia fidarsi di me. "non provare a smettere di cantare una volta fuori di qui o giuro che ti lascio" dico lasciandomi trasportare un po' dalla mia finta rabbia, tanto che ridacchio alle ultime parole. neanche lei riesce a trattenersi e la sua risata mi fa sentire al settimo cielo in un istante.
rimaniamo in silenzio per un paio di minuti, di certo tutte le cose non sono ancora state dette, ma nessuna delle due ha il coraggio di parlare. io le lascio, a distanca di qualche secondo l'uno dall'altro, dei baci sulla testa. "siamo state stupide in questi ultimi giorni" si lamenta lei, e ha più che ragione. non posso credere che per delle cose assolutamente inutili non abbiamo dormito insieme gli ultimi 2 giorni. "parecchio" commento, lei si stacca da me per guardarmi di nuovo negli occhi. "almeno non dovrò più sfiorare un uomo per quel guanto imbarazzante" dice cercando di rallegrarmi, io scoppio a ridere. "scema" onestamente sarebbe una scena molto divertente. "e poi c'è ancora un 50% di possibilità" aggiungo visto che fino a questo momento ci siamo comportate come se l'esito fosse già uscito. lei mi guarda quasi in modo malinconico ma con un accenno di sorriso. "sarah" dice soltanto, anche se vuole far intendere che sa già che sarà lei ad uscire. metto il broncio per il suo pessimismo e lei mi da un bacio sulla guancia. "qualunque cosa succeda, ricordati che fuori ti aspetterò, non provare a dubitarne" La guardo negli occhi, vedendo la sincerità nelle sue parole.
subentra un terzo momento di puro silenzio, anche se a differenza dei primi due, siamo entrambe più tranquille. ci guardiamo negli occhi e, nonostante il freddo, mi sento scaldare il cuore. è una calma nuova, una comprensione reciproca che non ha bisogno di parole. "adesso possiamo baciarci, vero?" chiedo in tono supplichevole. angela mi guarda intensamente, con un piccolo sorriso che si forma sulle sue labbra. "si" risponde dolcemente, avvicinandosi sempre di più. la sua mano raggiunge la mia guancia, il pollice che accarezza la mia pelle. le nostre labbra si sfiorano prima di schiantarsi in un bacio. non è dolce, affatto. è intenso, carico delle emozioni che abbiamo accumulato in queste ultime ore. ogni paura, ogni incertezza, ogni parola non detta trova il suo spazio in questo momento, anche attraverso emozioni che normalmente non dovrebbero starci in un bacio. la rabbia per questa ingiustizia si scontra con un gesto cosi puro come un bacio. esso poi si interrompe, ma rimaniamo vicine, le nostre fronti che si toccano. "ti amo" mormoro "ti amo anch'io" risponde angela, il suo respiro sbatte sulle mie labbra causandomi del solletico.
continuiamo a baciarci per un lungo tempo, non saprei dirvi quanto, ma abbastanza da farci perdere il respiro 3 o 4 volte. quando veramente tutte le nostre emozioni negative vanno svanendo con questo tocco, decidiamo che forse è il momento di raggiungere gli altri. arriviamo in salotto, dove tutti sono già radunati sulla scalinata. la tensione nell'aria è palpabile, e non posso fare a meno di preoccuparmi che sia già arrivato il momento definitivo. guardo intorno nervosamente, ma non vedo kumo da nessuna parte. mi chiedo dove possa essere quando nicholas, intuendo la mia confusione, rompe il silenzio. "kumo e martina sono in camera, stanno parlando con maria" dice nico, chiarendo subito i miei dubbi. il sollievo che provo è solo temporaneo. da come ci guardano tutti, è evidente che sono decisamente curiosi e preoccupati. ignorandoli un po' a disagio, vado a sedermi sulla scalinata accanto marisol, cercando un po' di conforto nella sua vicinanza. angela mi raggiunge, sedendosi nello scalino più in basso, fra le mie gambe. porto una mano sulla sua spalla e lei appoggia la sua sulla mia. passano altri cinque minuti, minuti che sembrano eterni, prima che kumo e martina escano dalla camera. "angela, maria vuole parlarti" dice kumo, la sua voce è calma ma con una sfumatura di preoccupazione. angela annuisce e si volta verso di me. i nostri occhi si incontrano, e vedo il conflitto nel suo sguardo. so che vorrebbe che io fossi lì con lei, ma allo stesso tempo capisco le sue paure. mi guarda, affranta. "scusami, ma credo che con te non riuscirei a trattenermi dal piangere" sembra sincera e non posso fare altro che annuire. poi angela guarda gaia, e senza doverle dire nulla, quest'ultima si alza e le si avvicina. gaia le prende la mano, offrendo il suo sostegno silenzioso, e insieme si dirigono verso le camere.
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finalmente posso mettere uno dei momenti a mio parere più belli e teneri di sta edizione.
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potrò sbagliarmi, ma questo non è come conforti una amica
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e di certo non la baci in questo modo
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